Gaia Tech

Come trasformare gli scarti dell’Olio d’Oliva in risorse preziose

La produzione di olio d’oliva genera una significativa quantità di scarti, con circa l’80% dell’oliva che viene scartato o utilizzato per estrarre l’olio di sansa di oliva. Quest’ultimo, estratto dalla pasta di polpa di oliva e noccioli con solventi, è impiegato in cucina, nei prodotti da forno o come olio da combustione, principalmente nelle aree più svantaggiate del mondo. Tuttavia, la sansa di oliva è ricca di antiossidanti, aprendo le porte a iniziative innovative come Phenoliva e Gaia Tech.

Il progetto Phenoliva è stato concepito da Claudio Reinhard, un ingegnere meccanico, durante un viaggio in Tunisia per la sua tesi di Master sull’uso del biochar nel suolo. Reinhard, colpito dalla quantità di sottoprodotti generati dalla produzione di olio d’oliva, ha riconosciuto l’opportunità di trasformare questo abbondante sottoprodotto a basso costo in una gamma di prodotti ad alto valore aggiunto.

Gaia Tech è la successiva evoluzione di Phenoliva, mirando a commercializzare i prodotti ottenuti dagli scarti dell’industria agricola. Attualmente, la start-up si concentra sugli scarti della produzione di olio d’oliva, ma guarda al futuro per applicare la sua tecnologia anche a materiali locali come quelli derivati dalla produzione di olio di colza, succo di mele o rapa da zucchero.

Come funziona il processo di Gaia Tech: VIDEO

Enrico Tenaglia, co-fondatore di Gaia Tech, sottolinea il desiderio di allontanarsi dall’economia lineare, enfatizzando l’obiettivo di valorizzare il prodotto dall’inizio alla fine. La tecnologia di Gaia Tech estrae antiossidanti dagli scarti della produzione di olio d’oliva, trasformandoli in un liquido viscoso simile al miele, concentrato di antiossidanti utilizzati in vari settori come cosmetici e conservanti alimentari.

La start-up, attualmente in una fase di consolidamento, ha oggi sede operativa presso l’Alta scuola di agricoltura, silvicoltura e alimentazione (BFH-HAFL), dimostrando l’interesse crescente nel settore agroalimentare. Tenaglia sottolinea l’importanza di migliorare l’efficacia della tecnologia per adattarla a diverse materie prime.

Gaia Tech ha suscitato grande interesse sul mercato, con collaborazioni che si presentano spontaneamente. La cooperativa degli olivicoltori di San Marino è uno degli esempi, offrendo i propri scarti per gli esperimenti. La collaborazione riflette l’apertura della piccola repubblica all’economia circolare, recuperando risorse dagli scarti della produzione di olio e vino.

Guardando al futuro, Gaia Tech mira a coinvolgere le aziende locali nella separazione degli scarti, promuovendo la sostenibilità e la resilienza economica. La valorizzazione degli scarti diventa cruciale in situazioni di scarsità di materia prima, compensando le perdite economiche dovute a raccolti limitati.

Questo articolo è basato su un articolo della redazione di TVSvizzera.it: Gli scarti di olio d’oliva trovano una seconda vita – TVS tvsvizzera.it

Per approfondire: Valuable raw materials from olive waste | ETH Zurich

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Redazione

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