BDR Thermea switches on hydrogen heating pilot in Germany

Caldaie a idrogeno dove non è possibile installare pompe di calore

Caldaie a idrogeno puro alimentate attraverso la rete di gas naturale esistente. Questo l’annuncio del Gruppo BDR Thermea che ha lanciato un progetto pilota, primo al mondo, in 12 case nella città olandese di Lochem.

Le case unifamiliari sono state dotate di una caldaia che brucia idrogeno puro a zero emissioni di carbonio sostituendo quelle a metano. L’idrogeno verrà immesso nella rete, prima destinata alla distribuzione del gas, in una zona industriale adiacente. Qui verrà prodotto usando una serie di elettrolizzatori alimentati da pannelli solari. È la prima volta che il riscaldamento a idrogeno viene testato su questa scala in tutto il mondo.

La scelta degli edifici è particolare. Trattasi di dodici edifici storici costruiti nei primi del 900 con vincoli paesaggistici che impediscono una ristrutturazione per adottare, come soluzione green, pompe di calore. L’unica possibilità era quella di sostituire la caldaia tradizione a metano con una caldaia a impatto zero. Ora, per tre anni, i tecnici di Baxi, azienda italiana del gruppo BDR Thermea, analizzeranno consumi, rendimento e comportamento. Soprattutto nel periodo invernale per capire se davvero questo tipo di caldaia può rappresentare una soluzione per il futuro.

caldaie a idrogeno

Sebbene le pompe di calore svolgano un ruolo fondamentale nella decarbonizzazione del riscaldamento, sono soluzioni perfette per le nuove costruzioni e per le case ben isolate, abbinate ad un riscaldamento a pavimento. Per le case più vecchie, dove ancora ci sono i termosifoni in ghisa e dove è necessaria una elevata temperatura di mandata, il compromesso migliore è la soluzione ibrida che può ridurre parzialmente il consumo di gas. Ma resta comunque un a pompa di calore abbinata ad una caldaia a metano. Quando farà molto freddo la pompa di calore resterà spenta, e funzionerà solo la caldaia che avrà quindi un impatto sull’ambiente. Con l’idrogeno questo impatto si annulla.

Bertrand Schmitt, CEO del Gruppo BDR Thermea

“Il riscaldamento degli edifici e dell’acqua contribuisce in modo significativo all’utilizzo di energia e alle emissioni di CO2. Il riscaldamento degli ambienti rappresenta il 63,6% del consumo energetico residenziale dell’UE mentre la produzione di acqua calda sanitaria figura il 14,8%. La decarbonizzazione degli edifici è quindi un imperativo urgente. E l’idrogeno è una delle tecnologie chiave per farlo. Insieme alle pompe di calore completamente elettriche e alle soluzioni ibride che abbinano le pompe di calore alle caldaie a gas”.

Alberto Favero, Direttore Generale di Baxi SpA

“Questo test pilota segna una nuova pietra miliare nel percorso pionieristico che abbiamo intrapreso già da diversi anni utilizzando l’idrogeno quale vettore per la transizione energetica. E rappresenta un’ulteriore conferma dell’intensa attività per la decarbonizzazione che stiamo portando avanti sia come Gruppo che come azienda”.

Una recente ricerca, commissionata dall’EHI (network europeo delle maggiori industrie e associazioni del riscaldamento) e pubblicata dalla società di consulenza Guidehouse, mostra che un mix di tecnologie di riscaldamento è il modo più rapido per ridurre i consumi di gas naturale del 45% nel 2030. Il report è disponibile a questo link: EHI Decarbonization study from Guidehouse – Decarbonization Pathway for the Building Sector

Le pompe di calore svolgono un ruolo fondamentale nella decarbonizzazione del riscaldamento e sono perfette per le nuove costruzioni e case ben isolate. Le soluzioni ibride possono ridurre rapidamente le emissioni di carbonio negli edifici esistenti meno isolati, riducendo il consumo di gas fino al 70%. Col tempo, il consumo di gas rimanente può essere ridotto utilizzando gas rinnovabili, come l’idrogeno verde.

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Redazione

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