Ascoltare la Scienza o Tik Tok? Parla Giorgio Parisi

La fiducia nella scienza si sta sempre più erodendo. Così sostiene il premio Nobel Giorgio Parisi in un articolo pubblicato su The Guardian di cui pubblichiamo alcuni estratti tradotti.

(…) Alcuni episodi degli ultimi anni mi hanno fatto toccare con mano un fenomeno che mi era sempre più familiare: la scomparsa della fiducia nella scienza. Sembra quasi un paradosso: mentre le nostre società diventano sempre più dipendenti da tecnologie avanzate basate su scoperte scientifiche, le persone diventano sempre più sospettose nei confronti degli scienziati.

Come possiamo dare un senso a tutto questo? Ci sono molti fattori da considerare. Penso spesso alla diminuzione dell’importanza della parola stampata, negli ultimi decenni, a favore di forme di media visivi e iperconcisi, dalla TV a TikTok. I dibattiti televisivi richiedono tempi di reazione rapidi. Gli scienziati invece sono abituati a studiare a lungo le questioni e a parlarne solo dopo aver riflettuto. Inoltre, una performance visiva di successo non consiste solo nell’essere corretta, ma anche nell’evocare simpatia nello spettatore – nell’esibirsi. Questo non è sempre facile per gli scienziati.

Ma forse le difficoltà attuali hanno origini più profonde. Stiamo entrando in un periodo di pessimismo sul futuro che ha origine in crisi di vario tipo: economiche, climatiche, di esaurimento delle risorse. Molti Paesi stanno sperimentando una crescente disuguaglianza, la precarietà del lavoro, la disoccupazione e la guerra vera e propria.

Mentre un tempo si pensava che il futuro sarebbe stato necessariamente migliore del presente, la fiducia nel progresso – nelle magnifiche sorti e progressive dell’uomo – si è erosa. Molti temono, a ragione, che le generazioni future stiano peggio di quelle attuali. E così come la scienza era solita ricevere il merito del progresso, ora riceve la colpa del declino (reale o solo percepito, non importa). La scienza viene talvolta percepita come una cattiva maestra che ci ha portato nella direzione sbagliata, e cambiare questa percezione non è facile.

In poche parole, si pensa che gli scienziati facciano parte dell’élite e che quindi non siano degni di fiducia. Il crescente interesse di una parte degli scienziati a brevettare le conoscenze e a trarre guadagni economici individuali dalle scoperte rafforza questa identificazione con l’élite. Ma i legami allargati tra scienza e industria o gli episodi di frode scientifica non alterano una realtà fondamentale: la scienza fa previsioni corrette che diventano affidabili dopo la graduale formazione di un consenso scientifico. La costruzione del consenso è il processo che fa la vera differenza: coinvolge l’intera comunità scientifica e non può essere manipolato.

Purtroppo questa mancanza di fiducia può avere effetti disastrosi: se i cittadini non si fidano della scienza, non saremo in grado di combattere il riscaldamento globale, le malattie infettive, la povertà e la fame, l’esaurimento delle risorse naturali del pianeta.

Ma come ripristinare e promuovere la fiducia? È necessario un grande sforzo coordinato, che sarà possibile solo se ci sarà una piena comprensione della drammaticità del problema. Una parte delle risorse umane e finanziarie destinate al progresso della scienza deve essere utilizzata per discutere con i cittadini, attraverso l’educazione e i media e i programmi di divulgazione, di cosa sia realmente la scienza: lo strumento più affidabile e onesto per comprendere il mondo e prevedere il futuro.

È anche importante che noi scienziati parliamo non solo dei nostri successi, ma anche dei nostri errori, dubbi ed esitazioni. Spesso nel discorso scientifico pubblico non c’è traccia della fatica del processo scientifico e dei dubbi che lo accompagnano. Se gli scienziati sono visti come parte dell’élite, forse il primo passo per ripristinare la fiducia è una dose di modestia, per dimostrare che siamo umani quanto coloro che non ci credono.

Giorgio Parisi è un fisico teorico e autore di “In un volo di storni (Le meraviglie dei sistemi complessi)”. Insieme a Klaus Hasselmann e Syukuro Manabe, ha vinto il premio Nobel per la fisica nel 2021.

Leggi l’articolo integrale (in inglese): Is it TikTok or global crisis? How the world lost its trust in scientists like me | Giorgio Parisi | The Guardian

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Redazione

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