L’orto mangia CO2: il progetto Ortobioattivo al liceo fiorentino Dante

Una riflessione di Andrea Battiata, Agronomo ideatore Ortobioattivo.

«Creare delle esperienze gioiose per i bambini è una caratteristica importante della nostra pedagogia. Confidiamo che farlo quando gli studenti sono in giovane età permetterà loro di affrontare meglio i problemi nel mondo quando saranno più grandi

Come sostiene Fritjof Capra, in Ecoalfabeto – L’orto dei bambini, Serve un programma scolastico che insegni ai nostri bambini i seguenti fatti fondamentali della vita

  • che un ecosistema non genera rifiuti, dato che gli scarti di una specie sono il cibo di un’altra;
  • che la materia circola continuamente attraverso la rete della vita;
  • che l’energia che alimenta questi cicli ecologici deriva dal sole;
  • che la diversità garantisce la capacità di recupero;
  • che la vita sin dai suoi primordi, più di tre miliardi di anni fa, non si é diffusa in tutto il pianeta con la lotta, ma con la collaborazione, l’associazione e la formazione di reti.

Insegnare questa conoscenza ecologica, che è anche un’antica saggezza, sarà la funzione più importante dell’istruzione nel prossimo secolo.

Attraverso la coltivazione dell’orto i bambini arrivano a comprendere, ma soprattutto a vivere, i fenomeni legati alla rete della vita, al flusso dell’energia e ai cicli della natura. Questa comprensione è estremamente necessaria oggi, perché mentre la natura è ciclica, i sistemi industriali-commerciali sono lineari.

Un sistema lineare genera l’ossessione per una crescita economica illimitata, al di là del buon senso, ben oltre ogni bisogno. Si è indotti ad aggiungere sempre nuove unità, si forma il pregiudizio che tutte le cose debbano crescere all’infinito. In un sistema ciclico, invece, si comprende che ogni cosa ha la sua stagione, che mentre alcune cose crescono, altre devono di necessità decrescere. Il pianeta è limitato, non tutto può crescere simultaneamente.
Un sistema lineare, come quello industriale, genera rifiuti, un sistema ciclico reintegra ogni cosa all’interno del flusso energetico, senza mai lasciarsi dietro rifiuti inquinanti.

Ecco perché è importante l’esperienza precoce di coltivare un orto. Per avere una comprensione profonda dei flussi della vita in cui viene spontaneo riutilizzare ogni cosa. Le foglie cadute, le deiezioni animali, gli scarti alimentari per preparare nuovo concime, In una comunità ecologica i rifiuti in quanto tali non ci sono. Perché gli scarti di una specie sono l’alimento di un’altra.

Coltivare i frutti della terra riporta i bambini non solo alle fonti del cibo, ma alle basi stesse della vita. Coltivare, cucinare, sono esempi di lavoro ciclico, un lavoro che deve essere rifatto di continuo. Preparare un pasto che viene mangiato subito, lavare piatti che ben presto saranno nuovamente sporchi. Si semina, si coltiva l’orto, si raccoglie. E poi si pianta ancora.

Si può facilmente spiegare che l’orto stesso, composto di tanti organismi viventi, è esso stesso nel suo complesso un essere vivente-senziente. Inoltre, attraverso la coltivazione si impara che l’orto, inteso come un tutto, è racchiuso in sistemi più ampi che sono a loro volta reti viventi con i loro cicli.

Dato che sono gli stessi bambini a progettare e coltivare l’orto (con l’aiuto degli insegnanti), sviluppano un grande senso di proprietà e ne hanno grande cura. E mangiano con entusiasmo la verdura che hanno coltivato!

Si svolgono nella pratica i cicli alimentari e si impara il ruolo delle piante verdi nel flusso di energia di sistemi più grandi. Il ciclo dell’acqua, il ciclo delle stagioni e gli altri cicli sono tutti collegati alla rete planetaria della vita. Si diventa consapevoli che noi stessi facciamo completamente parte della rete della vita, come tutti gli altri esseri senzienti.

Andrea Battiata sarà presente a Roma ad Ecofuturo Festival nella giornata di sabato 6 maggio. LINK PROGRAMMA

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Redazione

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