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Biologico: la legge torna al Senato

Non c’è pace per il biologico italiano in Parlamento. Dopo vari anni e 3 legislature il DDL 988 “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico“ deve tornare in Senato per l’approvazione definitiva.
 
E’ successo che alla Camera dei Deputati è stato approvato l’emendamento che toglie il termine biodinamico dal comma 3 dell’articolo 1. Secondo i promotori, a nulla vale il fatto che la pratica è già riconosciuta fin dal primo Regolamento europeo del 1991 in materia di agricoltura biologica. Un riferimento normativo, secondo gli stessi promotori, che poteva costituire una tutela aggiuntiva per il consumatore rispetto a prodotti che sono in costante crescita di mercato. Ma l’urgenza che si arrivi presto alla conclusione di un iter di approvazione della Legge è dettata dalla centralità del biologico nel contesto complessivo del comparto agroalimentare.
 
Come si legge in una nota, tutto questo è un peccato. “Perché si tratta di un metodo agricolo e di prodotti che vengono sempre più coltivati e apprezzati in tutto il mondo”. Anche senza il biodinamico l’Italia, con oltre 80mila operatori, si colloca tra i Paesi leader nella produzione biologica. Ed è il primo Paese in Europa e secondo al mondo nell’esportazione di prodotti bio. Con oltre 2,9 miliardi di euro, circa il 6% di tutto l’export agroalimentare nazionale. Una veloce approvazione della legge diviene fondamentale per supportare la transizione ecologica dell’agricoltura italiana. Introducendo elementi particolarmente significativi. Come la possibilità di registrare il marchio biologico “Made in Italy”, di istituire distretti biologici che consentano di sviluppare l’agricoltura e l’economia dei territori rurali. E di adottare un Piano nazionale per favorire lo sviluppo del biologico italiano come metodo avanzato dell’approccio agroecologico.

Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio

Al terzo passaggio parlamentare ci aspettavamo l’approvazione definitiva della legge. Invece prendiamo atto della decisione unanime del Parlamento di modificare il terzo comma dell’articolo 1. Contiamo adesso di avere una corsia privilegiata al Senato per una veloce approvazione. Ci sembra comunque paradossale che il giorno dopo l’inserimento in Costituzione di riferimenti alla tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, si cerchi di umiliare un metodo produttivo basato sul totale rispetto della natura. Ci auguriamo adesso che il mondo scientifico si impegni con la medesima determinazione per la riduzione dell’uso dei pesticidi e di altre sostanze di chimica di sintesi. A tutela della fertilità dei suoli e della biodiversità in linea con le modifiche costituzionali e con la Strategia Farm to Fork”.

Roberto Zanoni, presidente di AssoBio

Il mercato del biologico e del biodinamico è in costante crescita a livello mondiale. L’importanza di questo settore è da sempre riconosciuto e inserito nei regolamenti comunitari. Per l’Italia, il biologico è un fiore all’occhiello del settore agricolo italiano. Siamo il primo Paese europeo per export di prodotti biologici, a dimostrazione della grande attenzione dei consumatori di tutto il mondo. E del loro crescente apprezzamento per la qualità dei prodotti bio e biodinamici”.

È un primato conquistato grazie anche all’impegno di produttori e trasformatori agroalimentari che hanno fortemente creduto e agito ricercando sempre un equilibrio tra l’essere impresa e il bene pubblico declinato nella difesa del suolo, nella valorizzazione della biodiversità e nella tutela della salute dei cittadini. Le aziende biologiche rappresentano il futuro, sono le più attente all’innovazione e ai cambiamenti. Ma non solo, i produttori e gli imprenditori bio sono molto più giovani rispetto alla media. Sono per metà laureati o diplomati, per un terzo donne e interessati all’internazionalizzazione“.

Carlo Triarico, Presidente Associazione Biodinamica

L’agricoltura biodinamica è costitutiva del biologico, storicamente e giuridicamente. Continuerà a lavorare, come da ottant’anni, per il bene del biologico e dell’agricoltura italiana”.

Redazione

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