Qualità dell’aria e demenza: un nuovo studio

Vivere in prossimità di grandi assi stradali è correlato a una maggiore incidenza di demenza e ad alterazioni della struttura cerebrale, dovute prevalentemente all’inquinamento atmosferico causato al traffico. Questo il risultato di un’innovativa ricerca condotta in Cina e nel Regno Unito e pubblicata recentemente su Health Data Science, una rivista di Science Partner, che getta nuova luce sulle implicazioni per la salute pubblica dell’inquinamento legato al traffico.

Relationships of Residential Distance to Major Traffic Roads with Dementia Incidence and Brain Structure Measures: Mediation Role of Air Pollution | Health Data Science

Lo studio ha preso in considerazione i dati di 460.901 partecipanti per un follow-up mediano di 12,8 anni. I casi di demenza sono stati individuati dalla Biobanca del Regno Unito e verificati, fornendo un set di dati più affidabile rispetto alle diagnosi riferite dai pazienti. Lo studio ha anche ampliato l’analisi, approfondendo i casi anche per tipo di demenza, fornendo così un’analisi esaustiva del fenomeno. Come estensione dello studio della UK Biobank, sono state condotte risonanze magnetiche. Ciò ha rivelato i cambiamenti nelle strutture cerebrali legati alla malattia di Alzheimer nella fase pre-sintomatica. Lo studio ha anche fatto una verifica sui rischi genetici e altri fattori significativi di demenza.

Percentuale attribuibile alla popolazione dell’incidenza di tutte le cause di demenza per l’esposizione alla distanza dalle abitazioni e all’inquinamento atmosferico legato al traffico. Sono stati definiti la prossimità residenziale (≤1.000 m) e l’inquinamento da ossido di azoto (≥44,0 μg/m3) in base alla distribuzione del campione, e l’inquinamento da biossido di azoto (≥20,0 μg/m3), l’inquinamento da PM10 (≥15,0 μg/m3) e l’inquinamento da PM2,5 (≥10,0 μg/m3) in base agli obiettivi intermedi stabiliti dalle linee guida dell’OMS sulla qualità dell’aria. I modelli di regressione di Cox adattati con l’età come scala temporale sono stati utilizzati per stimare la frazione attribuibile per ciascuna esposizione, controllandoli ulteriormente per sesso, origine etnica, istruzione, tabagismo attivo, assunzione di alcol, attività fisica, obesità, umore depresso, ipertensione, diabete, ictus e malattie coronariche. I punti rappresentano stime puntuali, mentre le linee e le ombre rappresentano splines uniformi adattate.. Credit: Health Data Science (2023)

Fanfan Zheng, professore presso la School of Nursing, Peking Union Medical College, Chinese Academy of Medical Sciences sostiene

‘“Precedenti ricerche hanno accennato ai rischi neurologici associati al fatto di vivere in prossimità di strade principali, ma i meccanismi sottostanti sono rimasti poco chiari. Il nostro studio approfondisce la relazione tra la vicinanza delle abitazioni alle strade principali e il rischio di demenza. Con un focus sul ruolo degli inquinanti legati al traffico”.

Wuxiang Xie, professore associato presso il Peking University Clinical Research Institute

“I nostri risultati stabiliscono un legame coerente tra la vicinanza al traffico intenso e l’elevato rischio di demenza. Con l’inquinamento atmosferico legato al traffico, in particolare il biossido di azoto e il PM2,5, come fattore principale. Questo suggerisce che mitigare l’inquinamento atmosferico potrebbe essere una strategia valida per ridurre il rischio di demenza associato all’esposizione al traffico”. 

Chenglong Li, primo autore dello studio

“Gli studi futuri dovrebbero concentrarsi sulla convalida dell’impatto della riduzione dell’inquinamento da traffico sui biomarcatori e sull’incidenza della demenza. Il nostro obiettivo finale è prevenire un numero significativo di casi di demenza nella fase pre-sintomatica eliminando l’esposizione al traffico pesante e agli inquinanti che ne derivano”.

Leggi anche Avvelenamento da pesticidi: l’allarme del WWF (ecquologia.com)

Redazione

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