L’idrogeno cambia volto alla siderurgia: in Austria l’impianto più grande al mondo

Sono passati poco più di due anni da quando avevamo dato conto di un bellissimo progetto svedese di una nuova acciaieria ad idrogeno che segnava un passaggio importante verso la decarbonizzazione di questo impattante settore che possiamo dare conto di un altro importante progetto del colosso giapponese Mitsubishi Heavy, che sta costruendo ed apprestando a collaudare nel 2021 in Austria una nuova acciaieria ad idrogeno, che, con una capacità produttiva annua di 250mila tonnellate, si propone come la più grande al mondo nel suo genere, per essere poi gestita dall’austriaca Voestalpine. (Fonte foto copertina: Deposiphotos)

Grazie all’idrogeno verde, lo stabilimento farà registrare un record, contribuendo alla decarbonizzazione di un settore, come quello siderurgico, il quale a prodotto, a livello globale, oltre 2 miliardi di tonnellate di anidride carbonica nel 2018, facendo registrare un raddoppio negli ultimi 20 anni.

Il nuovo impianto austriaco avrà una capacità produttiva di 250mila tonnellate di prodotti in acciaio all’anno, con l’idrogeno che sarà utilizzato per alimentare il processo di riduzione dei minerali ad alto contenuto di ferro, i quali si trovano generalmente in natura sotto forma di ossidi, la fase del processo a maggiori emissioni. A livello globale circa il 7% delle emissioni globali di CO2 sono imputabili all’industria dell’acciaio, principalmente a causa del carbonio necessario per l’estrazione dell’ossigeno dall’ossido di ferro.

La nuova acciaieria verde austriaca di Mistubishi Heavy è basata su un processo denominato DRI (Direct reduced iron), che si presente anche economicamente più conveniente rispetto ai processi utilizzati negli altoforni tradizionali, con un cospicuo risparmio stimato. Infatti la stessa Mistubishi Heavy, calcola che i nuovi altiforni convenzionali richiedano investimenti per circa 10 miliardi di dollari, mentre quelli che utilizzanti il nuovo processo DRI si attesterebbero a meno della metà.

Passando alle limitazioni del nuovo processo, due sono al momento gli ostacoli principali, costituiti dalla minore resa, con il processo DRI che permette una produzione di acciaio inferiore e l’altra limitazione, che accomuna tutti i settori utilizzanti idrogeno, è costituita dall’ancora alto costo dello stesso idrogeno.

Secondo il Ministero dell’economia giapponese, affinché il processo DRI raggiunga lo stesso livello di competitività degli altiforni convenzionali, il costo dell’idrogeno dovrebbe scendere dagli attuali 0,97 $/m3 ad almeno 0,29 $/m3.

La Redazione di Ecquologia

Redazione

Articoli correlati