Riciclaggio rifiuti: 9 regioni oltre l’obiettivo del 50%

Incremento dei volumi di raccolta differenziata che coinvolge in prima persona il singolo cittadino ed avvio ed ottimizzazione del processo di riciclo dei rifiuti, che coinvolge le attività delle società consorziate dedicate a questa funzione rappresentano sicuramente una delle sfide più stringenti del nostro tempo. Si tratta di due distinte fasi, tra loro profondamente correlate, che coinvolgono una rete molto articolata di soggetti, che dal cittadino si diramano attraverso i singoli comuni ed i consorzi di raccolta, per giungere al corretto riciclaggio. Un sistema molto complesso ed articolato, proprio per il grande universo della differenziazione, che comprende una grande varietà di materiali da trattare e recuperare. Una precisa fotografia della situazione italiana è quella tracciata dal “VI Rapporto Banca Dati Anci–Conai su raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti”, che fa il punto sul funzionamento di questa complessa macchina organizzativa, evidenziando numerosi spunti di riflessione sia in termini qualitativi che quantitativi.
I dati del nuovo rapporto Anci-Conai, sono aggiornati al 2015 e forniscono una significativa copertura della situazione nazionale arrivando al 95% della popolazione, corrispondente a circa 56 milioni di italiani. Un universo di materiali davvero variegato e di grande rilevanza numerica quello della raccolta differenziata per frazioni merceologiche, che ha portato alla gestione di ben 13,36 milioni di tonnellate di materiali nel corso del 2015 in Italia così suddivisi:

  • 2,775 milioni di tonnellate di carta;
  • 572 mila tonnellate di plastica;
  • 640 mila tonnellate di legno;
  • 138 mila tonnellate di metalli;
  • 1,281 milioni di tonnellate di vetro;
  • 1,299 milioni di tonnellate di imballaggi misti;
  • 5,291 milioni di tonnellate di frazione umida;
  • 249 mila tonnellate di rifiuti RAEE;
  • 1,110 milioni di tonnellate di altri rifiuti differenziati.

Un universo di materiali così suddivisi per macro aree geografiche:

  • Nord Ovest: 4,65 milioni di tonnellate;
  • Nord Est: 3,23 milioni di tonnellate;
  • Centro: 2,74 milioni di tonnellate;
  • Sud: 2,25 milioni di tonnellate;
  • Isole: 0,49 milioni di tonnellate.

Una crescita significativa quella della raccolta differenziata per abitante nel 2015 nel nostro paese, con la così detta “Intercettazione pro capite” che ha raggiunto una media nazionale di 253,28 kg annui per abitante , con un incremento del 7,9% rispetto al 2014. In evidenza su tutti figura la Liguria, la quale, con una raccolta pari a 357,05 kg/ab*anno, ha fatto registrare il valore di intercettazione più elevato. Sopra la soglia dei 300 kg/ab*anno figurano anche Trentino Alto Adige (321,20kg), Emilia Romagna (336,88 kg) e Marche (305,91). Triste fanalino di coda della classifica regionale invece la Sicilia, con appena 54,81 kg per abitante. A livello di incrementi rispetto al 2014, ancora la Liguria sugli scudi, con una crescita della raccolta differenziata pro-capite del 74,33%. Altri significativi incrementi sono anche quelli fatti registrare dalla Calabria (+54,65%) e dalla Campania (+39,60%).

Come metro di riferimento, preme ricordare anche come nel 2015 la produzione di rifiuti urbani ha raggiunto i 512 kg pro capite, con ancora poco meno della metà dei rifiuti totali prodotti che riesce ad essere effettivamente veicolata verso la raccolta differenziata.

Una sezione importante del nuovo rapporto Anci-Conai è dedicata ad uno degli aspetti più cruciali, legato all’analisi del rapporto tra la raccolta differenziata come elemento propedeutico dell’intero processo di riciclaggio dei rifiuti vero e proprio e quale frazione di essa viene effettivamente avviata al processo. Al riguardo per esempio, nella raccolta differenziata multimateriale è sempre presente una frazione estranea, composta da materiali che dovrebbero essere gestiti attraverso un canale diverso. Si tratta di una frazione estranea che, a seconda dei casi, arriva a rappresentare anche una quota molto significativa dell’intera raccolta. Al dato nazionale conseguito dalla raccolta differenziata nel 2015 del 49,3% della produzione totale di rifiuti urbani, corrisponde un effettivo avvio al riciclo pari al 45,99%, un dato comunque vicino alla soglia del 50% di materiale avviato a riciclo, pur se con significative differenze nella disgregazione regionale di tale dato.
Sul fronte del riciclo sono ben 9 le regioni che globalmente hanno già superato il traguardo del 50%, con il Trentino Alto Adige che guida la classifica con il 68,99%, seguito da Friuli Venezia Giulia (61,00%), Lombardia (59,93%), Marche (57,96%), Veneto (55,41%), Piemonte (55,19%), Emilia Romagna (54,98%), Valle d’Aosta (53,77%) e Sardegna (51,58%). Fanalini di coda staccatissime per il riciclaggio figurano invece Basilicata (23,31%) e Sicilia (10,81%).

Quasi tutte del nord risultano le regioni che hanno già centrato l’obiettivo del 50% di avvio al riciclo con le eccezioni di Marche e Sardegna, con le regioni del sud prevalentemente più distanti dal traguardo. Significativa però al sud la grande ascesa della Calabria, che ha fatto registrare il maggiore incremento nell’avvio al riciclo rispetto al 2014 con un +51,66%. Davvero di grande rilevanza rispetto ai dati 2014 anche i progressi registrati dalla Liguria (+19,33%) e dalla Valle d’Aosta (+14,90%).
Spostando la lente d’ingrandimento a livello comunale secondo il rapporto, risultano essere complessivamente 3.549 i comuni italiani che hanno raggiunto o superato la soglia del 50% di avvio al riciclo dei rifiuti, con una crescita nel numero del 12,98% rispetto al 2014. Si tratta di comuni virtuosi dove vive il 42,09% della popolazione nazionale pari a circa 25 milioni di italiani. A guidare la classifica nazionale di comuni “ricicloni”, figura il comune di toscano di Scandicci, il quale ha conseguito ben l’87,62% di riciclaggio. Tra i comuni con oltre 100 mila abitanti il miglior risultato è invece quello conseguito da Trento con l’80,04%.
Elemento fondante ed essenziale nei nuovi scenari di economia circolare (vedi post “L’economia circolare e il riciclaggio: grandi benefici per l’Europa ma soprattutto per l’Italia“), la raccolta differenziata, come evidenziato nel rapporto, ha conseguito grandi risultati anche in termini di riduzione delle emissioni di gas serra in atmosfera. Nel 2015 infatti il riciclaggio dei rifiuti ha permesso il risparmio di ben 1,79 milioni di tonnellate di anidride carbonica equivalente. Ogni tonnellata di materiale avviato al riciclaggio ha permesso infatti una riduzione delle emissioni di 0,185 tonnellate di CO2 equivalente.

Sauro Secci

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