“Piano strategico mobilità elettrica”: Regione Lombardia approva all’unanimità

Pubblichiamo con piacere un articolo di GreenStart che da conto della recente, importante approvazione all’unanimità, da parte della Regione Lombardia, del piano strategico per la mobilità elettrica, che segna davvero un passaggio importante nel segno della rimodulazione delle politiche di mobilità, in una delle regioni simbolo per la mobilità, anche a livello dell’intero scacchiere europeo.

La mozione 600, intitolata “Sviluppo piano strategico per la mobilità elettrica”, presentata al Consiglio Regionale Lombardo dalla consigliera Carolina Toia, è stata approvata all’unanimità martedì 6 settembre. Un primo piccolo passo verso una maggiore consapevolezza che la mobilità sostenibile ed elettrica deve far parte dell’agenda di governo delle regioni e del nostro Paese.

Adesso parte la sfida vera: fare in modo che da una mozione – che non è un atto che vincola la Giunta – si arrivi a delibere specifiche, ovvero degli atti concreti del Pirellone per sviluppare la mobilità elettrica in Regione Lombardia. Il grosso del lavoro spetterà dunque agli assessorati ai Trasporti (assessore Claudia Maria Terzi) e Ambiente (assessore Alessandro Sorte).

Carolina Toia, della lista “Maroni Presidente”, prima firmataria del provvedimento ha dichiarato in proposito: “La Lombardia deve diventare la regione capofila nella mobilità sostenibile”. Ma ha anche sottolineato che “… A differenza di altri Paesi europei, l’Italia è ancora arretrata in tema di politiche e strategie per la mobilità sostenibile. Con questa mozione si vuole stimolare la Giunta a sviluppare un piano strategico a medio/lungo termine per la mobilità elettrica e per il futuro della politica dei trasporti pubblici e privati della Lombardia, che possa divenire impulso per la nostra economia e che investa nella sua globalità il trasporto su gomma”.

I sette punti della “Mozione 600”

Il contenuto della mozione 600 approvata dalla Giunta regionale è di fatto una schematica individuazione di azioni da compiere da qui a fine mandato. 

  • Sollecitare le amministrazioni comunali perché abbiano uno standard minimo di dotazione di impianti pubblici di ricarica dei veicoli alimentati a energia elettrica e che gli strumenti urbanistici e di programmazione siano adeguati a questa esigenza
  • Favorire misure ed azioni atte a introdurre linee di indirizzo, attraverso incentivi di ricambio mezzi e alla creazione di sistemi logistici intermodali (city logistic) con scambio tra modalità endotermica/elettrica
  • Favorire ed incentivare il servizio di car sharing esclusivamente elettrico in Lombardia
  • Sviluppare azioni pubbliche di finanziamento, utilizzando i fondi del POR, atte a favorire le imprese in Lombardia per attività di produzione di sistemi e kit collegati alla trasformazione di veicoli endotermici (retrofit)
  • Accelerare l’applicazione delle linee guida approvate in particolare per il sistema di ricarica elettrica “fastpower” sulle principali arterie ad alta percorribilità di scorrimento
  • Favorire ed incentivare l’utilizzo di sistemi di mobilità elettrica privata e pubblica nei corsi e nelle vie d’acqua superficiali e nei piccoli laghi prealpini anche attraverso eventuali provvedimenti di incentivazione alla trasformazione dei motori endotermici
  • Sollecitare il Governo alla concessione di contributi economici per la rottamazione dei vecchi veicoli (moto/auto) euro 0, 1, 2, 3

Tempi stretti per i bandi, Fiat anti auto elettrica e la solita burocrazia

Il cons_Toia_Camillo_Piazza_di Class Onlus e i cittadini di green land mobility
La consigliera Toia con i soci di GreenLandMobility

Alla discussione in consiglio regionale lombardo ha assistito un gruppo di soci diGreenLandMobility, un progetto di Class Onlus, associazione per la mobilità elettrica. Il presidente Camillo Piazza ha dichiarato: “L’approvazione all’unanimità è molto importante perché quando gli assessori competenti proporranno delle azioni in giunta, potranno ricordare che le azioni proposte sono frutto di una delibera che ha avuto l’approvazione di tutto il consiglio regionale lombardo. In ogni caso – precisa il presidente di Class Onlus – la Regione Lombardia ha già finanziato la mobilità elettrica con diversi provvedimenti. Prova ne sono anche i 4 milioni stanziati per l’installazione della wall box per le ricariche private”.

Eppure diverse realtà imprenditoriali lamentano tempi troppo stretti dalla presentazione del bando ai termini di scadenza per presentare i progetti. “Ma la colpa non è delle regioni – risponde Piazza -. Il Governo deve fare i conti con diverse lobby contrarie alla mobilità elettrica, per prima la Fiat. E finché non cambierà idea avremo il freno a mano tirato. Quanto ai tempi stretti per i bandi – sottolinea Piazza – è che i soldi di cui dispone il governo sono quelli stati stanziati nella finanziaria del 2013 e che il Cipe ha dato via libera ai bandi solo a marzo, dopo tre anni!”.

E poi la burocrazia. Marco Schillaci, 35 anni, installatore di punti di ricarica con la sua società vadoelettrico.it, presente alla discussione della mozione in aula, sintetizza così il rapporto con la Pubblica amministrazione: “Ho installato quattro colonne di ricarica private: Cisliano, Lentate sul Seveso, Castelfranco Veneto e a Bellaria -. Coi privati, quei pochi che ci credono, ti accordi e lo fai. Con la Pubblica amministrazione, invece, mi sono misurato solo con burocrazia e difficoltà”.

Da Como a Milano con la Twizy per sostenere la mobilità elettrica
Da Como a Milano con la Twizy per sostenere la mobilità elettrica

Altrettanto diretto Riccardo Pirani, 20 anni, giunto in Consiglio Regionale col papà Giovanni al volante di una Renault Twizy. “Uso la mia auto elettrica quasi ogni giorno per andare in università a Como. Sono circa 30 km e mi trovo benissimo. Credo nel futuro della mobilità elettrica e voglio vedere se oggi riusciranno a decidere qualcosa”.

Sull’autonomia delle auto elettriche, Mirko Paglia, 40 anni, ingegnere specializzato in risorse rinnovabili presente in Regione con altri soci di GreenLandMobility, ha sottolineato che “Le auto elettriche possono già soddisfare il fabbisogno di km delle persone che si spostano per lavoro. Infatti circa il 75% degli italiani fa meno di 37,5 km al giorno. Dunque le auto elettriche sono già l’alternativa per molti cittadini”.

“Certo – continua Paglia – La mozione approvata oggi è solo un inizio. È un trampolino per tutte le forze politiche che l’hanno votata. Ora non possono fare brutte figure. Però, almeno, la sensibilità ai temi ambientali oggi l’hanno dimostrata. Vediamo quali progressi concreti porterà l’approvazione di questa mozione”.

Anche l’opposizione, pur con qualche critica, approva

Il consigliere del Pd Jacopo Scandella, interpellato dopo il plebiscito incassato da Carolina Toia, ha commentato: “Sono intervenuto in consiglio regionale per affermare il voto positivo del Partito Democratico alla mozione della Toia. Da tre anni in Consiglio abbiamo proposto emendamenti alle sedute di bilancio per stanziare risorse dedicate alla mobilità elettrica, in modo particolare per l’infrastrutturazione di nuove colonnine elettriche e per avviare una sperimentazione sulle flotte della pubblica amministrazione. Gli emendamenti sono sempre stati respinti ma speriamo che questa nuova mozione, stavolta proposta dalla maggioranza stessa, possa portare a un esito diverso.

Il consigliere Enrico Brambilla ha aggiunto: “La mozione è stata approvata anche col voto del Pd. Del resto anche a livello governativo sta per essere approvato un decreto legislativo di attuazione della direttiva comunitaria sulle infrastrutture per i combustibili alternativi. C’è un quadro strategico nazionale cui è bene che anche Regione Lombardia contribuisca”.

Fonte: GreenStart

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