Ora il Barolo lo protegge il geotermico


Secondo il Massachusetts Institute of Technology se si sfruttassero tutte le potenzialità geotermiche che il sottosuolo del pianeta conserva, l’umanità potrebbe vivere i prossimi 4 mila anni senza doversi più preoccupare di pompare petrolio. Poiché l’energia geotermica attualmente costituisce solo l’1 per cento della produzione mondiale di energia lo studio del MIT


, benché serissimo e fondatissimo, è destinato ad essere relegato in uno sfondo tanto futuribile quanto lontano dalle ipotesi realizzabili?
Per quanto riguarda l’obiettivo massimo, alla stato attuale si deve rispondere di si. Ma se si guarda agli sforzi che gli stati stanno facendo a livello planetario per liberarsi dal cappio dell’oro nero e dagli incubi del nucleare bisogna registrare molti punti a favore delle rinnovabili e in particolare del geotermico.

MILIARDI SVIZZERI PER IL GEOTERMICO

Tanto per fare un esempio l’85 per cento delle case di Islanda è già riscaldato da energia che proviene dal sottosuolo. Sul geotermico sta inoltre puntando un nostro vicino che in fatto di ambiente e di acume economico non conosce rivali: proprio in questi giorni infatti il Parlamento della Confederazione Svizzera ha votato un progetto miliardario a favore dell’energia geotermica.
In Italia sta prendendo piede una tecnologia mirata a produrre la climatizzazione geotermica abbinata a pompe di calore, non solo per tutte le applicazioni civili, ma anche per gli ambienti destinati alla produzione e conservazione di alimenti particolarmente delicati del «made in italy», come i formaggi nostrani, i salumi o il vino.

IL CALORE DELLA TERRA PER IL BAROLO

Azienda leader in Piemonte, terra di Langhe e di Barolo, fra chi produce geotermia anche nel campo alimentare è la ERDE di Acqui Terme.

E’ in grado di fornire impianti chiavi in mano (dalla progettazione alla realizzazione) grazie ad una equipe di professionisti specializzati e formati dal confronto con le applicazioni geotermiche che da decine d’anni sono utilizzate in Germania. Quest’ultimo è uno dei paesi europei dove l’energia prodotta con impianti geotermici a bassa temperatura (bassa entalpia) sta avendo un vero e proprio boom, grazie ad una legge che ha incentivato le perforazioni necessarie per sfruttare il calore del sottosuolo.

– Come avete pensato di coniugare tecnologicamente l’energia geotermica con una produzione di qualità, come il Barolo? – abbiamo chiesto a Francesca Ramorino, architetto e tecnico del team dedicato alla geotermia della ERDE di Acqui Terme, società di ingegneria con oltre vent’anni di vita, specializzata da tempo in geotermia applicata all’alimentazione.

«Noi di ERDE, – spiega Francesca Ramorino – siamo partiti dall’idea di realizzare il sogno di ogni produttore di alto livello: avere la migliore Cantina possibile per conservare in modo perfetto questo vino prezioso come il Barolo. I nostri impianti geotermici sono infatti in grado di climatizzare in modo diverso i vari ambienti di un sistema cantina e soprattutto di esercitare un controllo minuto per minuto sul loro funzionamento, in ogni stagione.”
La tecnologia geotermica parte da lontano. – aggiunge l’architetto della ERDE – Sfruttando il calore della terra si riducono anche di tre quarti i costi energetici, ma soprattutto si ha una energia pulita che non ha alcun impatto negativo sul prodotto da conservare nell’ambiente climatizzato.

Per esempio una cantina con una umidità e una temperatura non costantemente controllabili potrebbe determinare effetti negativi sulla conservazione del vino. E’ una eventualità che con un impianto geotermico a bassa temperatura come quelli che realizza ERDE non può verificarsi».

LA GEOTERMIA RISPETTA IL PAESAGGIO

Quali altro prodotti tipici del made in Italy alimentare italiano possono trarre benefici da un impianto geotermico?

«Gli impianti geotermici – risponde l’architetto Ramorino – sono molto adatti a climatizzare ambienti dove sono conservati alimenti per lunghi periodi come, per esempio, il parmigiano reggiano o i salumi. Per le produzioni in serra offrono il vantaggio di abbattere i costi di ambienti che normalmente comportano un alto dispendio di energia.
Inoltre l’assoluta assenza di agenti inquinanti si contrappone ad impianti tradizionali a gasolio o metano, che inevitabilmente hanno una ricaduta negativa su territori ad alta vocazione ecologica. Infine gli impianti geotermici possono essere impiegati sia nei locali destinati alla conservazione dei prodotti che a quelli dove avviene la loro produzione, oltre che negli uffici e nelle abitazioni».

COSTI E VANTAGGI

Per quanto riguarda i costi, quali possono essere i vantaggi per chi passa all’energia del sottosuolo?

«Il vantaggio principale è naturalmente l’eliminazione dei costi per gas o gasolio – precisa l’architetto della ERDE – Resta naturalmente la spesa per l’elettricità necessaria alle pompe di calore che alimentano gli impianti. Ma persino questo minimo onere può essere compensato con l’integrazione, per questa funzione, con un piccolo impianto fotovoltaico. Poi ci sono da considerare, sul versante economico, sia la durata di un impianto geotermico, che si misura nell’arco di parecchie decine di anni e non determinano costi di smaltimento finale, sia la valorizzazione degli immobili forniti di questo tipo di tecnologie».

Il rientro dell’investimento in quanto tempo è previsto?
«Dai cinque ai dieci anni, a seconda della dimensione dell’impianto»

UN BOOM ANNUNCIATO

In Germania c’è stato un boom del geotermico grazie agli incentivi statali, in Italia quanto sta facendo il governo è in grado di favorire un risultato analogo a quello tedesco?

«Sia la legislazione italiana e ancor prima quella europea si stanno muovendo in questo senso. Riteniamo che in l’Italia c’è da attendersi una svolta decisiva a partire da gennaio 2013. Intanto chi sceglie il geotermico può avvalersi della defiscalizzazione del 55 per cento dei costi sostenuti per la ristrutturazione degli edifici già esistenti.».

CI SARA’ UN BOOM DEL GEOTERMICO ANCHE IN ITALIA?

«Di sicuro per ora si può solo dire che se si vuole provocare un boom come quello ottenuto dal geotermico in Germania non c’è che da copiare quanto ha fatto il governo tedesco per sostenere questa energia pulita, a bassissimo costo e praticamente eterna», conclude Francesca Ramorino, responsabile di qualità e sicurezza della ERDE di Acqui Terme.

Intervista a Francesca Ramorino, architetto di ERDE di Acqui Terme, azierni primi in Italia a progettare e realizzare ambienti climatizzati per la conservazione degli alimenti a minimo costo energetico ed ambientale»

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