Le Rinnovabili e La Generazione Distribuita di Energia Danno Fastidio

carlo rubbia contro le rinnovabili in senato

Ora anche Rubbia si mette contro le Rinnovabili esaltando il Metano come fonte energetica del futuro e affermando che le Rinnovabili costano molto. Evidentemente ci sono giochi di potere che non conosciamo e la generazione distribuita di Energia fa sempre più paura.


Ma procediamo per gradi. Chi è Carlo Rubbia?Carlo Rubbia probabilmente non necessita di presentazioni in quanto trattasi di uno dei più famosi scienziati italiani. Ha ottenuto il Premio Nobel per la Fisica nel 1984 ed attualmente è Senatore della Repubblica con nomina presidenziale

Collabora con il CIEMAT (centro di ricerca sull’energia, l’ambiente e la tecnologia), un organismo spagnolo simile all’italiano ENEA, come consigliere speciale per la ricerca in campo energetico, dove sostiene fortemente lo sviluppo del “solare termodinamico“, che aveva avviato nel 2001 all’ENEA con il Progetto Archimede.

Nel 2007 viene nominato membro Gruppo dei Consiglieri in materia di Energia e Cambiamenti Climatici. istituito dal Presidente dell’Unione Europea Barroso. Viene nominato Presidente della task-force sulle energie rinnovabili presso il Ministero dell’Ambiente dal secondo governo Prodi. Nel 2008 diventa consigliere speciale per l’energia presso la Commissione Economica delle Nazioni Unite per l’America Latina (CEPAL).Ma veniamo al dunque.

In audizione in Commissioni riunite Esteri e Ambiente di Camera e Senato su cambiamenti climatici e questione energetica, racconta che il clima sulla Terra è sempre cambiato e non c’è da meravigliarsi. Aggiunge che per avere tutta l’energia di cui necessitiamo possiamo iniziare a sfruttare il metano. Di seguito trovi il filmato per ascoltare con le tue orecchie cosa racconta Rubbia!

Ma prima di arrivarci vediamo cosa diceva Rubbia fino a qualche tempo fa. Se cerchi su google “Carlo Rubbia” il primo articolo che viene fuori è il seguente: Rubbia: “Né petrolio né carbone soltanto il sole può darci energia”.
Vi è venuto da sorridere vero? Francamente anche a me! Certo cambiare opinione si può, anzi solo gli sciocchi non cambiano mai opinione, ma come si può arrivare a stravolgere completamente quello che si diceva con tanto entusiasmo fino a qualche anno fa? Io ho un solo pensiero: se così tanti si affannano a contrastare la crescita delle Rinnovabili vuol dire che il Modello distribuito di Generazione di Energia fa paura
Sentite cosa Carlo Rubbia vorrebbe farci credere.

Le energie rinnovabili sono in una situazione estremamente difficile. Il gas naturale costa in America un quinto delle rinnovabili. Il gas naturale senza emissioni di CO2 si può ottenere prendendo le 4 parti di idrogeno e trasformando la parte carbone in grafite. Ci sono risorse assolutamente incredibili e non tanto dallo shale gas che è una soluzione a mio parere discutibile ma quanto dai clatrati.

Quindi in buona sostanza dice:

  • Le Rinnovabili sono in difficoltà perché costano troppo. Questo è vero, ma perché costano troppo? Ebbene il costo delle Rinnovabili non scenderà mai fino a che non se ne favorirà lo sviluppo e i governi non decideranno di adottarle diffusamente. Tutti i provvedimenti attuali, tranne qualche caso sporadico vanno nella direzione opposta. Si impongono dazi al fotovoltaico, si tagliano i piani di investimento, si stravolgono leggi dello stato sopprimendo o rispalmando incentivi già consolidati etc….. Questo non fa altre che aumentare l’incertezza, gli investitori si scoraggiano e pertanto non è possibile effettuare seri programmi a lungo termine che possano comportare una riduzione dei costi generali di produzione.
  • I Clatrati come fonte energetica del Futuro. Sapete cosa sono i Clatrati? Gli idrati di metano o clatrati sono un vaso di Pandora che probabilmente non è proprio il caso di scoperchiare. Si tratta di una immensa riserva di gas metano che giace dormiente sotto il fondo degli Oceani. Mi affido a Wikipedia per capirne la pericolosità. Sembra che i Clatrati siano stati la causa dell’estinzione del Permiano! Ma soprattutto, quale sarebbe l’utilità di passare da fonti energetiche non rinnovabili come il petrolio ad un’altra fonte energetica finita? Se il problema è l’esaurimento del petrolio, con i Clatrati si andrebbe solo ad allungare di qualche secolo il problema energetico che resterebbe comunque aperto. Inoltre si parla di costo eccessivo delle Rinnovabili mentre i costi per andare ad estrarre sotto il fondo degli oceani i Clatrati quale sarebbe? Rubbia tralascia inoltre di illuminarci su come si possa trasformare la parte Carbone in Grafite.

Ci sono state ovviamente innumerevoli reazioni. Ne postiamo solo una quella di Giuseppe Onufrio direttore di Greenpeace Italia:

Sul clima dice una cosa incompleta: nel quinto rapporto si tratta anche il bilancio termico degli oceani che spiega il motivo per cui le temperature superficiali sono rimaste stabili o in leggero decremento; sullo shale gas non dice nulla sulle effettive riserve estraibili, ma dice che la tecnologia è discutibile; sui clatrati (idrati di metano) di cui ci sono ampie riserve nel fondo degli oceani, non si riesce ancora a estrarli per quanto ne so, in quando molecole instabili. Sono certo che il loro sfruttamento industriale non è ancora ritenuto fattibile. Come poi Rubbia pensi di usarlo a emissioni zero producendo grafite non l’ha detto, né se questo può farlo col metano ordinario.

Rubbia sui Cambiamenti Climatici e Clatrati e Rinnovabili alla Commissione Senato


Voglio solo ricordare che lo sfruttamento dei Clatrati necessiterebbe di investimenti enormi e centralizzati nelle mani di poche e solite aziende. Mentre la Generazione Distribuita di Energia come il modello proposto dalle Rinnovabili non necessitano di investimenti centralizzati e quindi controllabili.

Se proprio si vogliono effettuare investimenti epocali bisognerebbe piuttosto che guardare nel fondo dei nostri oceani bisognerebbe guardare in Cielo! Alla Luna e pensare ad uno sfruttamento serio di una fonte energetica pulita e rinnovabile come l’Elio 3.

FONTE | Fotovoltaico Impianti

IMG | Wikipedia

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