L’aspettativa di vita e il “lato B”

Recenti studi hanno confermato che la tendenza dell’allungamento dell’aspettativa di vita ha avuto un brusco rallentamento. 
I nostri padri, nonni oggi, visti i progressi della medicina vivono fortunatamente  fino a 80, 90 ed anche 100 anni.

Noi, non voglio fare il catastrofista se la tendenza continua così, non avremo questo privilegio, anche se le cure saranno sempre più risolutive. I nostri avi vivevano in un mondo più difficile ma più pulito. Senza polveri sottili, senza organismi modificati, senza o poco inquinamento con cibi poveri ma genuini. 

Non c’erano milioni di auto in giro, non c’erano o cominciavano a nascere fabbriche inquinanti e il risultato si vede ora. I nonni vivono, salvo malattie gravi molto tempo. Non aspettiamoci di fare lo stesso, anche se come ho detto e ripeto le cure saranno sempre più risolutive ma questo non riuscirà a far migliorare la qualità degli alveoli polmonari, tanto per esempio ne abbiamo tanti quanto un campo di calcio, quanti di essi intasati dallo smog?
La soluzione? Intanto limitiamo la proliferazione di macchine e macchinari climalteranti, oggetti petrolio e gas dipendenti e di prodotti geneticamente modificati. Esiste il vento, il sole, le maree, il calore terrestre ecc. sono forniti dalla natura per sempre e perlopiù a basso costo o gratuiti e se utilizzati bene riporteranno il clima, il Pianeta e soprattutto la temperatura dell’atmosfera a una situazione “ex ante” che ci permetterà di prevedere per i nostri figli e i nostri nipoti una lunga e sana vita. Sforziamoci ma subito, costerebbe poco…..

Prof. Giuliano Gabbani Univ. di Firenze DST – Responsabile Scientifico Associazione Giga

Un autentico appello per un patto tra generazioni quello del Professor Gabbani, che suggelliamo, supportati anche dalle evocative immagini di questo video  del bellissimo ed immortale brano di Francesco Guccini “Il vecchio e il bambino” nella interpretazione dei Nomadi.

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