La nuova geopolitica delle rinnovabili per disegnare un “mondo nuovo”: il nuovo report di IRENA

Il nuovo studio presentato ad Abu Dhabi da parte IRENA, istituzione di riferimento per le energie rinnovabili al livello planetario, prefigura LE importanti modificazioni geopolitiche messe in atto dalla diffusione delle FER, con politiche energetiche nuove centrate sulla maggiore sicurezza e indipendenza.

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Nel nuovo rapporto sull’influenza delle fonti rinnovabili a livello delle dinamiche geopolitiche, redatto dalla Global Commission on the Geopolitics of Energy Transformation di IRENAscaricabile in calce al post, solare, eolico e le altre rinnovabili, che al momento rappresentano circa un quinto della produzione globale di energia, stanno evidenziando trend di crescita più veloci di qualsiasi altra fonte. Si tratta di un processo che, secondo gli autori del rapporto, è destinato a determinare profonde modificazioni in termini di distribuzione globale del potere, nei rapporti tra gli Stati, ma anche mitigando i rischi di conflitti e influenzando i fattori sociali, economici e ambientali alla base dell’instabilità geopolitica.

Secondo il Presidente della Global Commission on the Geopolitics of Energy Transformation di IRENA Ólafur Ragnar Grímsson, ex presidente dell’Islanda, “questo rapporto rappresenta la prima analisi completa delle conseguenze geopolitiche della transizione energetica guidata dalle fonti rinnovabili e rappresenta una pietra miliare fondamentale per migliorare la nostra comprensione di questo problema. La rivoluzione delle green energy rafforza la leadership globale della Cina, riduce l’influenza degli esportatori di combustibili fossili e porta l’indipendenza energetica nei paesi di tutto il mondo. Un affascinante futuro geopolitico è in serbo per paesi dell’Asia, dell’Africa, dell’Europa e delle Americhe.

Nel rapporto il caso Cina è quello analizzato per primo, con il colosso asiatico che in pochi anni è riuscito a proporsi come leader nella corsa alla energie verdi e alle tecnologie low carbon. Oggi è il più grande produttore, esportatore e installatore di pannelli solari, turbine eoliche, batterie e veicoli elettrici al mondo. Gli analisti IRENA prevedono che questo cambiamento è destinato a portare probabilmente la Cina a eclissare gli Stati Uniti, mettendo a rischio gli Stati del Golfo dipendenti dal petrolio e aiuterà le nazioni africane a raggiungere l’indipendenza energetica. Al riguardo lo stesso Grimsson affrema che È difficile prevedere quando, ma questo cambiamento sta avvenendo in modo completo e veloce”.

Analizzando le motivazioni delle modificazioni geopolitiche determinate dalle rinnovabili, la prima è individuata nel fatto che le risorse energetiche rinnovabili sono disponibili, con diverse specificità territoriali, nella maggior parte dei paesi, a differenza dei combustibili fossili concentrati in specifiche aree geografiche. Una situazione capace di ridurre finalmente l’importanza degli attuali colli di bottiglia energetici, come la presenza di stretti canali su rotte marittime ampiamente utilizzate per l’approvvigionamento globale di petrolio.

La seconda principale motivazione viene individuata nel fatto che la maggior parte delle rinnovabili assume la forma di flussi, a differenza dei combustibili fossili individuabili essenzialmente nel concetto di  scorte. Infatti, nonostante le scorte di energia possano essere immagazzinate, queste possono essere usate solo una volta, a differenza dei flussi di energia che non si esauriscono e sono più difficili da interrompere.

Ulteriore elemento fondamentale alla base del ruolo di mitigatore geopolitico delle fonti rinnovabili, è costituito dal fatto che queste possono essere impiegate in quasi tutte le grandezze di scala e si prestano meglio a forme decentralizzate di produzione e consumo di energia.

Infine, ma non certo ultima per importanza, altra grande peculiarità delle rinnovabili in questo ruolo è costituito dal fatto che queste presentano costi marginali praticamente nulli, con alcune di esse, come fotovoltaico ed eolico, che beneficiano di una riduzione dei costi di quasi il 20% per ogni raddoppio di capacità. Un aspetto fondamentale quest’ultimo, capace di incrementare la loro capacità di guidare la transizione energetica, rendendo necessario però un adeguato quadro normativo per assicurare stabilità e redditività nel settore dell’energia.

Link per scaricare il Report IRENA “A New World – “The Geopolitics of the Energy Transformation” 

La Redazione di Ecquologia

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