Indagati per carità…

Nella cronaca quotidiana capita di trovarsi di fronte a notizie sempre più sconcertati, che denotano un corto circuito di valori, come per esempio quando la solidarietà diventa oggetto di reato. Nello specifico la notizia che ci ha sconcertati oggi è quella che vi proponiamo.

La mattina del 23 febbraio 2021, all’alba, la polizia ha fatto irruzione a casa di Gian Andrea Franchi e Lorena Fornasir, due dei protagonisti del documentario “Dove Bisogna Stare”. Hanno sequestrato telefoni, libri contabili, altro materiale. Lorena e Gian Andrea risultano imputati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La loro attività, assieme a Linea d’Ombra ODV non è mai stata segreta: i due aiutano i e le migranti che, sfiancati, arrivano a Trieste passando per la rotta balcanica. Davanti agli occhi di tutti, in piazza, fasciano piedi, curano ferite, offrono un piatto caldo.

Questo documentario racconta di una possibile risposta a questi tempi cupi. Non racconta l’immigrazione dal punto di vista di chi sceglie di partire o è costretto a farlo: è innanzitutto un film su di noi, sulla nostra capacità di confrontarci con il mondo e di condividerne il destino.

Davanti agli occhi di tutti, come davanti agli occhi di tutti agivano questa relazione di cura, questo elementare, pubblico e potente gesto di umanità, a Pordenone, prima di trasferirsi a Trieste, come è stato raccontato nel film, prodotto da ZaLab , in collaborazione con Medici Senza Frontiere.

Lo stesso Stato che respinge illegalmente al confine, che chiude la rotta balcanica, ha deciso che questo gesto di esistenza, resistenza e fratellanza debba essere perseguito come reato. Se quello che fanno Lorena e Gian Andrea è un reato, ci dichiariamo non solo solidali ma complici: il nostro raccontare è la continuazione di quel loro gesto.

Da oggi e per tutta la settimana, il film “Dove bisogna stare“, che fa parte della piattaforma di ZaLab, è a disposizione gratuitamente di chiunque voglia vederlo, condividerlo, farlo vedere.

Redazione

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