Il decreto per le isole minori rinnovabili arriva in Gazzetta Ufficiale

Il nostro paese, autentica perla di bellezza troppo spesso vilipesa e vittima della noncuranza in nome di miopi profitti, vede nella nutrita costellazione di isole minori, autentiche apoteosi di bellezza, per decenni assediate dal nero fumo di impianti che ne hanno garantito il fabbisogno, utilizzando petrolio nelle forme di olio pesante e gasolio (vedi post “Ministero dell’Ambiente: isole minori laboratori ideali di sostenibilità“).


Proprio quelle isole minori, piccole realtà di superficie superiore a 1 km2, localizzate a più di 1 km dal continente, con popolazione residente di almeno 50 abitanti, dove l’approvvigionamento di energia avviene ad oggi via nave, con instabilità e variabilità in funzione delle stagioni e delle condizioni atmosferiche, che oggi, alla luce della grande avanzata delle tecnologie rinnovabili ed a supporto delle reti elettriche intelligenti, rappresentano il cantiere ideale per accelerare la migrazione verso il modello energetico distribuito animato proprio dalle energie rinnovabili e dalla possibilità di produrre energia nel luogo stesso nel quale viene consumata e si sa bene quanto valgano energeticamente risorse come sole, vento e geotermia in questi bellissimi contesti.

A recepire finalmente queste importanti peculiarità, ecco arrivare finalmente un decreto che fornirà una grande spinta a trasformare le piccole isole italiane in laboratori a cielo aperto dove sarà possibile sperimentare soluzioni energetiche sostenibili e innovative. Il nuovo decreto per il pieno avvento delle fonti rinnovabili nelle isole minori, pubblicato proprio in questi giorni dal Ministero dello Sviluppo Economico, definisce un percorso per far divenire le energie verdi l’asse portante del sistema energetico di 20 piccole isole non interconnesse alla rete elettrica nazionale del continente.

Alla sempre più lunga lista di comunità isolane nel mondo alla ricerca dell’autosufficienza energetica, dettagliatamente inquadrate da Legambiente pochi mesi fa in un apposito Dossier (link Dossier Legambiente “Isole 100% rinnovabili”) da oggi si uniranno anche Capraia, Giglio, Ponza, Ventotene, Tremiti, Favignana, Levanzo, Marettimo, Pantelleria, Ustica, Alicudi, Filicudi, Lipari, Panarea, Salina, Stromboli, Vulcano, Lampedusa, Linosa e Capri.
Il nuovo decreto prevede di individuare per tutte queste realtà isolane, gli obiettivi quantitativi di produzione verde, i target temporali e le modalità finanziarie di sostegno. Come spiega il Mise in una specifica nota stampa “L’obiettivo del provvedimento è dare maggiore sicurezza e sostenibilità ai sistemi energetici delle isole minori, promuovendo le politiche del Governo a favore delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, in corso di ulteriore potenziamento con la nuova Strategia energetica nazionale (SEN)”.

Per ognuna delle isole indicate sono stabiliti gli obiettivi minimi di sviluppo dell’utilizzo delle fonti rinnovabili da raggiungere al 31 dicembre 2020, sia sul versante termico (solare termico, solar cooling e pompe di calore) che su quello elettrico. Prendendo come esempio, per l’isola siciliana di Pantelleria, è stato individuato un obiettivo di potenza affidata a FER elettriche di 2.720 kW e a FER termiche di 3.130 kW. A ciò si aggiungono particolari “Progetti integrati innovativi” che potranno includere anche impianti eolici offshore o maremotrici.

L’energia prodotta dagli impianti avrà diritto a una remunerazione, differenziata per ciascuna isola e tipologia di intervento, le cui modalità di erogazione, periodo di diritto ed entità, saranno determinati con provvedimenti dell’Autorità per l’energia. Gli incentivi saranno coperti da risorse conseguibili dalla riduzione delle integrazioni tariffarie attualmente erogate per la costosa generazione della produzione da fonti fossili che saranno accessibili da parte di cittadini, enti e imprese.
A livello di interventi sulla rete elettrica, il decreto prevede anche che i gestori dei sistemi elettrici delle venti isole presentino a Mise, Authority e amministrazioni locali interessate, , entro il 31 dicembre 2017, un documento tecnico che dovrà definire:

  • gli “interventi di ammodernamento e rafforzamento della rete elettrica isolana, funzionali all’installazione di una potenza elettrica da fonti rinnovabili pari ad almeno tre volte i valori degli obiettivi indicati” comprendenti anche sistemi di accumulo dell’energia elettrica.
  • le “ipotesi di copertura dei costi di realizzazione del programma a valere su programmi di sostegno nazionali e regionali, anche cofinanziati dalla Commissione europea, e, in via complementare, sulla componente tariffaria UC4”.

Sulla emanazione del nuovo decreto anche il commento di Legambiente con il vice presidente Edoardo Zanchini: “Un’ottima notizia perché oggi le isole sono in tutto il mondo al centro di interventi e sperimentazioni che stanno dimostrando come possano essere al 100% rinnovabili. Dalle Canarie ai mari del Nord, dalla Polinesia all’Alaska, sono sempre di più le isole che sono diventate indipendenti dalle fonti fossili e stanno puntando su un turismo sostenibile”.
Speriamo davvero che questo provvedimento possa finalmente creare i presupposti per scollare di dosso dalle nostre piccole bellissime perle di bellezza nel Mediterraneo, il grigio fumo accumulato in tutti questi lunghi decenni di utilizzazione di fonti fossili.

• Scarica il testo del Decreto Ministeriale del 14 febbraio 2017 “Energia isole minori”

Sauro Secci

Articoli correlati