Geotermia mondiale: necessario uno standard per svilupparne le potenzialità

Il significativo contributo di un’energia non legata alla matrice solare come la geotermia, oggi tecnologicamente utilizzabile nelle sue variegate forme sia elettriche che termiche, può essere colto pienamente solo attraverso una definizione ed una standardizzazione delle risorse globali.

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E’ su questa base che Irena, Iga e Banca Mondiale sono al lavoro per mettere a frutto il sistema di classificazione delle fonti fossili di energia e delle risorse minerali dell’Onu. Su questo tema rilanciamo questo interessante articolo di Greenreport.

Sono circa 90 i Paesi nel mondo che, allo stato attuale delle conoscenze, hanno la potenzialità per coltivare le proprie risorse geotermiche. Eppure solo 24 di questi producono elettricità da geotermia: in tutto, appena il 7% circa del potenziale è messo a frutto.

Un gap che costituisce al contempo un ampio terreno di sviluppo potenziale, attraverso il quale si muove l’iniziativa promossa dall’International renewable energy agency (Irena), dall’International geothermal association (Iga) e dalla World bank – con il supporto della Global geothermal alliance – per la raccolta e classificazione dei dati sulle risorse geotermiche presenti in tutto il mondo.

«L’energia geotermica è pienamente riconosciuta come una fonte di energia stabile e affidabile in grado di alimentare lo sviluppo economico, senza contribuire al cambiamento climatico. Di conseguenza – spiega Henning Wuester, direttore del Knowledge, policy and finance centre di Irena – a livello globale abbiamo assistito a un aumento nella domanda di progetti geotermici e alla crescente necessità di stime iniziali su potenziali siti per la produzione di energia geotermica, per la produzione di calore e altri usi diretti».

Di fronte a quest’esigenza, Irena, Iga e Banca mondiale ritengono che una standardizzazione delle stime sulle risorse geotermiche presenti nei vari Paesi sia fondamentale per raggiungere un maggiore impiego di questa energia rinnovabile, in quanto garantisce maggiore chiarezza agli investitori, alle autorità di regolamentazione, ai governi e ai consumatori.

Una solida base da cui partire c’è già: il sistema di classificazione delle fonti fossili di energia e delle risorse minerali, quell’United nations framework classification (Unfc) che nel settembre 2016 la Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite (Unece) ha approvato anche per gli usi geotermici.

Da allora però queste specifiche sono state applicate solo a casi studio di singoli – e pochi – progetti: la nuova collaborazione appena inaugurata tra Irena, Iga e Banca mondiale vedrà estenderne l’impiego per la prima volta a interi Paesi.

In particolare, una prima applicazione si registrerà per il caso di Flores, isola indonesiana con 14 diversi progetti che rappresentano una significativa attività di sviluppo geotermico.

«La geotermia merita uno standard globale. L’Iga – conclude  Marit Brommer, direttore esecutivo dell’International geothermal association – è entusiasta di collaborare con Irena e Banca Mondiale per mettere a frutto l’importante lavoro svolto sulle risorse geotermiche dall’Unfc. Costruire solide partnership a livello multinazionale e implementare congiuntamente standard di settore a livello nazionale sarà fondamentale per il successo della diffusione dell’energia geotermica in tutto il mondo».

Link articolo originale Greenreport

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