Geotermia e alimentazione: un connubio profondo e indissolubile in un nuovo rapporto IRENA

Due elementi così indissolubilmente legati alla terra come geotermia e cibo sono per loro natura destinati a fare sinergia nell’ambito della sostenibilità e della circolarità dell’economia e dell’uso delle risorse.

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Le economie seconde legate all’agroalimentare indotte dall’utilizzazione dei fluidi geotermici a valle della loro utilizzazione primaria in ambito energetico, vedono anche in italia una realtà costituita da anni nelle storiche aree geotermiche della Toscana nell’ambito del CCER (Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili), che vedono insieme significative attività agrolimentari di quei territori come serricoltura, pastorizia ed attività artigianali come i birrifici, che hanno avuto negli ultimi anni anche significativi riconoscimenti (vedi post “Cibo di qualità e Rinnovabili”: nuovo capitolo per il Rapporto Comuni Rinnovabili di Legambiente”).

A rendere un grande riconoscimento agli utilizzi della geotermia come fonte di calore nel settore agroalimentare per incrementare la disponibilità di cibo, riducendo nel contempo la dipendenza dai combustibili fossili, con il grande pregio della continua disponibilità nel nuovo variegato scenario delle energie rinnovabili, proteggendo inoltre dalla volatilità dei prezzi e combattendo lo spreco alimentare, un nuovo recente rapporto pubblicato da IRENA, dal titolo “Accelerating geothermal heat adoption in the agri-food sector“. Un ruolo importante quello della geotermia in questa ottimizzazione di scala del proprio potenziale nel più ampio scenario delle energie pulite come mostra il grafico seguente, tratto proprio dal nuovo Rapporto di IRENA

Nel nuovo documento vengono illustrati i grandi vantaggi dell’utilizzo della risorsa geotermia nell’intera filiera agroalimentare, dalla produzione, alla lavorazione ed alla conservazione degli alimenti.

Una risorsa davvero polivalente quella geotermica, dai grandi potenziali nel suo utilizzo in cascata che, a partire dall’utilizzo per la produzione di energia elettrica e per il riscaldamento degli edifici, offre ampie possibilità, impiegando i suoi preziosissimi cascami termici anche nel settore agroalimentare, potenziale ancora ampiamente inespresso nonostante le tante virtuose esperienze in corso. Lo studio riporta come attualmente la potenza mondiale installata di impianti geotermici che producono energia elettrica è di circa 14 gigawatt (GW); una cifra che potrebbe salire a 70 GW, se includessimo l’uso della geotermia per la produzione di calore.

Nonostante l’attenzione richiamata sulle incertezze normative dalla Global Geothermal Alliance, organizzazione internazionale per il sostegno alla diffusione ed allo sviluppo della geotermia a livello globale che in un comunicato congiunto ha affermato che “L’incertezza delle politiche, la carenza di professionisti qualificati, le lacune normative e il mancato sviluppo di infrastrutture dedicate, impediscono un utilizzo più ampio dell’energia geotermica“, vi sono paesi come Islanda, l’Olanda e Kenya che hanno avviato significativi progetti: Nel paese africano per esempio, con la sua vasta area vocata alla geotermia della Rift Valley, sono stati avviati una serie di progetti pilota per il riscaldamento delle serre, per la pastorizzazione del latte e per la climatizzazione degli allevamenti di acquacoltura, con ulteriori progetti in cantiere per l’utilizzazione della risorsa geotermica per la lavorazione di carne, latte, miele oltre che per la conservazione delle colture post-raccolta, grazie alla refrigerazione tramite frigoriferi ad assorbimento o ancora all’essiccazione dei prodotti.

Ed è proprio in questa linea di sviluppo che si colloca il nuovo rapporto IRENA  “Accelerating geothermal heat adoption in the agri-food sector“, per supportare anche altri paesi del mondo nello sviluppo del loro “potenziale geotermico“. IRENA illustra esempi delle migliori pratiche e fornisce anche utili consigli con l’illustrazione dei fattori chiave necessari per la diffusione della geotermia nel vasto scenario del settore agroalimentare.

A seguire una nostra intervista ad un rappresentante delle aziende agroalimentari raggruppate nel CCER (Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili), durante il Convegno di presentazione della “Carta sulla Buona geotermia” di di Abbadia San Salvatore

Scarica il nuovo Rapporto IRENA “Accelerating geothermal heat adoption in the agri-food sector”  

Sauro Secci

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