Edifici pubblici ecosostenibili: anche il Valdarno ha la sua perla con le ali di farfalla

L’efficienza energetica, area di azione fondamentale per rispettare la road map tracciata dalla comunità europea per contrastare i cambiamenti climatici, vede nel settore degli edifici uno degli ambiti elettivi di intervento, visto il suo peso rilevante nel computo totale che condivide con il settore industriale e quello dei trasporti


e visto lo stato in cui versa gran parte del patrimonio edilizio nazionale (vedi post “Efficienza energetica in ambito immobiliare: non è ancora percepita in tutto il suo valore“).

Quando l’obiettivo degli interventi di efficientamento energetico sono poi gli edifici pubblici, l’azione si arricchisce di ulteriori importanti elementi sia di ordine economico, visto lo stato finanziario in cui versano i nostri enti pubblici, stretti nella stretta morsa del Patto di Stabilità, sia di ordine etico e testimoniale verso la cittadinanza, capace per questo di innescare ulteriori azioni virtuose.

Se poi gli interventi di efficienza energetica riguardano lo scuole, palestra formativa delle future generazioni, le azioni intraprese assumono tutta la loro pienezza. Avevo dato conto oltre un anno fa di una bella azione nel comune toscano di Montelupo Fiorentino, nella quale si era progettata una scuola ecosostenibile, progettata proprio a partire da spunti dei bambini (vedi post “Ecologia a scuola, inaugurato il primo edificio green progettato anche dai bambini”).

Rimango volentieri in Toscana e con grande piacere nel Valdarno, in cui sono nato e vivo da sempre, per presentare una nuova grande perla per la nuova edilizia scolasticaecoefficiente, quella del nuovo asilo nido “La Farfalla”, di Montevarchi, un nome molto evocativo della “leggerezza energetica”, realizzata dall’amministrazione valdarnese, che lo rende energeticamente autosufficiente, guadagnandosi sul campo la classe energetica dell’involucro “CasaClima A”. Un luogo non certo qualunque per me, quello di Montevarchi, dove ho potuto realizzare, proprio in ambito educativo, molti anni fa, seppure nell’ambito della scuola superiore, un progetto reso oggi attualissimo dagli ultimi sviluppi sulla educazione ambientale come materia curricolare (vedi post “Educazione ambientale: finalmente diventa materia a scuola e la mia mente ritorna… “).

Ma tornando al nuovo spazio educativo, che lega ancora educazione ed ambiente, questo è stato realizzato coniugando le migliori tecnologie disponibili in termini di energie rinnovabili, efficienza energetica ed eco design ed ha permesso di definire al meglio le tre diverse aree, formativa, di relazione e creativa, cercando di coniugare una “familiarità” degli ambienti ed una dimensione “comunitaria” per enfatizzare lo stare in gruppo, fondamentali in questa primissima fase di apprendimento dei piccoli.

Una attenzione che si è ovviamente estesa anche all’esterno dell’edificio. Passando agli aspetti tecnici e di prestazione energetica, il nuoco eco-asilo nido, si sviluppa su una superficie di circa 250 m2, capace di ospitare 40 bambini. Una struttura realizzata con un involucro edilizio capace di raggiungere parametri di consumo per il riscaldamento invernale ampiamente inferiori rispetto a quelli previsti dal D.L. 192/05 e suoi aggiornamenti, che si attesta intorno ai 5,75 kWh/mq anno. Molto articolati ovviamente gli interventi intrapresi nella fase progettuale, a partire dall’orientamento dell’edificio, per passare al posizionamento e alla dimensione delle aperture e degli sporti, orientati alla ottimizzazione degli apporti solari in inverno edell’ombreggiamento in estate, oltre agli accorgimenti di isolamento termico e acustico, realizzati attraverso le pareti, fortemente coibentate ed il “roof garden”, una copertura verde, che insieme minimizzano le dispersioni.

Una serie di accorgimenti capaci di garantire in ogni punto dell’edificio, uno sfasamento dell’onda di calore superiore alle 9 ore ed una riduzione del fattore di smorzamento del calore superiore all’80%. Molto articolata ovviamente la dotazione impiantistica, che comprende solare fotovoltaico, solare termico, geotermia a bassa entalpia con pompa di calore, sistema di ventilazione meccanica controllata. Più in dettaglio vediamo le singole dotazioni della nuova splendida bellastruttura ad “Emissioni quasi Zero (NZEB)”:

  • SOLAIO DI BASE: fondazioni a travi rovesce su terreno bonificato con pietrisco di varia pezzatura ben rullato per strati sovrapposti. Tale soluzione permette di interrare tubazioni al di sotto del sedime dell’edificio per sfruttare il calore costante del terreno.
  • PARETI ESTERNE: struttura portante a telaio di abete bilama 14×8 cm, coibentato con fibra di legno pesante 150 kg/mc rivestito esternamente in legno di larice (parete ventilata) o finito ad intonaco (parete non ventilata). Verso l’interno è sempre prevista una intercapedine per l’installazione di eventuali impianti anch’essa coibentata con materassino di fibra di legno.
  • COPERTURA: Copertura con manto verde intensivo piantumato a sedum, struttura in travi bilama in vista dall’interno e coibentazione in fibra di legno pesante.
  • IMPIANTISTICA
    • Geotermia a bassa entalpia: realizzato con tre sonde geotermiche della profondità di circa 100 m, dotato di pompa di calore geotermica per riscaldamento, raffrescamento e integrazione acqua calda sanitaria.
    • Impianto solare fotovoltaico: della potenza di 6kWp, integrato sui lucernari, che consente di coprire il fabbisogno elettrico della pompa di calore e di gran parte del fabbisogno elettrico per l’illuminazione.
    • Impianto solare termico: composto da: 6 pannelli solari (superficie utile ca. 12mq), per la produzione di acqua calda sanitaria. Quando il soleggiamento non è sufficiente il riscaldamento dell’acqua verrà integrato con la pompa di calore. Il sistema, realizzato con collettori di tipo piano, è posizionato in verticale sulla facciata del fabbricato.
    • Sistema di ventilazione meccanica controllata: capace di garantire il ricambio di aria con un sistema di recupero di energia ad alta efficienza (superiore all’85%), con l’aria nei locali cosiddetti “nobili” come dormitori ed aule, e verrà estratta dai bagni e dai corridoi. Un sistema davvero importante per il rispetto di tutte le recenti normative in tema di edilizia scolastica per quanto riguarda i ricambi di volume orari e la salubrità di dormitori e aule.

Davvero una bellissima opera, quella realizzata dal Comune di Montevarchi, che ha visto il forte impegno dello staff dell’Ufficio Tecnico Comunale coordinato dal tecnico comunale Andrea Lo Russo e che ha visto l’impegno di grandi esperti di bioarchitettura a livello nazionale.

Sauro Secci

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