E Tesla accende anche l’era del “camion elettrico”

Non contenta di avere dato un grande scossone all’intero settore automobilistico nella direzione della svolta elettrica, Tesla punta nel contempo a perpetuare tale svolta in ambiti ancora più sfidanti ed impegnativi in termini di autonomia richiesta, come quello del trasporto pesante su strada. In questo senso la casa di Elon Musk, dopo gli annunci dei mesi scorsi, si appresta a presentare sul mercato già da settembre, un primo frutto di questa nuova linea di sviluppo, con un camion elettrico dotato delle tecnologie di guida autonoma già presenti sulle auto della casa che dovrebbe essere commercializzato entro due anni.

Il nuovo mezzo è costituito tecnicamente da un trattore, cioè un mezzo indipendente dotato di sei ruote, utilizzante un semirimorchio per il carico, denominato “Semi-Truck“. Dalle poche immagini in anteprima rilasciate si evidenzia una marcata estetica “americana”, stile film “Convoy-Trincea d’asfalto”, con cofano oversize, sinuose linee lunghe e capiente cabina.

L’autonomia iniziale del nuovo mezzo elettrico secondo informazioni di agenzia dovrebbe essere tra 200 e 300 miglia (tra i 320 e i 480 chilometri), ancora nettamente inferiore a quella di un classico camion diesel, o anche uno dei recenti nuovi gioielli a GNL (gas naturale liquefatto) che con un pieno possono arrivare a percorrere oltre i 1000 chilometri.

Un dato, quello dell’autonomia, molto variabile in funzione di fattori come lo stile di guida, il carico del mezzo e le condizioni atmosferiche. Parametri che se relativi in un autovettura, assumo grande importanza nei mezzi pesanti per il trasporto di merci, dove il carico ha una grandissima influenza, considerando che un camion può percorrere circa 800 chilometri in un giorno, in un paese come l’Italia con una grande escursione di latitudine.

Questo primo step di Tesla nell’ambito dei camion elettrici ha avuto una fase propedeutica negli USA, dove la casa ha avuto contatti con alcune compagnie di trasporti americane, per sondarne le esigenze, dalla quale sarebbe emerso che circa il 30 per cento dei trasporti negli USA sono costituiti da trasferimenti regionali entro le 200 miglia di distanza. Sarebbe proprio questo il mercato da cui Elon Musk pensa di partire per il suo piano di graduale inserimento nel settore del trasporto pesante. A suo vantaggio ci sarebbero costi di gestione più favorevoli, che potrebbero ingolosire le compagnie di trasporto merci, sopratutto se la manutenzione dei camion elettrici, come lecito attendersi, si dimostrerà meno onerosa rispetto alle complesse motorizzazioni basate sui combustibili e se il costo dell’elettricità rimarrà meno caro del gasolio.

I nuovi autotreni elettrici di Tesla dovrebbero essere invece più cari all’acquisto, dal momento che un mezzo tradizionale per il trasporto pesante per le lunghe distanze costa oggi  negli USA circa 120 mila dollari: una cifra che potrebbe non essere sufficiente per le sole batterie di un veicolo elettrico di pari capacità di carico e con un’autonomia compresa tra 200 e 400 miglia, come sottolineano due ricercatori della Carnegie Mellon University.

Altre problematiche che i nuovi  mezzi presenteranno in questa primordiale versione sono costituite dal peso e dall’ingombro delle batterie, fattori fortemente limitanti la capacità di carico. Come riferimento, sul fronte dei competitor di settore, Daimler, tra i principali fornitori di veicoli commerciali al mondo, lancerà quest’anno un furgone elettrico con 100 miglia di autonomia per le consegne urbane, dove il fattore zero-emission risulta fondamentale. Relativamente alle prestazioni, come sottolinea uno dei partner di Daimler in questa operazione,il prototipo verrebbe surclassato dal corrispondente modello diesel,  e il carico trasportabile scende da 4,25 a 3,8 tonnellate, con una penalizzazione di -10,6%.

Nonostante tutto questo comunque, Elon Musk  non è nuovo alle sue strategie contro corrente e sicuramente lui ha intravisto che mercato contanto di aggredirlo per primo o quasi. Un ambito questo che si sta gradualmente arricchendo di progetti interessanti, dal nuovo eTruck di Mercedes alle autostrade elettrificate di Scania e Siemens, tutti orientati alla progressiva decarbonizzazione del trasporto pesante. E’ evidente che una strategia vincente potrebbe essere quella di puntare a nicchie molto specifiche e non, per il momento,  a veicoli che dispongano della versatilità dei mezzi tradizionali. Il tempo ci dirà presto le tendenze, dal momento che le compagnie dei trasporti sono sicuramente più esigenti e selettive dei privati in tema di investimenti sull’adeguamento delle flotte mezzi.

A seguire un breve video di presentazione del nuovo progetto Tesla

Sauro Secci

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