E.Montevarchi: un evento per la costruzione partecipata di una comunità efficiente, ecologica, equa e solidale

Momento di grande partecipazione e condivisione quello dell’evento e.Montevarchi vissuto il 12 dicembre scorso nella Sala Filanda della “Fabbrica della Conoscenza”, ubicata all’interno del Centro Culturale “La Ginestra”, del Comune di Montevarchi, coordinato da Piero Francini della Associazione Montevarchi Bene Comune.

Un evento, quello montevarchino, collocato perfettamente proprio sul finire della attesa conferenza delle parti COP21 di Parigi sul clima e sull’ambiente. Infatti le enormi attese per quelle che sono le decisioni su scala globale dei diversi paesi, richiederanno una società informata ed attenta, a partire dagli stili di vita che ciascuno, nella sua vita quotidiana saprà dare al quadro di riferimento. Non casuale quindi una iniziativa di piena sussidiarietà che non poteva non partire da un primo momento di confronto da parte della ricchissima rete di realtà associative della società civile, energetico-ambientale, delle imprese del territorio, per fornire nuovi spunti di amministrazione.

Un momento nel quale le diverse istanze e sensibilità presentate, hanno tentato di tracciare e mettere a sistema sia le sensibilità “coltivabili” già da subito nel vivace tessuto cittadino di Montevarchi, che le innumerevoli soluzioni sul fronte delle eco tecnologie disponibili, molte delle quali rigorose “Made in Italy” o addirittura “Made in Tuscany”, capaci veramente di cambiare il volto di Montevarchi nel segno della sostenibilità.

Davvero ampio il quadro dei contributi portati all’attenzione, partendo dalla componente tecnologica con i nuovi, grandi orizzonti proposti dalle nuove tecnologie digitali, “legante essenziale” delle comunità “smart” del futuro prossimo, attraverso la presenza di un grandissimo innovatore montevarchino come Fabrizio Bernini di Zucchetti Centro Sistemi, e la continua attività di scouting tecnologico portata avanti dalla Associazione Giga, coorganizzatrice dell’evento insieme alla Associazione Montevarchi Bene Comune. Un settore davvero sconfinato, quello delle ecotecnologie, presentate dalla Associazione Giga, con Fabio Roggiolani, Sauro Secci e Sauro Valentini, che ha spaziato dalle nuove tecnologie per le “neostrade”, alla efficienza energetica degli edifici attraverso la integrazione di rinnovabili pienamente distribuite come fotovoltaico e geotermia a bassa entalpia, praticamente disponibili ovunque e capaci di “de-carbonizzare” i sistemi di riscaldamento e raffrescamento attuali, alla illuminazione pubblica e privata, alle nuove ecotecnologie efficienti per i servizi pubblici a rete, come gestione idrica e depurazione e smaltimento dei rifiuti. Un argomento quest’ultimo, ben sviscerato da Alessandro BarilliResponsabile gestione RAEE di Euronics.

Un intervento quello di Barilli che ha fatto il quadro del ciclo dei RAEE (Rifiuti Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), autentico simbolo dell’era digitale e “connessa” che stiamo vivendo, evidenziando enormi incongruenze nella gestione, spesso imputabili ad una cattiva informazione della cittadinanza, ambito sul quale c’è davvero ancora molto da lavorare. Una serie di contributi che si sono perfettamente collimati per esempio con l’instancabile attività di vigilanza svolta dal Comitato Acqua Bene Comune, con Rossella Michelotti, che ha portato alla attenzione degli intervenuti le grandi incongruenze di un sistema, come quello della attuale gestione del servizio idrico, guidato da logiche non esattamente orientate alla ottimizzazione delle risorse nell’interesse del cittadino utente e che troppo spesso lasciano ai margini proprio le migliori tecnologie ecoefficienti come ad esempio il sistema di depurazione a pozzo “G-Turbo”, naturale alternativa alle macroreti di depurazione “enormemente” costose ed inefficienti.

Un contributo di grande sensibilità è arrivato da un altra componente essenziale della comunità come l’ambito commerciale, anch’esso alla ricerca di nuove dimensioni sostenibile perdute, con profonde affinità con gli altri ambiti presentati nell’intervento di Roberta Soldani di Confcommercio Arezzo che ha portato il saluto ed il sostegno all’evento anche di Franca BinazziPresidente di CNA Arezzo. Essenziale per completare il quadro socio economico, la grandissima esperienza di Maria Grazia Mammuccini, che ha portato forte l’assoluta esigenza di un ritorno ad una “agricoltura con i “piedi per terra”, che, partendo anche dalle enormi vocazioni storiche del tessuto montevarchino come l’ortoflorovivaismo o la viticoltura, possa rilanciare attraverso le coltivazioni biologiche, un formidabile elemento di catalizzazione anche per i giovani, dopo anni di autentica perdizione chimica dell’agricoltura che sta presentandoci oggi il suo inquietante conto in termini sociali, economici e ambientali. Anche in questo caso, come nel caso dell’energia e dei servizi, diviene prioritario ritornare ad un modello distribuito in luogo di modelli concentrati che stanno oggi presentandoci il loro pesantissimo conto (eloquente il caso “glifosato”, presenza spettrale in agricoltura dopo decenni di utilizzo indiscriminato, sicuro cancerogeno e simbolo dell’agricoltura pesante), per il ritorno ad una agricoltura di prossimità e a “filiera corta”, tanto cara ai nostri nonni, che possa finalmente riavvicinare i giovani all’agricoltura, con risvolti sociale di enorme valenza, rendendo centrale il ruolo dell’agricoltore attraverso le nuove tecnologie attraverso il formidabile aiuto per esempio, delle “agrienergie”.

Molto ricco poi il quadro partecipativo della componente sociale, con testimonianze di grande rilevanza come quella di Marta Donati, dell’Associazione Sprondoro, che oltre alle attività di vigilanza dei cittadini sui temi degli impatti sul territorio, ha presentato una bellissima esperienza di orti sociali che partendo da un elemento ancestrale per la comunità, ha coinvolto in maniera fattiva soggetti svantaggiati. Davvero importanti anche gli spunti di riflessione scaturiti dall’intervento del portavoce di Ethic Street Valdarno che si è particolarmente concentrato sulla scelta vegana e sulla impronta ecologica di stili di vita correnti e sulla loro assoluta insostenibilitàNon meno significativi gli altri interventi sul versante delle associazioni di cittadini, con testimonianze di figure che hanno messo a disposizione anche le loro sensibilità e competenze professionali come il Dottor Mauro Buffoni in rappresentanza del Movimento Consumatori, che come medico, ci ha accompagnato nella grande giungla della tutela dei diritti del cittadino utente. Sulla stessa falsariga anche l’intervento dell’Ingegner Patrizia Failli dell’Associazione Valdambra da anni impegnata sull’impatto dei grandi elettrodotti sui territori, la quale, sulla base della sua esperienza professionale e nella formazione, ci ha parlato delle enormi inefficienze del modello energetico concentrato e basato sui grandi poli energetici fossili e sui grandi e grandissimi elettrodotti, che ci ha accompagnato fino ad oggi, oltre che sulle grandi mitigazioni che proprio la grande rivoluzione energetica distribuita in atto, sostenuta proprio dalle rinnovabili, potrà avere sugli stessi elettrodotti. Davvero toccante poi l’intervento conclusivo della giovanissima Beatrice Corazzi, della Associazione Montevarchi Bene Comune, che ha richiamato i presenti sulla grande esigenza di un grande abbraccio tra generazioni, in luogo di assurdi e fuorvianti steccati che in questi ultimi anni sono stati issati e per ricostruire questi ponti necessari per ridare proprio alle nuove generazioni quelle opportunità sociali, economiche ed ambientali, troppo spesso dilapidate in questi ultimi scellerati decenni. Un incontro quello di Montevarchi che ha visto anche un davvero esaustivo intervento di Jacopo Fo dalla sua struttura di Alcatraz in Umbria, che ha dato un gran numero di elementi rafforzativi al dibattito in sala.

Un piccolo passo iniziale in cui si sono iniziati a collocare alcuni tasselli di un articolato e variegato puzzle, così ben descritto nella meravigliosa enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco (vedi post “Nuova Enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco: crisi ambientale e crisi sociale sono due facce della stessa medaglia”), che auspichiamo possa integrarsi, arricchirsi e completarsi, attraverso nuovi compagni di cammino ed approfondimenti tematici. Un percorso irrinunciabile, quello della sussidiarietà, ribadito proprio da Papa Francesco dopo il COP21 di Parigi, per l’attuazione, del quale il pontefice ha dichiarato che necessiterà comunque del “generoso contributo di ciascuno“.

Come possiamo non concludere questo post con un antico ed illuminate proverbio africano che ispira il cammino, che credo tracci pienamente lo spirito dell’iniziativa.

[Da soli si va più veloce, insieme si va più lontano]

Sauro Secci

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