Dissesto idrogeologico in Italia: nessun comune immune in nove regioni secondo ISPRA

Presentato nel luglio scorso alla Camera dei Deputati, l’edizione 2018 del Rapporto sul Dissesto idrogeologico in Italia di ISPRA, fornisce anche quest’anno una precisa fotografia in merito alla pericolosità per frane e alluvioni sull’intero territorio nazionale, aggiornando gli indicatori di rischio relativi a popolazione, famiglie, edifici, imprese e beni culturali

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Il rapporto fornisce una mappa aggiornata, molto precisa delle tante vulnerabilità di un territorio ad alta complessità come quello della penisola, con un bollettino che ogni settimana si arricchisce tristemente di nuovi episodi, come quelli recenti legati a movimenti franosi verificatisi nel sud Italia e che hanno coinvolto il costone a ridosso della spiaggia di Marianello nel comune di Licata (AG) e le località balneari dello Zingarello sempre nell’agrigentino, di Chiaia a Procida e di Chiaia di Luna a Ponza, tutte quante ricadenti proprio nelle aree ad alta pericolosità per frane puntualmente individuate nella mappa nazionale elaborata da ISPRA.

Il Rapporto indica in oltre 7 milioni, gli abitanti residenti in territori vulnerabili ed in oltre un milione quelli che risiedono invece in aree ad elevata e molto elevata pericolosità da frane e più di 6 in zone a pericolosità idraulica nello scenario medio, cioè alluvionabili per eventi che si verificano in media ogni 100-200 anni. Sono ben nove le regioni con il 100% di comuni a rischio idrogeologico: Valle D’Aosta, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Molise, Basilicata e Calabria, alle quali sono da aggiungere Abruzzo, Lazio, Piemonte, Campania, Sicilia e Provincia di Trento con una percentuale di comuni coinvolti tra il 90% e il 100%.

Fonte: Rapporto sul Dissesto idrogeologico in Italia 2018 di ISPRA

Scorrendo il nuovo Rapporto sono poi il 91%, i comuni italiani, con i loro oltre 3 milioni di nuclei familiari, che vivono in territori classificati ad alta pericolosità, con la superficie potenzialmente soggetta a frane superiore all’8% del territorio nazionale, facendo registrare un incremento del 2,9% rispetto al 2015, con quella potenzialmente alluvionabile nello scenario medio che sfiora i 25.400 km2, corrispondenti ad un incremento del 4%. E’ poi del 16,6%, corrispondente a 50.000 km2, il totale del territorio nazionale che si configura nelle classi a maggiore pericolosità per frane e alluvioni.

Passando poi all’analisi in termini di edifici, il 4 % del totale gli edifici italiani, oltre 550.000, sono collocati in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata e oltre il 9%, oltre 1 milione, in zone alluvionabili nello scenario medio (100-200 anni).

La mappatura ISPRA, riserva un ambito di analisi anche per i beni culturali, con quasi 38.000 di essi collocati in aree franabili, dei quali oltre 11.000 ubicati in zone a pericolosità da frana elevata e molto elevata, con quasi 40.000 beni monumentali a rischio inondazione nello scenario a scarsa probabilità di accadimento o relativo a eventi estremi, e oltre 31.000 di questi ultimi, collocati in zone potenzialmente allagabili sempre nello scenario a media probabilità.

Link sito ISPRA per scaricare il Rapporto 2018 sul Dissesto idrogeologico in Italia di ISPRA (completo, sintesi, infografica)

Sauro Secci

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