Cemento amianto: un appello per aprire discariche regionali

Cemento amianto. Un appello di ricercatori, epidemiologi, igienisti e medici del lavoro, ingegneri, tecnici della prevenzione e scienziati.

Un vaccino per l’amianto?

Giornalmente arrivano richieste di informazione ai servizi di Sanità Pubblica, ai Comuni e alle ARPA da parte di cittadini che, preoccupati, chiedono chiarimenti del tipo: “Davanti a casa mia c’è un capannone con il tetto in amianto….. sulla scuola di mio figlio c’è una tettoia di amianto, e pure il tetto della palestra….. in soffitta ho un serbatoio dell’acqua in amianto….. Ci sono rischi per la nostra salute? Ma cosa aspettate a farli togliere se l’amianto è un noto un cancerogeno?

Questi cittadini sono preoccupati soprattutto perché non comprendono chiaramente i rischi a cui sono eventualmente esposti e si chiedono perché questi materiali non vengano rimossi. A queste domande si deve rispondere attraverso dettagli tecnici e normativi: quello che viene chiamato amianto, in realtà, lo è solo per una piccola porzione, poco più del 10 %, il resto è cemento e per questo motivo è molto più corretto chiamarlo Cemento Amianto.

Le fibre sono saldamente inglobate alla matrice cementizia e si liberano
solo se il cemento amianto è danneggiato, con mezzi meccanici (trapani,
mole) tanto da polverizzarlo
.

L’amianto in Italia è stato messo al bando 30 anni fa, ma non esiste alcuna norma che ne indichi l’obbligo alla rimozione, salvo eventuali ordinanze del Sindaco ai relativi proprietari nel caso di precise verifiche.

I giornali e la televisione spesso trattano questo argomento in maniera sensazionalistica, senza fare alcuna distinzione tra il pericolo ed il rischio. I due sono concetti completamente diversi: l’amianto rappresenta un pericolo perché è un minerale cancerogeno, ma per esplicare il suo effetto negativo è necessario che le fibre si disperdano nell’aria e vengano respirate. Il rischio è quindi rappresentato dall’inquinamento che può sprigionarsi da questi materiali quando vengono polverizzati e questo rischio si può determinare con una adeguata strumentazione che ne misuri la concentrazione. La sola presenza di cemento amianto pertanto, in assenza di qualsiasi tipo di disturbo meccanico, non causa il rilascio di fibre.

I dati ambientali oggi disponibili, anche laddove, ad esempio, la presenza di tetti in cemento amianto è particolarmente diffusa, mostrano quasi sempre concentrazioni molto basse di fibre, se non addirittura a livelli molto prossimi allo zero. Aldilà dell’assenza di una specifica legge che imponga la rimozione del cemento amianto, il principale problema del nostro paese è che non sappiamo dove mettere i relativi rifiuti ed è anche per questo motivo per cui, a 30 anni dalla legge di messa al bando, non abbiamo una normativa che ne imponga la rimozione.

Conosciamo però molto bene il percorso per come trattare questi materiali, dalla rimozione alla definitiva messa a dimora in luogo sicuro. Ad esempio, rimettendo il cemento amianto sotto terra in discarica controllata che, di fatto, risulta essere la soluzione migliore in termini ambientali ed economici. In Italia le discariche disponibili ad accogliere questi rifiuti sono pochissime e concentrate quasi tutte al nord del paese (fonte Ministeriale 2022).

I dati nazionali su questi rifiuti ci parlano di circa 300.000 tonnellate rimosse all’anno, di cui circa 200.000 vengono esportate all’estero a costi esorbitanti e con migliaia di chilometri percorsi dagli automezzi che li trasportano. Con il ritmo attuale le rimozioni proseguiranno per altri 60/70 anni prima di avere interamente rimosso tutti i materiali contenenti amianto dal nostro territorio nazionale ed è bene sapere che questi materiali vanno incontro, inevitabilmente, ad un degrado.

L’esperienza ci insegna che le discariche che accolgono questi rifiuti non creano danni all’ambiente, i monitoraggi di fibre in aria e nelle acque nei pressi di queste discariche riportano risultati di fibre di amianto aerodisperse prossimi a zero. Possiamo pertanto affermare, con dati scientifici, che le discariche dedicate a ricevere cemento amianto sono tra quelle considerate più sicure perché non
inquinano né l’aria né l’acqua
. Abbiamo un esempio nel nostro paese al quale tutti i cittadini e gli Amministratori locali dovrebbero guardare con interesse e prenderlo come riferimento: La città di Casale Monferrato!

Per circa 80 anni Casale ha ospitato la fabbrica dell’Eternit che ha prodotto migliaia di tonnellate di cemento amianto, per questo oggi nel linguaggio comune questo materiale viene chiamato “Eternit”. I cittadini di questa città stanno ancora pagando un prezzo molto alto in termini di malattie che hanno colpito chi lavorava in questa azienda, ma non soltanto. L’inquinamento sia dentro che fuori dalla fabbrica era a livelli elevatissimi! La fabbrica è stata demolita, molti residui di cemento amianto, sono stati sepolti in sicurezza in loco e dove c’era la fabbrica adesso c’è un parco che si chiama Eternot, uno spazio frequentabile e frequentato dai cittadini e dai bambini.

Alle porte della città è nata una discarica che accoglie rifiuti contenenti amianto da tutto il comprensorio ed è gestita dal Comune; i monitoraggi effettuati da ARPA Piemonte testimoniano che l’inquinamento da fibre nell’aria vicino alla discarica è pari a zero. Non vi sono motivi tecnico-scientifici per non seguire l’esempio di Casale, un Comune che si sta liberando della presenza dell’amianto, grazie anche all’esistenza di questa discarica.

Purtroppo la maggior parte degli Amministratori Pubblici, pur conoscendo l’utilità pubblica e la nobiltà di tali interventi, si oppongono alla creazione di discariche nei territori da loro amministrati, perché in gran parte sono scelte scomode e impopolari (opposizioni consiliari, interpellanze, gruppi di protesta, articoli sui giornali,….).

Il titolo di questo intervento parla di un vaccino contro l’amianto….. Ebbene un vaccino contro l’amianto non esiste e mai potrà essere sviluppato, eventualmente potranno perfezionarsi le cure per le malattie che l’amianto ha causato.

Tuttavia conosciamo molto bene ed abbiamo a disposizione la profilassi, ovvero la prevenzione, cioè tutti i provvedimenti indicati dalle norme che si devono adottare per preservare la salute della popolazione e dei lavoratori dal pericolo amianto. E’ bene ricordare che lo Stato, attraverso le strutture di Sanità Pubblica ed Ambiente, da più di 30 anni investono in risorse umane ed economiche per tenere sotto controllo questo pericolo, attuando in concreto programmi di prevenzione che stanno già dando il loro frutti.

Rivolgiamo pertanto un appello allo Stato, ai Ministeri competenti, alle Regioni, agli Amministratori Pubblici affinché si giunga ad emanare una legge che preveda la creazione di un numero sufficiente di discariche in ogni regione che possa accogliere questi rifiuti e accelerare così il processo di “fuoriuscita dall’amianto”, togliendo, una volta per tutte, questo “ostacolo” che non consente di bonificare scuole, ospedali, impianti sportivi, centri commerciali e ricreativi, capannoni industriali e agricoli ed abitazioni civili che oggi, anche grazie a provvedimenti governativi, possono usufruire di benefici fiscali.

Hanno aderito (Finito di compilare il 1 maggio ’22 Per la corrispondenza: stefano.silvestri.51@gmail.com)

  1. Maria Rita Aiani Già Direttore U. O. C. Psal Como
  2. Francesco Albrizio Chimico libero professionista
  3. Mariano Alessi – Ministero salute DG Prevenzione Roma
  4. Diego Alhaique Già direttore di « 2087 » rivista degli Rls.
  5. Rosaria Aloisio Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro
    Agenzia di Tutela della Salute ATS della Montagna SONDRIO
  6. Alessia Angelini Istituto per lo Studio la Prevenzione e la Rete Oncologica –
    Firenze
  7. Giuliano Angotzi, medico del lavoro, già direttore del Dipartimento di
    Prevenzione della USL Viareggio
  8. Eugenio Ariano già Responsabile del dipartimento della Prevenzione ASL di
    Lodi
  9. Antonio Aloe già’ Tecnico della Prevenzione – Servizio Pisal Crotone
  10. Renato Balduzzi professore ordinario di diritto costituzionale e
    diritto pubblico comparato Università Cattolica del Sacro Cuore. Già
    Ministro della Salute Governo Monti
  11. Loredana Bedini Dirigente Biologo ASL Viterbo – Centro di
    Riferimento Regionale
  12. Donata Bellis Già dirigente medico alta professionalità Anatomia Patologica presso ASL di Biella
  13. Laura Benedetti Medico del Lavoro Servizio PSAL ATS di Brescia
  14. Laura Bodini medico del lavoro già ASL Sesto San Giovanni – Monza Milano
  15. Elena Belluso professore ordinario di Mineralogia ambientale
    Dipartimento di Scienze della Terra e Centro Interdipartimentale per lo
    Studio degli Amianti e di altri Particolati Nocivi “Giovanni Scansetti”
    Università degli Studi di Torino
  16. Angelo Borroni Professore a Contratto Politecnico di Milano, docente
    corso Ambiente e Progetto
  17. Federico Brizi Tecnologo Inail Consulenza Tecnica per L’Edilizia
    Settore V – Sicurezza sul Lavoro
  18. Ettore Brunelli, medico del lavoro, già ATS Brescia
  19. Biagio Maria Bruni CTER Istituto Superiore di Sanità
  20. Ennio Cadum Direttore UOC Salute Ambiente e Progetti Innovativi
    Direttore Dip.to Igiene e Prevenzione Sanitaria ATS Pavia
  21. Claudio Calabresi medico del lavoro e legale, già U.O. PSAL ASL 3
    Genovese e poi INAIL
  22. Roberto Calisti medico del lavoro Direttore UOC SPreSAL Epi Occ
    ASUR MARCHE Civitanova Marche (MC)
  23. Donatella Calligaro Medico del Lavoro S.C. Prevenzione e Sicurezza
    Ambienti di Lavoro Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina Friuli
    Venezia Giulia
  24. Antonella Campopiano Inail Dipartimento Medicina, Epidemiologia,
    Igiene del Lavoro e Ambientale Laboratorio Rischio Agenti Cancerogeni e
    Mutageni
  25. Susanna Cantoni Medico del lavoro già direttore Dipartimento di Prevenzione ASL/ATS Milano
  26. Fabio Capacci Medico del Lavoro già Servizio Prevenzione Igiene e
    Sicurezza nei Luoghi di Lavoro –ASL Toscana Centro
  27. Angelo Carai Direttore f.f. U.O.C. Centro di Riferimento Regionale
    Amianto (CRRA) Lazio, Dipartimento di Prevenzione, AUSL Viterbo
  28. Rosaria Carcassi, chimica, già responsabile PSAL Porto ASL Genova
  29. Francesco Carnevale, medico del lavoro, già responsabile del Servizio di prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro della US:-ASL di Firenze
  30. Silvia Castellacci- Tecnico della Prevenzione-AUSL Toscana Centro
  31. Enrico Galileo Catelani già Tecnico della Prevenzione in ambito
    PISLL – USL Toscana Nord Ovest
  32. Fulvio Cavariani Già direttore del Centro di Riferimento Regionale
    Amianto Regione Lazio
  33. Lella Checchi Tecnico della Prevenzione Ambientale già Arpae Emilia
    Romagna Servizio Territoriale Modena
  34. Elisabetta Chellini, Medico igienista, Professore a contratto
    Università di Firenze, già responsabile COR mesoteliomi Toscano – ISPRO
  35. Annarita Chiarelli Dirigente medico Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi-Firenze
  36. Cesare Ciapini Medico del Lavoro già direttore Unità Funzionale
    Complessa Prevenzione Igiene e Sicurezza Luoghi di Lavoro – zone Pistoia
    Azienda USL Toscana Centro
  37. Enrico Cigada Già responsabile UO TAI ARPA Monza e Brianza
  38. Emilio Cipriani medico del lavoro già SPISAL Verona Veneto
  39. Flavio Coato, medico del lavoro già SPISAL ULSS 22 Bussolengo VR
  40. Pietro Comba già Direttore del Reparto di Epidemiologia Ambientale
    e Sociale, Dipartimento Ambiente e Salute, Istituto Superiore di Sanità
  41. Dario Consonni Medico del Lavoro, Epidemiologo Fondazione IRCCS
    Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Milano
  42. Annamaria Del Rosso Tecnico della Prevenzione dello SPeSAL Area
    Nord della ASL BARI
  43. Francesco Di Benedetto Università Degli Studi di Ferrara –
    Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra
  44. Roberto Dighera medico del lavoro già ATS Città Metropolitana Milano
  45. Anna Maria Di Giammarco, Medico del Lavoro, già Servizio PSAL
    ASL Pescara
  46. Giorgio Di Leone Medico del lavoro – Direttore SPESAL Area Nord ASL Bari.
  47. Nicola Dipalma Direttore Medico SPESAL ASL Brindisi
  48. Andrea Dotti, ex-Direttore SPreSAL di ASL TO4, coordinatore medico
    dell’INCA Piemonte
  49. Fulvio Ferri, Medico del lavoro, già Dirigente SPSAL , AUSL di RE ,
    Distretto di Scandiano (RE)
  50. Franco Finazzo Tecnico della Prevenzione Azienda USL Toscana
    Nord Ovest
  51. Francesco Forastiere già Dipartimento di Epidemiologia, ASL Roma
    1 Attualmente Visting Professor, Imperial College, London
  52. Maurizio Franco, ingegnere, consulente per il Tribunale del Lavoro (Bari, Matera, Trani) per problematiche amianto
  53. Bice Fubini Presidente del Centro Interdipartimentale “G. Scansetti”
    per lo studio degli amianti e di altri particolati nocivi, della Università di
    Torino, già Direttrice e già docente di Chimica Generale ed Inorganica
  54. Paolo Galli Direttore UOC Prevenzione e Sicurezza Ambienti di
    Lavoro – Azienda USL di Bologna
  55. Patrizia Garofani Dirigente Biologo UOC PSAL Laboratorio Igiene
    Industriale – Centro Regionale Amianto AUSL Umbria 1 Perugia
  56. Renato Giardino Tecnico della Prevenzione Già in servizio c/o
    SPISAL ASP di Catanzaro Regione Calabria
  57. Stefano Gini – RSPP ARPAT Toscana
  58. Dante Gioviti Già tecnico della prevenzione presso USL Toscana
    centro
  59. Andrea Innocenti già Responsabile UF PISLL – USL Toscana Centro (zona Pistoia)
  60. Lucia Isolani ASUR Marche Area Vasta 3 Direttore UOC Prevenzione
    Sicurezza Ambienti di Lavoro
  61. Antonello Lupi Medico del Lavoro U.O. S.P.S.A.L. ASUR AREA
    VASTA 5 REGIONE MARCHE
  62. Leopoldo Magelli medico del lavoro, già responsabile SPSAL di
    Bologna e primo presidente SNOP
  63. Tino Magna Medico del Lavoro
  64. Corrado Magnani già Professore di Statistica Medica e Direttore
    dell’Unità di Epidemiologia dei Tumori Università del Piemonte Orientale,
    Ospedale Maggiore della Carità e CPO Piemonte, Novara
  65. Giacomo Malvasi Area Tecnica Amianto e Radioattività ARPA
    Basilicata
  66. Pierpaolo Manzi Tecnico della Prevenzione AUSL Toscana Sud Est
    Servizio di Prevenzione e Protezione area Provinciale Grossetana
  67. Graziano Maranelli medico del lavoro, già direttore U.O. Prevenzione
    e sicurezza Ambienti di lavoro ASL provincia di Trento
  68. Achille Marconi, già dirigente di ricerca presso Dipartimento
    Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria Istituto Superiore di Sanità
  69. Alessandro Marinaccio, INAIL, Responsabile del Laboratorio di
    Epidemiologia del Dipartimento di Medicina, Epidemiologia ed Igiene del
    Lavoro ed Ambientale.
  70. Teresa Marras Medico del Lavoro già Responsabile SPERSAL ASL Sassari
  71. Daniela Marsili, Reparto di Epidemiologia Ambientale e Sociale,
    Dipartimento Ambiente e Salute, Istituto Superiore di Sanità
  72. Stefano Massera, geologo, professionista della Consulenza Tecnica
    Accertamento Rischi e Prevenzione della Direzione Generale dell’INAIL
  73. Maria Teresa Maurello Medico Igienista già Direttore Unità
    Operativa complessa Igiene Sanità Pubblica USL sudest Toscana.
    Attualmente Presidente della sezione aretina di Isde Italia
  74. Enzo Merler, già responsabile del Registro regionale veneto dei casi
    di mesotelioma, Centro Operativo Regionale (COR) del Registro nazionale
    dei Mesoteliomi.
  75. Franco Merletti, epidemiologo. Già direttore dell’Unità di
    Epidemiologia dei Tumori dell’Università di Torino, Città della Salute e della
    Scienza di Torino, CPO Piemonte
  76. Andrea Micheli Direttore Scientifico Epidemiologia e Prevenzione già direttore Struttura Complessa di Epidemiologia Fondazione IRCSS Istituto nazionale tumori di Milano
  77. Enrica Migliore Responsabile Centro Operativo Regionale del Registro dei mesoteliomi maligni del Piemonte, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino – SC Epidemiologia dei Tumori e CPO Piemonte
  78. Lucia Miligi Responsabile COR Toscana – ISPRO Firenze
  79. Maria Valeria Monechi Medico del lavoro già Responsabile U.F.
    Prevenzione Igiene Sicurezza Luoghi Lavoro Zona Sud Est ASL 10 di
    Firenze Regione Toscana
  80. Roberto Montagnani medico del lavoro e medico legale dell’ente
    bilaterale del turismo di Venezia e dell’ente bilaterale del terziario della
    provincia di Venezia
  81. Elio Munafó Presidente del Comitato amministratore del Fondo per le
    Vittime dell’Amianto
  82. Bruno Murer Anatomo Patologo Già Direttore del Dipartimento di
    Patologia Clinica Ospedale Dell’Angelo di Venezia-Mestre AULSS 3
    Serenissima – Venezia
  83. Alessandro Nemo Medico del Lavoro già Dirigente Medico U.F P.I.S.L.L. presso AZIENDA USL TOSCANA NORD OVEST
  84. Tiziano Nesi già Tecnico della Prevenzione c/o PISLL della ASL 10
    Toscana Centro
  85. Massimo Nesti già Direttore del Laboratorio di Epidemiologia e
    Statistica Sanitaria dell’ISPESL nonché già Coordinatore del Registro
    Nazionale dei Mesoteliomi
  86. Carmela Nicita già il Registro Tumori di Ragusa
  87. Federica Paglietti Dipartimento Innovazioni Tecnologiche E
    Sicurezza Degli Impianti Prodotti E Insediamenti Antropici Laboratorio VII –
    Tutela ambientale del contesto lavorativo e antropico
  88. Donatella Pagni già Tecnico della Prevenzione c/o PISLL – AUSL
    Toscana Centro
  89. Venere Leda Mara Pavone Medico del Lavoro già dipendente
    dell’Azienda USL di Bologna- Dipartimento di Sanità Pubblica.- Area
    Prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro
  90. Manuela Peruzzi medico del lavoro già direttore Spisal ulss 9 Verona.
  91. Giuseppe Petrioli già direttore del Dipartimento di Prevenzione
    Azienda USL10 di Firenze
  92. Giovanni Pianosi Già medico del lavoro ASL di Milano
  93. Maria Presto medico S.Pre.S.A.L. ASL Viterbo
  94. Augusto Quercia, medico del lavoro, Direttore Dipartimento di
    prevenzione ASL Viterbo
  95. Paolo Ravalli Direttore Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di
    Lavoro – ASP RAGUSA
  96. Antonella Regonesi Tecnico della Prevenzione coordinatore –
    Responsabile Tecnici della Prevenzione e controllo ambienti di lavoro UOC
    Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (Direzione) Dipartimento Igiene
    e Prevenzione Sanitaria ATS di Bergamo
  97. Paolo Ricci Già direttore Osservatorio Epidemiologico, Agenzia
    Tutela della Salute, Mantova e Cremona
  98. Gino Rubini editore del “Diario Prevenzione”
  99. Orietta Sala Igienista Ambientale già ARPAE Emilia Romagna
    Laboratorio Amianto
  100. Francesco SARNATARO, già Tecnico della prevenzione presso l’ASL/ATS di Bergamo
  101. Michela Sarnico medico del lavoro c/o Servizio PSAL ATS Brescia
  102. Massimo Selmi già direttore UFC PISLL – zone Pistoia e Valdinievole
    Azienda USL Toscana Centro
  103. Giulio Sesana chimico – igienista industriale già ARPA Lombardia
  104. Stefano Silvestri Igienista del Lavoro Collaboratore Università del
    Piemonte Orientale
  105. Anna Benedetta Somigliana – Centro regionale di Microscopia
    Elettronica – ARPA Lombardia
  106. Domenica Sottini medico del lavoro già responsabile Unità
    Operativa Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (UO PSAL) ATS
    Brescia
  107. Maurizio Tabiadon Dirigente Medico Direttore UOC Salute e Ambiente ATS della Città Metropolitana di Milano
  108. Giuliano Tagliavento Medico del Lavoro – Già direttore Dipartimento
    Prevenzione ASUR AV 2 – Regione Marche
  109. Benedetto Terracini già professore di Epidemiologia dei Tumori e di Statistica Medica, Università di Torino
  110. Stefano Radames Tolomei già Ingegnere Addetto alla Sicurezza
    AUSL di Parma
  111. Tiziana Vai, medico del lavoro, Direttore ff UOC PSAL ATS Milano
  112. Mauro Valiani medico del lavoro, già direttore Dipartimento Prevenzione
    Asl Empoli
  113. Teresa Vetrugno Medico Del lavoro Già Spp Azienda Usl Sud Est
    Toscana
  114. Egidio Villella Già dirigente medico c/o Servizio Prevenzione
    Sicurezza degli Ambienti di Lavoro dell’Azienda Sanitaria Provinciale di
    Catanzaro.
  115. Laura Francesca Maria Zaratin medico del lavoro già dirigente
    medico ATS Milano Città Metropolitana
  116. Giuseppina Zottola Direttore U.O.C. Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro ATS di Bergamo
  117. Claudia Zuliani, medico del lavoro, direttore della SOC Prevenzione e
    Sicurezza negli Ambienti di lavoro dell’azienda Sanitaria Universitaria Friuli
    Centrale e Direttore ff del Dipartimento di Prevenzione

Hanno inoltre aderito le seguenti associazioni e cittadini:

  • Norberto Canciani Presidente di Associazione Ambiente e Lavoro
  • Nicola Pondrano Afeva Casale Monferrrato
  • Roberto Romizi Presidente ISDE Italia
  • Claudio Iannilli (CGIL)
  • SNOP – Società Nazionale Operatori della Prevenzione
  • La Carpia Domenico S.R.L. Zona Industriale Ferrandina
  • Ing. Francesco Santi Presidente AIAS Associazione Italiana Ambiente e Sicurezza – Milano

Redazione

Articoli correlati