Auto elettriche: le ricariche pubbliche sono inutili per BMW

Le strutture di ricarica pubblica per le auto elettriche non servono: a dirlo è Herbert Diess, board member di BMW, che sostiene come la gran parte delle ricariche ai veicoli elettrici sia fatta, dagli utenti, nelle proprie case. Secondo il manager, infatti, le stazioni di carica pubblica sono poco utilizzate, semplicemente perché non necessarie.


Diess parla di “falso problema”, raccontando la sua esperienza al volante dei veicoli BMW: afferma di aver viaggiato con la sua i3 per oltre un anno, senza necessità di una struttura pubblica di ricarica:

Le auto elettriche aumenteranno sempre di più, ma la gran parte degli spostamenti di questi veicoli sono effettuati su distanze brevi, entro le aree metropolitane.

Alcuni studi apparsi su Solar Journey USA sembrano supportare le parole di Diess: due dottorandi americani, infatti, hanno dimostrato che, attualmente, il 95% del traffico delle auto elettriche avviene su una sola ricarica. La gran parte dei soggetti analizzati, infatti, usano l’auto elettrica per effettuare commissioni in un raggio stradale prossimo alle proprie abitazioni.

BMW propone, come soluzione all’”ansia da ricarica” un range extender a gas, abbinato alla i3, al costo di quasi quattromila dollari: in questo modo, i clienti potrebbero affrontare spostamenti su distanze maggiori, in tutta sicurezza. Con il range extender la BMW i3 passa, dalle 80-90 miglia per carica, alle 200 miglia: tuttavia, spiega Diess, la gran parte dei clienti non lo acquista.

La provocazione di Diess potrebbe essere plausibile per una buona parte delle situazioni d’uso dell’auto elettrica: spesso parcheggiata, usata per brevi tratti stradali, aiuta a decongestionare i nostri centri urbani. Ma, come fare per il restante 5% degli spostamenti, per i quali servirà necessariamente una struttura di ricarica?

Secondo Diess il problema della carica pubblica è sovrastimato: l’efficienza dei veicoli aumenterà tanto che, anche nel caso di spostamenti più lunghi, strutture e punti di ricarica necessari potrebbero essere meno importanti di quel che pensiamo oggi.

FONTE | Greenstyle

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