Atlante delle fonti pulite: la mappa degli impianti rinnovabili in Italia

Con il report Comuni Rinnovabili 2012 Legambiente racconta i comuni che più si sono distinti nel produrre energia pulita e come le fonti rinnovabili siano arrivate a coprire il 26,6% dei consumi elettrici nazionali.


Legambiente pubblica il rapporto Comuni Rinnovabili 2012 e racconta un territorio italiano impegnato nella crescita pulita: l’incremento dei comuni dotati di eco impianti è stato costante nel tem­po, arrivando a 6.993 impianti nel 2010, dai 3.190 del 2008.

È importante inoltre porre l’attenzione su come sia aumentata la diffusio­ne per tutte le fonti, dal solare all’eolico, dalle biomasse alla geotermia, all’idroelettrico. La novità forse più rilevante è rappresentata infatti da una generazione di energia sempre più distribuita, che ribalta completamente il modello energetico costruito negli ultimi secoli intorno alle fonti fossili, ai grandi impianti e agli oligopoli.

Il rapporto, realizzato con il contributo di Gse e Sorgenia, racconta come dal 2000 a oggi 32 Terawattora da fonti rinnovabili si siano aggiunti al contributo dei “vecchi” impianti idroelettrici e geotermici, grazie a oltre 400.000 impianti di grande e piccola taglia, elettrici e termici, che da nord a sud, dalle aree interne ai grandi centri «rappresentano oggi un caposaldo del bilancio energetico italiano».

«La diffusione delle fonti rinnovabili – commenta Edoardo Zanchini, vicepresidente e responsabile energia di Legambiente – sta cambiando lo scenario energetico nel nostro Paese con una velocità e dei risultati impensabili solo pochi anni fa. Ora è il momento di dare certezze. Del resto – avverte l’esperto – sono proprio i comuni rinnovabili il migliore esempio della direzione da seguire per un paese come l’Italia, che continua a importare oltre il 93% delle fonti fossili che brucia per produrre energia. In queste realtà le rinnovabili hanno permesso di creare nuovi posti di lavoro, portato servizi, riqualificato edifici e creato nuove possibilità di ricerca applicata oltre a maggiore benessere e qualità della vita. La prospettiva a cui guardare è quella dell’autonomia energetica di edifici, quartieri e ambiti territoriali, unita a un fortissimo potenziamento e integrazione delle reti elettriche. I numeri e le esperienze presentate oggi dimostrano come gli obiettivi fissati dall’Unione europea per l’energia e il clima al 2020 siano assolutamente raggiungibili, ma anche come la green economy rappresenti la chiave più efficace per uscire dalla crisi». Ecco qualche dato in sintesi.

Comuni del solare in Italia sono 7.837, un numero in crescita (erano 7.273 nel censimento dello scorso anno) che evidenzia come con il sole si produca oggi energia nel 95% dei Comuni. Spetta a Meleti (in provincia di Lodi) e a Marradi (in provincia di Firenze) il record di impianti sui tetti.

I comuni dell’eolico sono 450. La potenza installata (6.912 MW) è in crescita, con 950 MW in più rispetto al 2010. Questi impianti, se­condo i dati provvisori di Terna, hanno consentito di produrre 10,1 TWh nel 2011, pari al fabbisogno elettrico di oltre 4 milioni di famiglie. Sono 346 i Comuni che si possono considerare autonomi dal punto di vista elettrico grazie all’eolico, poiché si produce più energia di quanta se ne consu­ma.

comuni del mini idroelettrico sono 1.021. Il Rapporto prende in conside­razione gli impianti fino a 3 MW. La potenza totale installata nei Comuni italiani è di 1.121 MW ed è in grado di produrre ogni anno oltre 4,4 TWh, pari al fabbisogno di energia elettrica di oltre 1,7 milioni di famiglie.

Comuni della geotermia sono 334, per una potenza installata pari a 962,9 MW elettrici, 147,4 termici e 884,7 kW frigoriferi. Grazie a questi impianti nel 2011 sono stati prodotti circa 5,6 TWh di energia elettrica in grado di soddisfare il fabbisogno di oltre 2,2 milioni di famiglie.

Comuni delle bioenergie sono 1.248 per una potenza installata complessiva di 2.117 MW elettrici e 731,7 MW termici ma anche di 50 kW frigoriferi termici.

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FONTE : Virgiliogogreen.it

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