Ugo Bardi, Beppe Grillo e la svolta tutta rinnovabile

Fu nel 2000 in un convegno a Chianciano che ebbi la prima occasione di ascoltare un intervento del Prof. Ugo Bardi presidente ASPO associazione del picco del petrolio in cui affermava che le energie rinnovabili sarebbero state capaci di sostituire per intero le energie fossili e il nucleare.

Era un convegno dei Verdi Toscani di cui ero consigliere regionale e stato segretario per alcuni anni e mi ricorda che dalla sala interruppi il suo intervento per chiedere conferma di quanto avevo sentito.

Mi si aprì un mondo di speranza e di azione politica e programmatica, in pochi mesi produssi con S. Zappalà un volumetto per EdiIoni Fiorentine dallo stesso titolo  ” Il futuro dell’energia è tutto rinnovabile ” con la prefazione di Adriano Sofri che essendo in carcere a Pisa e “subendo” qualche mia visita e qualche mio sostegno alla sua battaglia non poté negarmela.  Nella prefazione Sofri scrisse che  ” se esisterà davvero un futuro tutto rinnovabile allora esisterà anche un carcere senza sbarre ” che non era propriamente una condivisione della profezia concreta  di Ugo Bardi ma semplicemente un bellissimo grido di speranza.

Ecco quindi che oggi per me ritrovare in questo post di Ugo Bardi la perfetta assonanza con quanto già scritto su ECQUOLOGIA sulla svolta epocale Tutta Rinnovabile del Movimento 5 Stelle mi fa molto felice e da il segno che il grande, enorme, lavoro che producemmo nei Verdi grazie all’Ufficio del Programma da me diretto, dalle iniziative  Capitalismo Naturale del 2001 e Economia & Ecologia del 2006 che portarono al secondo conto energia con la collaborazione di Bardi hanno cambiato il paese e dato un contributo alla svolta rinnovabile planetaria (si planetaria senza il conto energia italiano il mercato mondiale dei pannelli solari non sarebbe mai decollato e arrivato alla grid parità o competitività sulle fonti fossili odierna senza incentivi) .

ECQUOLOGIA sarebbe molto contenta di ospitare altri interventi su questo tema anche da punti di vista differenti.

Fabio Roggiolani

Il post originale dal blog di Ugo Bardi “Effetto Risorse” Nel 1972, lo studio noto in Italia come “I Limiti dello Sviluppo” aveva generato lo scenario detto “di base”, nel quale il collasso del sistema economico mondiale cominciava all’incirca dal 2020. Ci sono molti sintomi che indicano che questo scenario potrebbe corrispondere alla realtà, anche se non possiamo ancora esserne sicuri. Sembrerebbe, tuttavia, che l’Italia, paese economicamente più debole di altri, potrebbe aver anticipato il “picco” già alcuni anni fa. E non è colpa dell’Euro o della Merkel o dell’Euro; è colpa del graduale esaurimento delle risorse, in particolare quelle energetiche. L’unico politico che sembra aver capito qualcosa su questo argomento – sia pure entro certi limiti – è Beppe Grillo che ha parlato di energia come una priorità nel suo blog. 


Dopo la vittoria del “No” al referendum, sembrava fosse successo un cataclisma. Invece, non succede gran che, come ci si poteva aspettare. Siamo sempre ai soliti discorsi: grandi chiacchere sulle solite cose: come far ripartire la crescita, le grandi opere, le riforme, gli immigrati, la destra, la sinistra, eccetera

Ma nessuno si occupa del problema centrale: le risorse. C’è una ragione per la quale questo blog si chiama “Effetto Risorse”. La ragione è che un’economia non può esistere senza risorse, e in particolare senza energia. E sappiamo già da quasi 50 anni qualìè l’importanza delle risorse sull’economia. Ce lo hanno spiegato gli autori dei “Limiti dello Sviluppo” del 1972. Nessuna economia può sopravvivere a lungo se si basa su risorse non rinnovabili e se si trova a dover combattere contro i costi dell’inquinamento che essa stessa genera.

In Italia, avevamo abbondanti risorse minerali al tempo degli Etruschi, ma quell’epoca è ormai un po’ lontana. Per quanto riguarda petrolio e gas, siamo ridotti a strizzare per quanto possibile il limone già ampiamente strizzato dei giacimenti della Basilicata. Per il momento ne tiriamo fuori ancora un po’, ma non possiamo pensare di continuare molto a lungo. E, comunque, già ora importiamo circa il 90% di quello che consumiamo. Per non parlare poi del problema climatico che ci sta arrivando addosso in molteplici forme e per il quale non bastano più le chiacchere.

Allora, non sarebbe il caso di cominciare a ragionare sul renderci energeticamente un po’ meno dipendenti dalle importazioni, come pure da risorse ormai in via di esaurimento? E a ragionare su come fare qualcosa di serio per ridurre le emissioni di gas serra? Non è che possiamo invertire completamente certe tendenze, ma perlomeno possiamo ridurre il danno. E abbiamo buone possibilità di fare qualcosa: se viviamo nel paese del sole, dobbiamo sfruttare il sole che, a differenza del petrolio, ci arriva gratis.

Sembrerebbe logico, ma il governo Renzi si è impegnato a fare esattamente il contrario, ovvero a demolire l’industria italiana delle rinnovabili, facendo ogni possibile regalo ai petrolieri. Uno scherzetto che ci è costato forse 60 mila posti di lavoro nel solare e 4 mila nell’eolico, come pure la perdità di una competitività tecnologica che avevamo acquisito e che abbiamo buttato al vento. Un vero disastro sotto tutti i punti di vista.

Nel generale sbandamento della politica, non c’è nessuno che si occupi dei problemi fondamentali. Tutti tranne uno, in effetti: Beppe Grillo che ha citato l’energia come un problema fondamentale nel suo blog. Ha detto chiaramente che “Allora noi abbiamo nel nostro programma, lo avete sempre visto, come punti di riferimento le rinnovabili. Gradualmente passiamo alle rinnovabili, le produciamo noi, il Paese del Sole.”

Il post di Grillo è criticabile per diverse buone ragioni. E, ovviamente, c’è chi lo ha criticato, in certi casi in un modo che posso definire soltanto come patetico. Purtroppo, oggi non si riesce a parlare più di niente se non inserendolo nella partigianeria politica imperante. Ma se vi liberate di questo atteggiamento e guardate il post di Grillo nel contesto generale della politica italiana di oggi, è un miracolo di sapienza e di preveggenza. Incredibile, ma vero, c’è in Italia una forza politica che pensa che il problema energetico sia prioritario! Non è solo Grillo ma anche alcuni parlamentari del M5S che sono esperti di energia e cercano di fare del lavoro serio in proposito (fra loro, Dario Tamburrano e Gianni Girotto).

Ora, non prendete questo post come uno spot di propaganda per il Movimento 5 Stelle. Sono il primo a dire che ci sono molti gravi problemi con il M5S; fra le altre cose, la loro tendenza a supportare il complottismo e la pseudo-scienza, tipo scie chimiche e cose del genere (*). Notate anche che se Matteo Salvini avesse detto le cose che ha detto Grillo sull’energia, io sarei qui a dir bene di Salvini. Ma Salvini non ha detto niente del genere e se volete leggere un po’ di scemenze dette da un rappresentante della lega nord sull’energia, le potete trovare qui (incluso la necessità di sostenere la ricerca sui “motori ad acqua” ohimé, come si fa a ridursi a questo livello per una manciata di voti?).

Insomma, la situazione, la fuori, è talmente seria che non è più questione di politica, di maggioranze, di voti, e tutto il resto. E’ una questione di sopravvivenza economica e forse anche fisica per un intero paese se non si fanno certe cose per il futuro nostro e dei nostri figli. E chiunque si impegna a farle, o perlomeno ci prova, fa una cosa utile. Quindi, proviamo a liberarci dalla partigianeria deteriore che ci affligge e andiamo avanti. Viviamo nel paese del sole, sfruttiamo la fortuna che abbiamo.

(*) Nota: dopo la pubblicazione di questo post ho ricevuto una telefonata dalla segreteria di Beppe Grillo con la quale mi hanno fatto notare che né Grillo né il movimento 5 stelle sono coinvolti o supportano la teoria delle scie chimiche. Prendo atto con piacere di questa precisazione e mi scuso per questa imprecisione nel mio testo. 

link articolo originale dal Blog “Effetto Risorse” di Ugo Bardi

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