Trasporto Pubblico Locale: anche Roma sperimenta l’idrogeno

E’ stato presentato in questi giorni dalla Regione Lazio, il progetto europeo 3eMotion (link sito), che farà sbarcare anche a Roma la mobilità a idrogeno, con 5 nuovi autobus a fuel cell alimentati da una stazione dedicata all’elettrolisi dell’acqua.

Il nuovo progetto europeo inizierà la sperimentazione di un sistema di trasporto pubblico basato su autobus a fuel cell fino al giugno 2022, nell’ambito di un finanziamento collocato all’interno della FCH-JU 2008-2014, coinvolgendo 21 partecipanti provenienti da 6 Paesi europei, compresa l’Italia, con cinque città europee come Londra, Roma, Flanders, Rotterdam, Cherbourg, che si offriranno come ambito di sperimentazione per un nuovo modello di trasporti a fuel cell. Per l’Italia hanno preso parte allo sviluppo del progetto oltre alla Regione Lazio, anche il Centro Interuniversitario di Ricerca per lo Sviluppo Sostenibile – CIRPS, l’ENEA, l’Atac e AGT Acetilene e Gas Tecnici. L’obiettivo principale è quello della messa su strada di 27 autobus alimentati ad idrogeno che percorrano le linee di trasporto pubblico locale, con la realizzazione di nuove stazioni di rifornimento.
Un ambito, quello delle celle a combustibile, non ancora competitivo, ma interessante sul medio-lungo termine, nella speranza che si possa recuperare il gap verso la competitività attraverso politiche e normative lungimiranti.

Il contesto del progetto 3eMotion, vede uno stanziamento di 2 milioni di euro da parte della Regione Lazio e prevede l’utilizzo di 5 autobus a idrogeno e una stazione di rifornimento. Atac, azienda che gestisce il TPL nella capitale, si occuperà dell’acquisto dei mezzi e della attribuzione ad altrettante linee di autitrasporto. Sarà invece Eni a mettere a disposizione la stazione di rifornimento Magliana, collocata nel quadrante sudovest della capitale. La produzione di idrogeno sarà derivata da acqua demineralizzata in loco, grazie ad un elettrolizzatore alloggiato all’interno di in un container, della capacità iniziale di 10 Nm3/h, che sarà implementata successivamente a 25. Lo stoccaggio dell’idrogeno sarà garantito da 44 bombole da 50 Litri alla pressione di 200 bar, per finire poi nel serbatoio dei veicoli oppure con la possibilità di subire una seconda compressione a 400 bar in uno stoccaggio composto da 64 bombole da 50 litri.

La nuova architettura capitolina di stoccaggio dell’idrogeno, prevede anche un ulteriore sistema di produzione, che inciderà per il 26% della capacità totale, rappresentato da un gassificatore da 100-200 kWth capace di generare idrogeno previa conversione di biomassa legnosa. In questo contesto al CIRPS è affidata l’integrazione e lìesercizio del nuovo sistema, controllando il livello di purezza dell’idrogeno prodotto oltre alla realizzazione insieme ad Enea, della nuova stazione H2 di rifornimento che, una volta completata, sarà in grado di garantire una produzione di idrogeno di circa 520 kg/settimana.

Sauro Secci

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