Svolta sostenibile anche per le pavimentazioni stradali: l’alternativa green all’asfalto con Paolo Cinquini di Saver

La tappa di oggi nella disamina dei tanti interessanti contributi del convegno “Dalle autostrade alle neostrade….”, organizzato dalla Associazione Giga(link sito) il 13 ottobre scorso presso il Museo Piaggio di Pontedera, riguarda proprio il corpo centrale della tematica delle neostrade, relativo alla svolta green che finalmente si sta intravedendo anche nel lungo dominio “fossile” di asfalti e bitumi, tutti di matrice da idrocarburi, che ha dominato l’ultimo secolo di sviluppo stradale.


Tra le protagoniste di questa svolta due altre aziende toscane, come il Gruppo Granchi di Pomarance (PI) (link sito, specializzato nella progettazione e realizzazione e manutenzione di infrastrutture viarie, e la Saver di Massarosa (LU) (link sito), azienda di ultracentenaria esperienza nel settore dei nuovi materiali da costruzione. Proprio a Paolo Cinquini di Saver è stato affidato l’approfondimento di un tema così centrale per le neostrade, al centro anche dell’ultima edizione di Ecofuturo Festival 2015, con una pavimentazione costituita da un particolare tipo di calcestruzzo drenante, dagli innumerevoli vantaggi ambientali, (vedi post “Drena: la nuova pavimentazione ecologica drenante alternativa all’asfalto dagli innumerevoli vantaggi ambientali”), caratteristica attualissima quest’ultima, alla luce dei sempre più frequenti fenomeni meteorici estremi nei quali le strade divengono pericolose “piste da competizione” oltre alle grandi mitigazioni dell’inquinamento atmosferico, come la capacità di captazione delle polveri fini e la mitigazione del fenomeno del cosiddetto “UHI” (Isola di calore urbano) che affligge le nostre città. Molto affascinante l’ossimorodal quale si è snodato l’intervento di Cinquini, cercando di “offrire una superficie che non occupi superficie“, utilizzando materiali disponibili in natura come la calce e il cemento pozzolanico, utilizzati fino dalla civiltà romana, uniti agli inerti reperibili in loco, capace di dare innumerevoli risposte differenziate in ambito funzionale, ambientale e non certo meno importante nel “Bel Paese”, con strade pienamente integrate a livello paesaggistico. Una tecnologia sulla base di quando detto, “non impianto dipendente”, capace di valorizzare di volta in volta i materiali inerti reperibili nel luogo cantierato secondo una piena logica distribuita a filiera corta fino dai materiali di base. Un esempio di grande valore paesaggistico e funzionale, pensando ai tanti bellissimi paesaggi rurali del nostro Bel Paese (vedi foto a destra), è costituito senza dubbio dal conferire maggiore sicurezza e stabilità ad un simbolo della ruralità come le cosiddette “strade bianche“, che oggi con il nuovo materiale possono trovare risposte di eccezionale livello estetico, funzionale e paesaggistico. Anche nell’ambito delle pavimentazioni si ripete ancora una volta il concetto sempre presente nelle rinnovabili: “riscoprire il nostro passato attraverso le nuove tecnologie per il nostro futuro“. Ma dopo questi stimolanti spunti, lasciamo il passo per approfondimenti alla bella presentazione di Saver al convegno e ad una mia intervista a Paolo Cinquini.

Concludendo, l’intervento di contesto del Vice Presidente Giga Fabio Roggiolani, organizzatore principale del convegno, che traccia un quadro della bellissima iniziativa.

Sauro Secci

Articoli correlati