Struzzo impaurito o Regione Toscana?

La domanda sorge spontanea quando si leggono e purtroppo si vedono realizzati degli interventi che niente hanno a che vedere con una pianificazione sana per l’ambiente ed economicamente partecipativa per la popolazione residente. 

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Si è svolto il primo agosto un incontro (ovvero una seduta ufficiale del Parlamento toscano) tra i membri del Consiglio Regionale Toscano in toto, non la Giunta come sarebbe normale, e la Dirigenza Enel a Larderello. Un fatto che ha delle incongruenze lampanti. 

Primo, la sede non è adatta e porge il fianco a malintesi. Poi, invece di discutere della riconversione industriale degli impianti obsoleti, proponendo una riqualificazione con quelli nuovi a ciclo binario non inquinante, si propone di continuare con le vecchie concessioni in scadenza con interventi non strutturali ma correttivi.

La cosa che dicevamo sale agli occhi è che Il Consiglio Regionale della Toscana invece di riunirsi nella sede istituzionale si sposta in toto nella località sede del monopolista energetico. Come mai? Timore reverenziale ? Sudditanza malcelata? Oppure?

Ora veniamo ad altri casi clamorosi di malgoverno se così lo possiamo chiamare. Mi riferisco al mai risolto problema della rimodellazione degli arenili toscani martoriati da ormai decennali problemi di erosione ed il mancato utilizzo degli eco dragaggi/ripascimenti che negli ultimi anni ha visto anche la Regione Toscana preferire, in modo strano se non proprio poco trasparente, degli obsoleti sistemi a “benne ecologiche o pompe aspiranti/refluenti”. 

Le direttive che obbligavano a considerare, e addirittura privilegiare, anche i metodi ecologici di dragaggio/ripascimento sono state palesemente disattese. 
Per esempio, non molto tempo fa il Consiglio Regionale Toscano ha approvato e fatta propria una mozione che andava in quel senso, proponendo l’applicazione di nuove linee guida per l’utilizzo di nuove tecnologie  di ecodragaggio/ripascimento. 

E che fa la Regione Toscana ? O forse i propri organi Direttivi decisionali? Fa finta di niente e come lo struzzo mette il capo sottoterra per non vedere l’evidenza e giustificare così interventi sciagurati per l’ambiente e l’economia regionale….

Un esempio: i ripascimenti “con benne ecologiche”, non si sa da chi definite così.. come chiamare un piromane “volontario dell’antincendio”! Fatti in zone ove i sistemi obsoleti di intervento avevano fallito più volte e mettendo “pannicelli caldi” sui tumori….

Ad oggi solo un’intervento (testato e provato da Sogesid Società in House del Ministero  dell’Ambiente) ha resistito ai naturali disastri climatici di questi ultimi anni ed è stato l’intervento effettuato da Decomar con il metodo Limpidh2o sulla spiaggia prospiciente la ex Colonia Fiat di Marina di Massa. Dopo l’intervento di ripascimento (tutto l’arenile per una profondità di 70 m) effettuato a Febbraio 2018 e dopo ulteriori eventi estremi (e soprattutto dopo l’evento secolare di ottobre 2018 ove tutta la costa ha subito danni mai patiti) la spiaggia riposizionata con la giusta granulometria e pendenza è rimasta in posto intonsa. 

Gli altri interventi (non solo in Toscana) effettuati invece con gli obsoleti metodi (benna ecologica e pompa aspirante /refluente) non hanno raggiunto gli standard di qualità e di affidabilità di Limpidh2o.

Attualmente sono in atto interventi sulla costa Maremmana per milioni di € e i risultati (documentabili…) sono sul piatto…no comment!!

Quindi lo struzzo mette il capo sottoterra per pura paura, ignoranza o?

Giuliano Gabbani
DST Unifi 
Responsabile Scientifico di GIGA e ECOFUTURO
Membro del Comitato Scientifico di FREE e COAST di Remtech 

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