Rapporto E-mobility di IEA: fondamentale innovare la chimica delle batterie

Puntuale anche quest’anno il nuovo “Global Electric Vehicle (EV) Outlook 2018” dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), scaricabile in calce al post, ci fornisce una puntale fotografia della situazione della mobilità elettrica 2018, concentrandosi particolarmente alla individuazione sia dei punti di forza ma anche delle debolezze del settore. Un report che arriva in un momento di decisivo anche nel nostro paese dopo la svolta “elettrica” del AD di FCA, Sergio Marchionne e dell’appena insediato nuovo Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio che ha annunciato, insieme al Coordinatore del Programma Energia del M5S, una svolta decisa verso l’elettrico (link articolo “Il Sole 24 Ore”). 

    {tweetme} #emobility #IEA “Rapporto E-mobility di IEA: fondamentale innovare la chimica delle batterie” {/tweetme} 

Secondo il nuovo rapporto a risultare determinate per la definitiva consacrazione del settore, sarà la nuova chimica delle batterie. Come si precisa nel nuovo report, La rapida diffusione dei veicoli elettrici è stata favorita anche dai progressi compiuti negli ultimi anni per migliorare le prestazioni e ridurre i costi delle batterie agli ioni di litio”, precisando anche che  per la rapida diffusione delle auto elettriche “sono essenziali ulteriori riduzioni dei costi e miglioramenti delle prestazioni […] realizzabili con una combinazione di chimiche migliorate e un aumento della scala di produzione delle batterie”.

Il 2017 è stato l’anno nel quale l’e-mobility ha superato il traguardo dei 3 milioni di unità circolanti nel mondo tra auto ibride plug-in e full electric, con la Cina assoluta dominatrice a livello globale con quasi 580.000 e-car vendute in un anno, seguita dagli USA con 280.000 vetture, e i Paesi del nord Europa, con la Norvegia in primis, che rimangono leader per quota di mercato, ossia per la percentuale di veicoli elettrici immatricolati sul totale. Si tratta di trend interessanti che dal settore auto si propagano anche a quello delle flotte di autobus elettrici, che hanno raggiunto i 370.000 mezzi circolanti a livello mondiale e con le e-bike che hanno superato di slancio il traguardo delle 250 milioni di unità. Si tratta di tendenze che per essere ulteriormente accelerate nel medio e lungo termine necessitano di nuovi sforzi su uno degli elementi chiave dei full electric,  e cioè le batterie.

Fonte: IEA “Global Electric Vehicle (EV) Outlook 2018”

Uno dei elementi strategici più importanti sono rappresentati dalle materia prime alla base dei nuovi sistemi di accumulo, sia in termini quantitativi che della loro distribuzione spaziale, con occhi puntati anche sui nuovi materiali rispetto ai minerali attuali di avanguardia come nichel, litio e cobalto. Si tratta infatti di materie prime che si trascinanodietro una varietà di problemi come la loro distribuzione nel pianeta, come ad esempio l’offerta di cobalto, concentrata per ben il 60% nella Repubblica Democratica del Congo, con ben il 90% del minerale grezzo estratto nel paese africano che viene raffinato in Cina, paese che controlla oramai la quasi totalità dell’intera filiera. Al riguardo nel report si rileva come “Anche tenendo conto dei continui sviluppi della chimica delle batterie, la richiesta di cobalto per i veicoli elettrici dovrebbe aumentare tra le 10 e le 25 volte rispetto ai livelli attuali entro il 2030.

In un tale contesto diviene fondamentale la capacità di innovazione e di processi alternativi. Nel nuovo rapporto IEA, si rileva come per garantire la progressiva diffusione della mobilità elettrica nel rispetto di obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale, si renderà necessaria l’adozione di standard minimi sul lavoro e sulle condizioni ambientali, che significa anche riuscire a migliorare i processi di riciclo delle batterie a fine vita (vedi post “Sistemi di accumulo: il litio e la sua doppia vita ed oltre insieme ad altri “giovani metalli). “In prospettiva, le politiche di supporto e le riduzioni dei costi potrebbero condurre a una crescita significativa e continua nel mercato dei veicoli elettrici”. Gli scenari elaborati dall’Agenzia prevedono che al 2030 si possa raggiungere un numero di e-car su strada variabile dai 125 ai 220 milioni a seconda del livello d’ambizione profuso.

Scarica il “Global Electric Vehicle (EV) Outlook 2018

Sauro Secci

Articoli correlati