Pastorizzazione green: il nuovo sistema a basso impatto di Enea basato sulla CO2

Del recupero della CO2 abbiamo avuto modo più volte di parlare anche recentemente per la possibilità di sottrarre questo climalterante all’atmosfera per renderlo disponibile per le tante applicazioni sopratutto in ambito alimentare. A portare all’attenzione una nuova possibilità di riutilizzo della CO2 sono questa volta gli amici di Peopleforplanet che in questo articolo di Miriam Cesta che rilanciamo, ci danno conto del nuovo interessante sistema di pastorizzazione che usa proprio la CO2 come refrigerante.

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Il nuovo prototipo messo a punto da Enea utilizza infatti l’anidride carbonica come refrigerante e sfruttando l’energia dell’aria o dell’acqua.

Si tratta di un sistema in grado di tagliare i consumi energetici fino al 42% rispetto ai sistemi attualmente utilizzati. E la pastorizzazione alimentare potrebbe così diventare più green.

L’Enea (Ente nazionale energia e ambiente) ha realizzato infatti un prototipo a basso impatto ambientale per la pastorizzazione degli alimenti in grado di ridurre i consumi energetici fino al 42% nell’intero ciclo rispetto ai sistemi attualmente utilizzati.

Il nuovo sistema, ideato per gli impianti di pastorizzazione di piccola taglia (30-60 litri di miscela alimentare), si chiama  PA.CO2 (PAsteurization with CO2) e funziona utilizzando l’anidride carbonica come refrigerante e sfruttando l’energia dell’aria o dell’acqua grazie a una pompa di calore reversibile, in grado cioè sia di scaldare che di raffreddare l’alimento trattato.

Cos’è la pastorizzazione

La pastorizzazione è un trattamento termico che serve a distruggere gli organismi patogeni presenti in alimenti come latte, birra, vino, succhi di frutta, uova e conserve, conferendo loro una durata di conservazione molto maggiore rispetto ai corrispondenti prodotti non trattati. Consiste nel portare rapidamente le sostanze a temperature comprese fra i 60 °C (pastorizzazione bassa) e un massimo di 85 °C (pastorizzazione alta), per tempi di durata variabile fra circa 15 secondi e 30 minuti (tanto più brevi quanto più alta è la temperatura). Il processo si svolge in tre fasi: riscaldamento, raffreddamento e conservazione della miscela alimentare.

I sistemi standard

Un processo molto importante per l’industria alimentare e per la nostra salute, ma che può essere piuttosto dispendioso in termini di energia utilizzata. “I pastorizzatori di piccola e media taglia effettuano le fasi di raffreddamento e conservazione con un ciclo frigorifero standard, mentre la fase di riscaldamento, ossia la pastorizzazione vera e propria, viene svolta con apposite resistenze elettriche che incidono fortemente sui consumi energetici complessivi”, spiega Raniero Trinchieri del Laboratorio Sviluppo processi chimici e termofluidodinamici per l’energia dell’Enea.

Più efficienza e ridotto impatto ambientale

Il nuovo sistema, invece, utilizza pompe di calore reversibili “con benefici sia in termini di efficienza e risparmio energetico, sia di compatibilità ambientale, in quanto il principio di funzionamento è in grado di garantire nel riscaldamento un effetto superiore alla potenza elettrica assorbita”, continua Trinchieri. Non solo: il prototipo messo a punto dall’Enea è inoltre dotato di un sistema di controllo innovativo che consente di rendere l’intero processo di pastorizzazione più efficiente, con un risparmio energetico totale verificato di oltre 3 kWh (chilowattora) per ciclo. Luca Saraceno, ricercatore nello stesso laboratorio, spiega inoltre che il nuovo sistema ha un valore aggiunto poiché una parte dell’energia utilizzata proviene da fonte rinnovabile (aria o acqua) e perché il refrigerante utilizzato, la CO2, è a basso impatto ambientale. “Il fluido di lavoro che viene utilizzato all’interno del prototipo per la fase di riscaldamento può inoltre raggiungere temperature notevolmente superiori a quelle ottenibili con le tecnologie tradizionali, consentendo quindi di effettuare la pastorizzazione con tempi e consumi molto minori rispetto a quelli attuali”.

Migliorare le prestazioni

L’innovativo prototipo per la pastorizzazione a basso impatto ambientale degli alimenti è ancora oggetto di studio da parte dei ricercatori Enea, nel tentativo di migliorarne ulteriormente le prestazioni: nei prossimi mesi verranno infatti eseguiti nuovi test per confermare maggiori riduzioni del fabbisogno energetico.

Fonte: articolo originale Peopleforplanet

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