Liberata la Cannabis Light: finalmente legale al 100%

Dopo le grandi incertezze causate dalla demenziale campagna dell’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini contro i negozi che vendono la c.d. Cannabis light (ovvero le varietà di Canapa in cui la quantità del principio attivo THC è bassa o insignificante, dunque priva di effetti “droganti”, mentre contiene invece il CBD, che ha un effetto rilassante), finalmente in Senato, grazie a un subemendamento alla Legge di Bilancio, a firma di Loredana De Petris e Paola Nugnes (LeU), Monica Cirinnà e Daniela Sbrollini (PD), Francesco Mollame e Matteo Mantero (M5S), è stata stabilita la piena legalità della sostanza. Dopo una battaglia durata due anni e mezzo esce dall’incubo un settore che, con tutto l’indotto, fa lavorare più di 10mila lavoratori.

Nello specifico si stabilisce che la legge 2 dicembre 2016, n. 242 (Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapavale anche per la commercializzazione e per tutte le parti della pianta (quindi fiori, biomassa e CBD) e si definisce una soglia chiara per il THC, fissata allo 0,5%. Riparte quindi tutto il settore della cannabis light e degli estratti e oli e si stabilisce una volta per tutte quello che è droga e quello che non lo è. Testo Emendamento Cannabis Light

Fabio Roggiolani di Ecofuturo (e che dette vita da Consigliere regionale in Toscana nel 2003 alla prima legge che a livello europeo ha stanziato risorse per far ripartire la filiera della canapa) nel commentare la notizia ci ricorda: “La canapa occupa un posto fondamentale nella storia umana basti pensare alla produzione di carta e di indumenti che nascono prima del papiro e del lino. Il nostro paese è sempre stato un leader mondiale fino alla proibizione degli anni 60. Canapone era il soprannome del Granduca della Toscana in onore ai suoi baffi ma anche alle fiorenti aziende di produzione di corde e vele che assieme agli alberi maestri di Vallombrosa occupavano gran parte del mercato mondiale. La scomparsa della Canapa dalle produzioni agricole per la politica di proibizione, è all’origine di infiniti disastri ecologici, la sostituzione in particolare con il cotone, pianta con grande bisogno di acqua e pesticidi, ha desertificato aree in Grecia come quella del Monte Olimpo o ridotto laghi come il Lago D’Aral. Come tutto questo sia potuto avvenire farà parte dello studio futuro dei grandi crimini ecologici a cui si è aggiunto il crimine sociale, prima della distruzione di aziende della filiera della canapa (solo quelle agricole allo scattare del divento di coltivazione erano oltre 50.000), e poi tutti coloro che per consumo personale o coltivazione per uso personale sono stati denunciati e incarcerati”.

A questo LINK si può scaricare il “preveggente libro” “Aggiornamenti e prospettive per la coltura della canapa”, Atti della Giornata di studio tenutasi l’undici giugno 2003 presso l’Accademia dei Georgofili

Per Luca Marola, fondatore di Easy Joint, “Dopo due anni e mezzo di lotta pare arrivi il riconoscimento della bontà delle nostre motivazioni. Abbiamo smascherato la follia del proibizionismo, creato dal nulla una filiera agricola e commerciale non immaginabili solo 2 anni fa, siamo riusciti a far correggere la legge sulla canapa e sugli stupefacenti negli aspetti più controversi. Ma quanti morti e feriti sono caduti… Un pensiero va alle decine di imprese agricole e commerciali che, a causa della follia proibizionista politica e giudiziaria, sono state costrette a chiudere ed un ringraziamento va ai 6 senatori dei tre gruppi di maggioranza che ci hanno creduto fino in fondo, a tutti i senatori che l’hanno approvato ed al governo. L’attività a favore di una regolamentazione complessiva della cannabis continua. Oggi l’Italia è un Paese migliore e più moderno, connesso con i grandi cambiamenti globali sulla cannabis in corso”.

Qui potere vedere la Puntata Speciale della pagina Facebook Non Solo Skunk incentrata sull’approvazione dell’emendamento che in una notte ha ribaltato le prospettive del mercato della cannabis in Italia.

Duccio Braccaloni – Redazione Ecquologia

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