Le risorse geotermiche a bassa entalpia secondo Enel

Tipicamente costituite da acqua pressurizzata con temperatura di 130 –180°C, le risorse geotermiche a bassa entalpia sono largamente disponibili su scala planetaria ed hanno un consistente potenziale di sviluppo.


La tecnologia commerciale attualmente disponibile per il loro sfruttamento ai fini della produzione elettrica è basata sull’utilizzo di cicli Rankine a fluido organico (generalmente idrocarburi), con efficienze di conversione nel range 9-11% in dipendenza delle caratteristiche del geo-fluido.

Al fine di migliorare e rendere più competitivo lo sfruttamento di tali sorgenti, nel 2009 ENEL ha lanciato un importante progetto di ricerca e sviluppo denominato “Geotermia a bassa entalpia” ed ha siglato un accordo di collaborazione con il Politecnico di Milano e con Turboden, una società leader nel campo degli impianti ORC (Organic Rankine Cycles), per lo sviluppo congiunto di un innovativo ciclo supercritico in grado di aumentare l’efficienza di generazione di circa il 15% rispetto alle tecnologie attualmente disponibili in commercio. A una fase di fattibilità è seguita la progettazione di un impianto prototipale di taglia 500kWe che è stato successivamente costruito e istallato presso i laboratori ENEL di Livorno. Sono attualmente in corso i test di caratterizzazione sperimentale delle performance del prototipo e di validazione della tecnologia.

E se l’esito di questa fase sarà positivo, si potrà procedere con lo scale-up e la dimostrazione sulla piena scala, presso un sito geotermico reale. Il progetto di ricerca, della durata complessiva di 4 anni, ha richiesto investimenti per oltre 7 milioni di euro.

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