Inquinamento navale: il progetto di elettrificazione del porto di Genova
Il comparto della navigazione è quello che sta registrando ritardi sempre più gravi ed insostenibili, sopratutto in aree come il Mediterraneo, dove sono ancora vigenti limiti alle emissioni sempre più inadeguati, con particolare riferimento allo stazionamento in porto dei natanti.
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Finalmente qualcosa si sta muovendo nel porto forse più importante del nostro paese come Genova, dove l’Autorità di Sistema Portuale del mar Ligure Occidentale realizzerà, con un contratto da 8 milioni di euro, il progetto “Shore to ship”, un sistema avanzato di alimentazione elettrica che consentirà di garantire l’alimentazione delle navi ormeggiate in porto, garantendone la piena operatività in stazionamento, senza l’accensione dei motori di bordo.
La realizzazione del nuovo progetto sarà affidata a Nidec ASI (link sito), azienda che si è aggiudicata il miglior punteggio tecnico ed economico nella gara d’appalto. Si tratta di una azienda tra i primi player a promuovere l’elettrificazione delle banchine dei porti, attività di adeguamento definita come “cold ironing” e fondamentale per la riduzione dell’impatto ambientale delle attività portuali e per il risparmio energetico. Un progetto essenziale per dare risposte ai nuovo standard previsti dalle direttive dell’Unione Europea che, fino dal 2003, invitano i porti ad adottare sistemi shore to ship per ridurre le emissioni inquinanti delle navi in porto. Una raccomandazione che diventerà vincolante per tutti i porti europei entro il 2025.
Schematizzazione sistema di elettrificazione banchina (Fonte immagine H2it)
Un tale sistema di elettrificazione delle banchine rende possibile la drastica riduzione delle emissioni di SOx, NOx, CO2 e di PM, fonti di inquinamento urbano in città già assediate, come Genova, da altre sorgenti emissive, con evidenti, grandi benefici per la salute pubblica delle “città di mare (vedi post “Il “mal d’aria” nelle città di mare e le “navi killer”: Mediterraneo vilipeso“) . A tutto ciò restano da aggiungere le grandi mitigazioni sul piano della significativa riduzione anche delle emissioni acustiche, altra fonte di grande impatto in città densamente popolate ed ad alta frequentazione turistica. come quasi tutte le nostre città portuali.
Sul nuovo progetto il commento di Kaila Haines, Marketing e PR Director di Nidec ASI, secondo il quale “questo progetto rappresenta un traguardo fondamentale rispetto alla riduzione dell’impatto ambientale delle attività portuali, tema centrale per promuovere un modello di sviluppo sostenibile in un Paese come l’Italia, con 7500 km di coste e 42 grandi porti. La trasformazione dei porti nell’ottica di una maggiore sicurezza e di un risparmio energetico può, inoltre, contribuire ad attrarre un più elevato numero di navi da crociera, con impatti positivi per il commercio e il turismo. Siamo orgogliosi di collaborare con il Porto di Genova apportando la più avanzata tecnologia, unita alla capacità di soddisfare esigenze specifiche attraverso soluzioni personalizzate e a una comprovata esperienza, sviluppata grazie alle diverse applicazioni già installate nel Porto di Livorno, nei Cantieri di Muggiano – La Spezia, nelle Basi Militari Navali di Taranto e a Tolone (Francia)”.
A seguire un video relativo alla tecnologia “Shore to ship” in via di realizzazione nel porto di Genova, di un grosso fornitore tecnico del settore come ABB
Sauro Secci