Ilva, via libera al decreto di bonifica

Con un’approvazione quasi unanime, Lega Nord a parte, il Senato ha convertito in legge il decreto governativo sull’Ilva dal titolo “Disposizioni urgenti per il risanamento ambientale e la riqualificazione del territorio di Taranto”, un piano che avrà durata quinquennale.


Il decreto, che punta ad accelerare il processo di bonifica e riqualificazione del più grande polo siderurgico europeo, l’Ilva, deve mediare tra i due aspetti più critici che rappresentano la quotidianità a Taranto: la salute pubblica e la salvaguardia dell’occupazione; i fondi messi immediatamente a disposizione ammontano a 336milioni di euro (di cui solo 7,2 provenienti da privati) e verranno ripartiti tra bonifiche, interventi portuali e rilancio industriale (a sostegno di quegli investimenti produttivi caratterizzati da un elevato livello tecnologico).

Nella tormentata e complessa vicenda dell’Ilva di Taranto, il decreto oggi convertito in legge rappresenta una prima risposta che governo e Parlamento hanno messo a disposizione nei confronti di una città che ha pagato un tributo altissimo a scelte di un’altra fase della nostra storia industriale, ma facendo al contempo fronte a una emergenza nazionale di straordinaria gravità

La legge salva-Taranto riconosce alla città come “area in situazione di crisi industriale complessa” ed affida per questo motivo ad un Commissario straordinario, nominato da Palazzo Chigi, il compito di assicurare l’attuazione degli interventi previsti dal Protocollo d’intesa tra governo, regione (la “cabina di regia” sarà presieduta dal governatore Vendola) e azienda; inoltre formalizza la creazione di un Comitato (già insediato) che dovrà assicurare la realizzazione degli interventi di bonifica e risanamento, coinvolgendo tutte le forze sociali ed economiche e proponendo infine al governo soluzioni operative.

L’auspicio è che i lavori per la definizione della nuova Autorizzazione Integrata Ambientale a cui si sta lavorando al ministero dell’Ambiente, si concludano al più presto. Da essa può giungere la risposta concreta a quanto disposto dalla magistratura e anche alla necessità di assicurare che la produzione non si fermi, prospettiva che avrebbe danni incalcolabili sull’intero sistema industriale del Paese e sull’occupazione. Tocca ora all’azienda, però, al pari di quanto hanno fatto finora governo, magistratura e istituzioni locali, fare fino in fondo la propria parte realizzando non più rinviabili investimenti tecnologici per soddisfare le condizioni perché l’Ilva possa continuare a produrre in sicurezza, ha spiegato il senatore Tomaselli, ricordando al ministro Clini le garanzie espresse sull’Aianei giorni scorsi; il governo in tal senso si è impegnato ad accelerare le attività autorizzative per la realizzazione delle opere, la gestione e l’erogazione di servizi di prevenzione.

Nel frattempo l’Asl di Taranto ha reso noti i dati relativi ai ricoveri per patologie tumorali: nei primi sei mesi del 2012 si è registrato un aumento pari a oltre il 50% in più rispetto al primo semestre 2011.

VIA | ansa.it

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