Il Meeting di Assisi, la religione dell’ecologia e il grande ruolo dell’agricoltura
Si è concluso in questi giorni, presso il convento francescano di Assisi, il primo incontro fra gli oltre 1.600 firmatari del manifesto “Un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica” promosso da Fondazione Symbola.
Nel messaggio lanciato dai sei promotori Padre Fortunato del Sacro Convento, Ermete Realacci di Symbola, Vincenzo Boccia di Confindustria, Francesco Starace di Enel, Ettore Prandini di Coldiretti e Catia Bastioli di Novamont ci si basa su di una economia attenta all’ambiente, alle comunità ed ai territori, sulle tracce segnate da Papa Francesco nell’enciclica Laudato Si’.
A far sentire forte la voce dell’agricoltura sostenibile all’incontro di Assisi, un’associazione di avanguardia del comparto come il CIB (Consorzio Italiano Biogas), con il suo Presidente Piero Gattoni il quale, sottoscrivendo il manifesto, ha sottolineato con convinzione che “l’agricoltura ha un ruolo chiave nella lotta al cambiamento climatico e potrà e dovrà dare il proprio contributo alla riduzione delle emissioni. L’esperienza del Cib dimostra che c’è bisogno di un’agricoltura nuova e capace di innovare, che tenga al centro il valore del suolo, contribuendo alla sostenibilità, tutelando l’ambiente e incontrando le esigenze dei territori. Il modello di agricoltura proposto e applicato dai soci del CIB mette in pratica i principi dell’economia circolare avendo al centro del proprio sistema un impianto biogas“.
A far sentire la voce del Governo all’incontro di Assisi il sottosegretario all’ambiente Roberto Morassut, anch’egli tra i firmatari del manifesto: “L’appello lanciato col Manifesto d’Assisi ci esorta a cambiare una modalità di sviluppo che ha prodotto disuguaglianze e messo a rischio la salute e l’equilibrio dell’ecosistema. La sfida climatica dei prossimi 30 anni chiede scelte radicali e coraggiose che indirizzano la crescita verso la sostenibilità sociale ed ambientale, ma soprattutto ci chiede coesione“.
La Redazione di Ecquologia