Il biometano e la rete in Italia: il punto nel convegno del GSE

A seguito del parere positivo da parte della Commissione europea del marzo scorso sul decreto biometano del nostro paese, si sono spalancate le porte ad un mercato energetico in grande fermento. Si tratta di un ok atteso da tempo dall’attivissima filiera del biogas italiano, a conclusione di un lungo iter normativo, con il nuovo provvedimento che stanzia 4,7 miliardi di euro di incentivi a supporto del settore per il quinquennio 2018-2022.

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Proprio a fronte di questo importante sblocco a livello comunitario, il GSE, in collaborazione con le Istituzioni che hanno determinato l’emanazione del decreto, ha organizzato nei giorni scorsi un convegno dedicato a tutti gli stakeholder per esplorare le prospettive e le opportunità di sviluppo che si potranno aprire con l’attuazione della norma. 

Nel corso dell’evento Massimo Ricci, Direttore Direzione Mercati Energia all’Ingrosso e Sostenibilità ARERA, ha individuato una delle principali nuove opportunità per il settore in quella che associa il biocarburante al settore dell’energy storage. Al riguardo Ricci ha rimarcato come “Spesso si ragiona in termini di stoccaggio guardando allo stoccaggio elettrochimico e a pompaggio, che hanno un rapporto tra potenza ed energia tale per cui possono ‘spostare energia’ da quest’ora all’ora dopo, da questo giorno a quello dopo, da questa settimana a quella dopo. In un sistema integrato con fonti rinnovabili come il fotovoltaico si richiede anche di spostare energia tra l’estate e l’inverno”. Si tratta in sostanza di avere energia disponibile anche in presenza di certe fonti. In un tale contesto, come spiega Ricci, il gas, con particolare riferimento al biometano, vanta “uno spazio d’accumulo molto inferiore rispetto alle altre tecnologie” in termini di stoccaggio dell’energia del sole. In questo senso Ricci ha anticipato la pubblicazione nelle prossime settimane, da parte di ARERA, di una nuova consultazione sull’integrazione fisica della qualità del gas.

Un altri aspetto evolutivo molto importante per il settore, emerso durante il Convegno, è quello relativo alla evoluzione della rete nazionale degli allacciamenti ai nuovi impianti produttivi. Come spiegato da Gianluca Zonta, Vicepresidente commerciale senior alla Snam, la principale utility regolata del gas in Europa, negli ultimi 12 mesi il biometano sta diventando una presenza costante nelle offerte di allacciamento della società ai produttori che ne fanno richiesta. “Sta diventando un elemento sempre più consolidato”, afferma Zonta. Un dato che va a braccetto con quello del metano per autotrazione CNG –  Compressed Natural Gas, “confermato anche da come il mercato sta rispondendo a questo tipo di opportunità”.

Da un punto di vista prettamente geografico il settore appare essere più avanti nell’Italia settentrionale. Ad oggi la Snam registra 20 offerte accettate, ossia allacciamenti in corso di realizzazione agli impianti di produzione che nei prossimi mesi entreranno in esercizio. Si trovano per lo più nel Nord (14 su 20), 3 nel Lazio e i rimanenti nel Sud. Nel complesso tuttavia vi sono ben 600 contatti preliminari e 200 richieste di allacciamento formalizzate. “Abbiamo un impianto già in esercizio da circa un anno a Montello, in provincia di Bergamo e sono previste quattro nuove entrate in esercizio nei prossimi mesi”, aggiunge Zonta. “Questa è la fotografia più aggiornata per quanto riguardi gli allacciamenti di biometano”.

A seguire il video del Convegno in versione integrale

La redazione di Ecquologia

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