I risultati del SuNEC 2011 di Palermo

La splendida cornice dell’Hotel Domina Zagarella, presso la località marina di Santa Flavia, a poca distanza da Palermo, ha ospitato dal 5 al 7 luglio la Sun New Energy Conference “SuNEC 2011”, organizzata e gestita dal Polo Fotovoltaico della Sicilia (CNR e Università di Palermo, nelle persone del Dott. Mario Pagliaro e del Prof. Vittorio Loddo), prima edizione di un evento che, date le premesse, non mancherà di diventare un regolare appuntamento di primo piano per gli esperti internazionali di energia solare e per la relativa industria.

Questa prima edizione, volutamente concentrata su poche fondamentali tematiche, ha messo a confronto scienziati nazionali e internazionali, industria e responsabili di grandi programmi nazionali in Paesi emergenti, partendo dalla constatazione di base che la fonte solare in tutte le sue forme rappresenta, grazie alla propria forza e qualità, semplicemente il futuro dell’approvvigionamento di energia per l’umanità intera e come tale, nonostante le sterili polemiche nazionali che non hanno trovato spazio nella Conferenza, non potrà che continuare ad affermarsi a ritmi sempre crescenti.


La straordinaria crescita e diffusione delle centrali solari fotovoltaiche in Italia, che a oggi conta su una potenza pari a circa 7.500 MegaWatt (in grado di compensare già una delle quattro centrali nucleari previste nel piano nazionale, cancellato dal recente Referendum) ha consentito al Dott. Francesco Meneguzzo del CNR-Istituto di Biometeorologia di Firenze e membro di ASPO, l’Associazione per lo Studio del Picco del Petrolio, di illustrare come le tariffe elettriche non siano affatto aumentate a causa delle incentivazioni, anzi per la prima volta da molti anni l’elettricità Italiana costa dall’inizio del 2011 quanto quella scandinava e appena più della media europea, contro il +30% in media dei precedenti cinque anni!

Il Dott. Meneguzzo ha quindi delineato uno straordinario piano di ulteriore sviluppo fondato su grandi campi fotovoltaici su terreno basati sulle tecnologie commerciali del silicio monocristallino e dell’inseguimento solare che, pur non escludendo ovviamente le piccole e preziosissime installazioni sui tetti residenziali, commerciali e industriali, sarebbe in grado di abbattere stabilmente e di oltre il 30% le tariffe elettriche per molti decenni a venire. Alla politica spetta di decidere se questo percorso, il cui successo è evidente nei numeri ma che è stato recentemente contrastato dalla maggior parte dei livelli decisionali centrali e locali, sia degno di essere perseguito.

Come pianificare una società energeticamente efficiente è stato il tema dell’intervento-quadro della Dott.ssa Claudia Bettiol del Dipartimento di Ingegneria Elettronica dell’Università di Roma “Tor Vergata”: una sfida gigantesca, affrontabile soltanto a condizione che insieme ai progressi della tecnologia – macchine più efficienti e sistemi di controllo elettronici sempre più sofisticati – sia perseguita una “rivoluzione sociale” globale che porti ogni individuo a considerare prioritaria la conservazione di quell’essenziale “bene comune” e diritto universale che è l’energia, pena l’insuccesso di qualsiasi misura imposta dall’alto. La stessa rivoluzione dei modelli comportamentali è necessaria anche per il successo della diffusione dell’energia solare e dei veicoli elettrici, componenti chiave del nuovo assetto energetico globale.

Il Dott. Ralph Nuzzo dell’Università dell’Illinois a Urbana-Champaign, USA, ha illustrato dettagliatamente le nuove frontiere della fabbricazione di circuiti integrati ad altissime prestazioni le cui applicazioni nella conversione fotovoltaica dell’energia solare promettono una ulteriore sensibile diminuzione dei costi, sistemi più leggeri e veloci da realizzare.

Il Prof. Vincenzo Balzani del Dipartimento di Chimica dell’Università di Bologna ha affrontato nel modo più oggettivo e chiaro l’enorme sfida energetica in corso che, a partire dal declino inesorabile e definitivo delle fonti fossili, vede l’umanità intera alla frenetica ricerca di fonti energetiche alternative. Nel suo approccio, il Prof. Balzani ha suggerito la “fotosintesi artificiale”, in cui la radiazione solare è utilizzata per “dividere” l’acqua del mare nelle sue componenti fondamentali, tra cui l’idrogeno quale combustibile pulito, per fornire energia, acqua pura, e perfino polimeri e cibo, a servizio dei bisogni dell’umanità.

Un argomento analogo è stato ripreso nella sessione Poster da alcuni ricercatori tra cui il Dott. Athanasios Konstandopoulos dell’Università “Aristotele” di Atene, Grecia, e il Dott. Mario Pagliaro, del CNR-Istituto per lo Studio di Materiali Nanostrutturati di Palermo nonché organizzatore della Conferenza, i quali hanno evidenziato come sia oggi finalmente possibile produrre idrogeno e perfino idrocarburi a costi competitivi per mezzo di impianti solari a concentrazione e degli stessi impianti fotovoltaici, senza quindi ricorrere a combustibili fossili né provocarne i relativi impatti ambientali.

Una lunga sezione della Conferenza è stata dedicata alla nuova frontiera delle celle fotovoltaiche “organiche”, inclusive cioè di componenti a base di carbonio, quale promessa ormai alle soglie della diffusione commerciale di sistemi fotovoltaici di basso costo, costituiti da elementi naturali e con straordinarie proprietà di trasparenza e selettività della radiazione.

In questo ambito, il Dott. Bernard Kippelen del Georgia Institute of Technology ad Atlanta, USA, ha illustrato la frontiera della ricerca nei semiconduttori organici, realizzabili anche a partire da biomateriali estratti per esempio dalla cellulosa del legno, che, insieme alle moderne tecniche dei circuiti elettronici stampati e alla rapida crescita dell’efficienza fotovoltaica dei medesimi materiali, promette di rivoluzionare le tecnologie energetiche solari abbattendone i costi, evitando quasi del tutto l’uso di combustibili fossili anche nella fabbricazione dei sistemi e fornendo celle solari biodegradabili.

Non da meno, il Dott. Giuseppe Calogero del CNR-Istituto per i processi Chimico Fisici di Messina ha presentato la frontiera della ricerca nelle celle solari attivate da coloranti di natura organica, a basso costo e ridottissimo impatto ambientale anche nel processo di fabbricazione, in cui tali coloranti possono essere estratti perfino da scarti di prodotti agricoli come arance e melanzane che, in tale modo, vengono non soltanto preservati ma ulteriormente valorizzati, al contempo riducendo il volume dei rifiuti organici da smaltire. Grazie alla trasparenza delle celle fotovoltaiche organiche, per altro, le stesse possono essere efficacemente impiegate per la copertura di serre agricole, realizzando nel complesso una straordinaria sinergia tra le nuove energie rinnovabili e l’agricoltura efficiente e di qualità.

La posizione di leadership della ricerca nel nuovo fotovoltaico a matrice organica è stata dimostrata anche dall’intervento del Dott. Aldo di Carlo del Centro per l’Energia Solare Ibrida e Organica dell’Università di Roma “Tor Vergata” che ha evidenziato i vantaggi distintivi delle nuove tecnologie per l’integrazione degli impianti fotovoltaici negli edifici: bassa dipendenza dall’esposizione, possibilità di realizzare i moduli nei colori desiderati per il minimo impatto visivo, trasparenza che consente di conservare una significativa illuminazione degli ambienti.

L’ambito delle installazioni fotovoltaiche sugli edifici e a servizio delle esigenze energetiche degli stessi è stato oggetto della presentazione poster della importante azienda palermitana “Medielettra”, ricca dei suoi circa 3 MW di impianti installati sui tetti della Regione più assolata d’Italia e dei suoi avanzatissimi sistemi di previsione e controllo delle installazioni.

Tra le presentazioni più brevi e specifiche, ma non meno interessanti, quella del Dott. Giuseppe Cannella del CNR di Catania e Università di Palermo, ha esposto i risultati di importanti ricerche condotte con una delle più importanti industrie nazionali, la STMicroelectronics di Catania, finalizzate a dimostrare i notevoli miglioramenti delle prestazioni dei moduli fotovoltaici a film sottile in silicio amorfo, quando alle celle tradizionali sia aggiunto uno strato di ossido trasparente conduttore, ancora una volta dimostrando la vitalità della ricerca di base e industriale italiana nel campo dell’energia solare.

Lo stesso importante argomento, sebbene con altri metodi e materiali, è stato oggetto della presentazione del Dott. Orlando Tari dell’Università di Napoli “Federico II”, in collaborazione con l’ENEA.

L’energia solare può essere utilizzata anche direttamente in forma termica, settore che vede l’Italia ancora indietro rispetto ad altri Paesi mediterranei come Grecia, Turchia, Israele e Cipro, e perfino rispetto ad Austria e Germania: anche per questo è stata particolarmente interessante il punto di vista del maggior attore italiano del solare termico, la società Accomandita S.p.A. di Salsomaggiore Terme in Emilia, rappresentata dall’Ing. Francesco Liuzza e dal Dott. Mario Pecoraino, operativi in Sicilia. Sono così risultati evidenti, anche per mezzo di esempi clamorosi come le installazioni sui tetti di grandi Hotel siciliani, i vantaggi economici e ambientali dell’energia solare termica rispetto ai metodi ancora prevalenti per il riscaldamento dell’acqua sanitaria come l’elettricità, il GPL e il gas.

Lo spettro degli argomenti toccati nella Conferenza si completa con due importanti poster.

Nel primo, la Dott.ssa Tamara Passera e altri colleghi del Centro di Ricerca per le energie non convenzionali dell’Istituto ENI Donegani di Novara hanno esposto le proprie ricerche su una nuova generazione di Sali fusi inorganici a più basso punto di liquefazione finalizzati al trasporto del calore prodotto da impianti solari a concentrazione e successiva produzione di elettricità per mezzo di turbine a vapore, in grado di conservare più efficacemente il calore anche durante la notte e quindi di rendere più continui e disponibili i medesimi impianti.

Nel secondo poster, la Dott.ssa Iva Kucerova dell’Università di Praga, Repubblica Ceca, ha dimostrato le prestazioni di un “essiccatore solare a convezione forzata” per l’essiccamento e la conseguente conservazione della carne, di particolare interesse per i Paesi tropicali e sub-tropicali arretrati ed emergenti.

Da segnalare infine, tra il pubblico, la partecipazione interessatissima del Prof. Ibraheem Abdullah Almofeez, del Collegio di Architettura e Pianificazione del Regno dell’Arabia Saudita a Dammam, particolarmente impegnato nel miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, nello sviluppo locale dell’energia solare e nella desalinizzazione dell’acqua di mare, processo quest’ultimo costosissimo anche per l’elevatissimo consumo di energia.

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