Germania: al via gli incentivi ai piccoli accumuli di energia fotovoltaici

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Si tratta di un programma orientato ai sistemi di stoccaggio dell’energia, che garantisce una copertura del 30 per cento sull’investimento iniziale che vedrà il varo come previsto il prossimo 1º maggio, offrendo ai proprietari di impianti fotovoltaici un contributo una tantum per l’investimento iniziale per l’installazione di un sistema di stoccaggio.


Era gennaio, quando fu prospettata la volontà, da parte del Governo tedesco, di procedere ad una azione incentivante, per quella che può essere definita la migrazione energetica verso un modello distribuito, basato sulle fonti rinnovabili, definibile come “fase due”, orientata non più e non tanto alla promozione diretta di impianti ad energia rinnovabile ma verso l’accumulo dell’energia nei luoghi di produzione, stante il carattere non programmabile, seppure con connotazioni diverse, di fotovoltaico ed eolico, protagonisti principali e trainanti di questa migrazione (vedi post precedente).

Oggi, a distanza di qualche mese, tutto ciò si è sostanziato in una nuova legge del Governo tedesco. Si tratta di un programma orientato ai sistemi di stoccaggio dell’energia, che garantisce una copertura del 30 per cento sull’investimento iniziale che vedrà il varo come previsto il prossimo 1º maggio, offrendo ai proprietari di impianti fotovoltaici un contributo una tantum per l’investimento iniziale per l’installazione di un sistema di stoccaggio.

L’ente erogatore, individuato nella banca pubblica tedesca Kreditanstalt für Wiederaufbau (KfW) offrirà anche bassi tassi di interesse sui finanziamenti per l’installazione dei sistemi. I fondi per il programma vedrebbero una disponibilità momentanea di risorse, presso la stesa banca, di circa 311 milioni di euro, inferiori alla disponibilità iniziale, che prevedeva la provenienza degli stessi dal fondo per l’energia e il clima tedesco (EKF), fortemente penalizzato dal precipitare delle entrate dai crediti per le emissioni di CO2 (vedi post precedente) che lo alimentano e che ha costretto il ministero delle finanze tedesco ha cancellare i fondi per programmi diversi per le energie rinnovabili, sistemi di stoccaggio compresi.

Un settore, quello dello stoccaggio energetico, strettamente correlato al potenziamento e alla digitalizzazione delle reti elettriche, capace di generare nuovi posti di lavoro, vendita di quote di CO2 e diminuzione del “fuel risk” corrispondente al rischio correlato ai costi di incremento di acquisto di fonti fossili a fronte dell’oscillazione dei prezzi. In sostanza in Germania, dal prossimo mese di maggio sarà possibile acquistare sistemi di stoccaggio abbinati ad per impianti fotovoltaici con un contributo di 660 €/kW di energia solare prodotta, con una pianificazione orientata verso un incremento della capacità della rete del 66% e la conseguente riduzione della produzione energetica del 40% con positivi effetti sui picchi di domanda. Un azione, quella tedesca, accompagnata dalla creazione di Associazione federale specificatamente dedicata allo stoccaggio dell’energia. Per questo 2013, sono stati “messi da parte” 25 milioni di euro elargiti dalla Banca tedesca di Stato KfW ed ulteriori 25 milioni di euro nel 2014.

Gli incentivi allo stoccaggio energetico potranno coprire circa il 30% dei costi dei sistemi di storage energetico abbinati ad un impianto fotovoltaico di capacità massima di 30 kW, con l’impianto che dovrà immettere almeno il 60% dell’energia pulita prodotta alla rete e il restante immagazzinato nella batteria. Una precisazione importante riguarda l’inverter per l’immissione in rete che  deve essere dotato di interfaccia per il telecomando dell’impianto, in funzione delle condizioni di esercizio della rete elettrica. I sistemi di storage energetico incentivabili, dovranno prevedere una copertura di garanzia pari ad per almeno 7 anni, per assicurare un corretto funzionamento nel lungo periodo. Molto dettagliato e trasparente anche l’articolato della legge tedesca agli incentivi per lo stoccaggio energetico, capace di non dare adito a speculazioni o manipolazione di alcun genere.

L’accesso ai finanziamenti, tramite domanda è riservato a cittadini privati, professionisti, aziende, agricoltori e ONG, sono invece esclusi gli enti pubblici e le aziende che producono sistemi e componenti oggetto del programma. Un passaggio davvero importante quello tedesco destinato a determinare una ampia diffusione dei sistemi di accumulo andando a diminuire la necessità di intervento sulla rete elettrica, diluendo l’impatto del fotovoltaico sull’intero sistema elettrico, consentendone una fluidità di sviluppo anche spalmandone il contributo nelle diverse fasce orarie. Sicuramente un argomento apertissimo anche in Italia visti i benefici effetti che l’uso dei sistemi avrebbe nella massimizzazione dell’autoconsumo, soluzione ottimale per il fotovoltaico senza incentivi. Una azione, quella tedesca, dalla quale ci si aspettano effetti di calo dei prezzi degli accumuli, fondamentali per aprire nuove opportunità per le rinnovabili non programmabili.

Sauro Secci

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