Geotermia a Roma: SCOPRI la piu’ grande centrale ad uso abitativo
Roma ospita la centrale geotermica ad uso abitativo più grande d’Europa: si trova nel “Rinascimento Terzo”, complesso residenziale tra la Nomentana e la Salaria, proprietà del Gruppo Mezzaroma, e già da due anni è in grado di servire 266 appartamenti.
A lavori conclusi questo sistema di ultima generazione alimenterà 20 edifici alimentati, con circa 950 appartamenti, per un totale di circa 3.000 abitanti. Sono cifre senza paragoni sia in Italia che in Europa, se si considera che finora le centrali geotermiche hanno servito solo piccoli complessi residenziali.
Gli appartamenti del complesso vengono riscaldati e raffrescati attraverso un campo di geoscambio composto da 190 geosonde che raggiungono i 150 metri di profondità, senza interferire con la falda acquifera: il funzionamento del sistema si basa sullo scambio termico di un fluido a temperatura esterna (acqua) con la temperatura costante del terreno che, come noto, è più fresco in estate e più caldo d’inverno rispetto all’esterno.
La geotermia permette di fornire la quasi totalità del fabbisogno energetico necessario dal terreno, che durante l’inverno cede calore e nel periodo estivo lo assorbe. In questo modo al Rinascimento Terzo si è riusciti a utilizzare, come principale fonte rinnovabile di energia per la climatizzazione, la capacità di accumulo termico del terreno; nel contempo una parte cospicua dell’energia termica viene prodotta senza utilizzare l’energia elettrica.
Insieme a un gruppo di cogenerazione a biomassa (olio vegetale), la centrale geotermica ha consentito di raggiungere un quantitativo energetico prodotto da fonte rinnovabile pari a 7.040 MWh/anno: dal momento che il fabbisogno energetico complessivo di energia primaria si attesta sui 10.873 MWh/anno, al Rinascimento Terzo il 64,7% del fabbisogno energetico complessivo di energia primaria viene prodotto attraverso fonti rinnovabili. Calcolato sui primi due anni di funzionamento, il risparmio economico in bolletta è di circa il 40% rispetto a edifici di analoghe caratteristiche dimensionali che non utilizzano energia da fonti rinnovabili; il fabbisogno energetico di questi appartamenti si traduce in un costo medio in bolletta di 1.770 euro l’anno, mentre per gli inquilini del Rinascimento Terzo questa spesa si aggira sui 1.000 euro.