Fotovoltaico: la regione Veneto conferma, a Bardolino vietato vietarlo.
ll fotovoltaico si diffonde e fa proseliti, incontrando il favore di un numero crescente di utenti. Accade ancora, però, che qualcuno trovi degli ostacoli nell’installazione del proprio impianto. Un caso recente si è verificato a Verona, o meglio in provincia, a Bardolino.
Un privato cittadino aveva deciso di installare una trentina di pannelli solari (più otto termici, per il riscaldamento dell’acqua corrente) sull’edificio di cui è proprietario; in realtà, aveva progettato una sopraelevazione, per inserire in una delle falde del rinnovato tetto le apparecchiature atte a captare i raggi del sole.
Si è scontrato con la locale Soprintendenza ai Beni Culturali, che, con un parere “fintamente” favorevole soggetto a prescrizione, non gli consentiva l’installazione per motivi legati al paesaggio, teoricamente “sciupato” dalle forme, dalle dimensioni e dalla collocazione delle superfici riflettenti.
Ma il potenziale utente non si è arreso e ha fatto ricorso al TAR del Veneto, il quale l’ha accolto, asserendo che questo tipo di modifiche non devono essere recepite come “disturbo visivo”, bensì come “evoluzione dello stile costruttivo”.
Inoltre, il tribunale specializzato ha ravvisato nel rigetto della Soprintendenza una motivazione non convincente, poco approfondita, oltre che una sorta di abuso di potere. Il diniego non contiene alcun riferimento a metrature ed elementi dell’ambiente circostante che verrebbero deturpati dall’installazione in questione, che peraltro non misurerebbe più di 40 metri quadrati.
La faccenda segna un precedente importante. In pratica, vuol dire che per impedire la costruzione di una struttura che si serve di fonti rinnovabili per produrre energia è necessario dimostrare, dati alla mano, perché sarebbe lesiva per il panorama. E non basta certo dire che i pannelli sono visibili a occhio nudo.
FONTE | Fotovoltaico Sicuro
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