Energia solare leva della migrazione di modello e per la rivoluzione energetica: lo dice il CNR

Come mi è successo altre volte, è sempre un grande piacere parlare di un nuovo studio o un nuovo articolo di un ricercatore con il quale ho condiviso pagine bellissime ed indimenticabili delle mia vita professionale.


Si tratta del nuovo studio pubblicato da Energy Science Engineering e realizzato proprio da Francesco Meneguzzo del CNR IBIMET (Istituto di Biometeorologia) di Firenze e di Mario Pagliaro del CNR ISMN (Istituto per lo Studio dei Materiali Nanostrutturati)di Palermo. Secondo il nuovo studio, scaricabile in calce al post, l’energia solare è ormai pronta per la fatidica transizione energetica verso un modello energetico distribuito, più democratico e partecipativo animato dalle rinnovabili giudate dal solare, l’unico capace di garantire una adeguata crescita economica pur rispettando l’ambiente.
Il comparto dell’energia di matrice solare, con una potenza attuale di 200 gigawatt, in crescita esponenziale e un 10% della generazione elettrica globale, record mondiale italiano, il solare sembra davvero pronto, come spiega lo stesso Meneguzzo, “ad una autentica rivoluzione. Lo studio spiega infatti come l’energia solare sia un’alternativa ormai pronta per una grande transizione energetica che consenta di conciliare crescita dell’economia globale e risanamento ambientale, risolvendo il dilemma fra possibile carenza di petrolio, aumento dei costi di estrazione degli idrocarburi e crescita della popolazione, che in passato aveva portato i prezzi su livelli intollerabili per molte economie“. Lo studio spiega come si tratti di un ottimo investimento, dal momento che gli impianti fotovoltaici restituiscono da 10 a 50 volte l’energia impiegata nella loro costruzione e l’energia solare costa meno, come afferma anche Mario Pagliaro dell’ISMN-CNR, “l’elettricità fotovoltaica è venduta a prezzi inferiori a quella da fonti convenzionali, anche senza incentivazioni e non soltanto nei Paesi più soleggiati, ma persino in Francia che è il Paese con la maggiore penetrazionedel nucleare a livello globale. La disponibilità crescente di elettricità ottenuta dalla luce solare durante le ore di punta ha fatto crollare il prezzo del kWh nei Paesi più solarizzati come Germania (dai 51 euro/MWh del 2006 a 33 euro/Wh del 2014) e Italia (dai 75 euro/MWh del 2006 ai 52 euro/MWh del 2014), in cui la componente dovuta alla generazione fotovoltaica ha pesato molto più della crisi della domanda”.
Lo studio demolisce anche uno degli aspetti più criticati del solare fotovoltaico, legato al consumo di suolo nella installazione di grandi impianti fotovoltaici, dal momento che si è calcolato che per soddisfare le esigenze energetiche di tutta l’Unione Europea basterebbe una superficie pari allo 0,6% del suo territorio. Una tecnologia quella solare, oggi con risposte adeguate che giungono anche dai sistemi di accumulo, fondamentali per compensare la non programmabilità della fonte, con il settore delle batterie e delle celle a idrogeno in continua e costante progressione e che sta registrando ogni giorno passi da gigante, sia in termini di miglioramento della capacità sia in termini di riduzione dei costi, spianando la strada verso una autentica rivoluzione energetica.

Sauro Secci

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