Ecomondo 2017: un decalogo dagli Stati Generali della Green Economy

Giornata di apertura quella di oggi ad Ecomondo 2017 dove, durante la giornata inaugurale degli Stati Generali della Green Economy, sono stati presentati dieci punti del Programma per la transizione alla Green Economy.

Proposto dal Consiglio Nazionale della Green Economy durante Ecomondo 2017, il decalogo contiene quelle che sono le indicazioni per portare l’Italia verso un’economia più verde e circolare dal punto di vista energetico.Si tratta di un piano strategico che offre inoltre lo spunto per sottolineare l’impegno e i risultati ottenuti dal nostro paese a livello di Green Economy. Si tratta di una realtà che vede oramai ben il 42% delle imprese collocabili oggi nella cosiddetta economia verde, di cui 5000 di queste solo nel comparto rifiuti. Sono dieci anche i capitoli che costituiscono il Programma per la transizione alla Green Economy:  

  1. Inserire la transizione alla Green Economy fra le priorità dell’agenda parlamentare e di governo;
  2. Fare della sfida climatica l’occasione per rinnovare il sistema energetico, rilanciando le rinnovabili e l’efficienza – Necessario secondo il Consiglio della Green Economy che l’Italia definisca un quadro strategico a medio e lungo termine chiaro e coerente, puntando a ridurre le emissioni di gas serra del 50% entro il 2030 e di oltre l’80% al 2050 rispetto al 1990, raddoppiando il contributo delle rinnovabili al 2030 attraverso l’istituzione di un Fondo nazionale per la transizione energetica alimentato con misure di carbon pricing, compresa una carbon tax progressiva.
  3. Puntare sull’economia circolare per superare il modello lineare di spreco e alto consumo di risorse – Occorre recepire con rapidità il pacchetto economia circolare e rifiuti, incentivare la riduzione della produzione di rifiuti, migliorare la riciclabilità dei prodotti e svilupparne il mercato, rendere residuali incenerimento e discarica;
  4. Attivare un Piano nazionale per la rigenerazione urbana, supportato con gli strumenti e gli indirizzi della Green Economy;
  5. Far cambiare direzione alla mobilità urbana, anche attraverso un divieto di immatricolazione per le auto diesel e benzina al 2030;
  6. Assicurare lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile, di qualità e multifunzionale – Da attuare “fermando il consumo di suolo agricolo e con misure di adattamento al cambiamento climatico e promuovendo e tutelando l’agricoltura italiana orientata alla qualità e alla sicurezza”;
  7. Promuovere l’elevata qualità ecologica quale fattore decisivo per il successo delle imprese italiane “attraverso una riforma della fiscalità in chiave green”;
  8. Tutelare e valorizzare il capitale naturale e i servizi eco-sistemici come asset per la qualità del benessere e il futuro dell’economia fermando il consumo di suolo;
  9. Investire nella gestione delle acque per assicurare una risorsa strategica, per eliminare gli sprechi e ridurre i rischi di alluvioni;
  10. Rendere più efficaci le politiche pubbliche.

La Redazione di Ecquologia

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