Dragaggi “insostenibili”: la magistratura arriva anche a La Spezia

Quello degli effetti collaterali dei “dragaggi insostenibili”, troppo spesso superiori a livello di impatti, sulla situazione ex ante, presente in aree portuali, bacini interni, i spiagge danneggiate da erosione sta diventando davvero una piaga dilagante ed oramai quasi quotidiana nelle cronache delle ultime settimane.


(vedi  “Dragaggi portuali “insostenibili”: La magistratura ancora una volta al lavoro…”)

Sono passati infatti solo poche settimane da quando avevamo dato conto delle indagini della magistratura nell’ambito delle operazioni di sfangamento dell’area portuale di Ravenna , che anche in quella di La Spezia, si registra ancora la magistratura al lavoro, dopo una grande moria di mitili a seguito di operazioni dragaggio effettuate con tecniche convenzionali basate su escavatore bivalve , dagli effetti devastanti, come evidenzia, anche visivamente, l’immagine a destra.

Una lunga battaglia quella dell’affermazione delle tecniche davvero sostenibili di dragaggio che l’Associazione GIGA, con il suo Vice Presidente Fabio Roggiolani ed il Comitato scientifico stanno portando avanti da anni. Ferma anche nel caso-La Spezia, la presa di posizione di Giga e di Roggiolani sull’ennesimo episodio di “dragaggio violento”, sfociata anche in un articolo, scaricabile in calce al post, uscito sul quotidiano QN- La Nazione – Edizione di La Spezia, lo scorso venerdì 15 maggio.A seguire la nota introduttiva all’articolo del Vice Presidente Giga, Fabio Roggiolani:Sono stato presidente della commissione agricoltura prima e di quella della salute della regione Toscana per 10 anni.Oggi mi batto per le stesse idee ecologiste lavorando come imprenditore nel settore delle energie rinnovabili. Nella mia provincia esistono due dighe sull’Arno che in 60 anni di mancata manutenzione si sono interrate con 12 milioni di m3 di fanghi (Levane e La Penna)  e per questo ho cominciato ad interessarmi di dragaggi dal 2003.Finanziammo come regione i carotaggi dei fanghi per valutarne il grado di inquinamento che risultò molto basso ma non procedemmo a fare i dragaggi a causa dell’impatto che , con le tecniche allora esistenti, avrebbe determinato a valle di tali lavori ovvero torbide e conseguente soffocamento della fauna ittica. Molti anni dopo nella mia attività privata sono stato informato di questa nuova tecnica inventata dall’Ing Benedetti di Massa Carrara che rivoluziona tutto il sistema di dragaggio fino ad oggi conosciuto partendo dalla tecnica delle sorbone ma superandone tutte le gravi criticità.La piattaforma nel corso degli anni si è andata perfezionando e dopo quella che ha operato e avuto tutte le certificazioni adesso  se ne stanno producendo altre più grandi e sempre più avanzate. Il sistema come può vedere dal sito della Decomar ,  opera in depressione e con acqua in circuito chiuso eliminando del tutto dispersioni dei fanghi recuperati, recuperando rifiuti ,  confinando in una parte minima del totale dei fanghi asportati la parte inquinata e riconsegnando all’uso immediato  la parte secca e risanata pochi minuti dopo l’estrazione e la vagliatura.Sono vicepresidente di una piccola associazione GIGA che fa parte del coordinamento FREE di tutte le associazioni che si occupano di tecnologie e energie rinnovabili e insieme a jacopo Fo abbiamo dato vita al festival di Ecofuturo che ha prodotto un libro bianco presentato alla Camera dei Deputati recentemente nella sala Tatarella del gruppo 5 stelle e che verrà riproposta il 16 giugno al Senato per iniziativa della Senatrice Laura Puppato del Pd e con la presenza di esponenti del governo. A cura del Prof Gabbani UNIFI e di altri ci sono state relazioni scientifiche in convegni nazionali ed internazionali e la tecnica ha avuto tutte le certificazioni necessarie ad operare …..ma a La Spezia e purtroppo non solo  tendono a non accorgersene e proseguono a provare a sfangare porti e bacini inquinati che portano sempre allo stesso risultato come si vede in questi giorni anche a Grado e a Ravenna.La benna in tutte le sue varianti fa quello che può ma appena si muovono sedimenti inquinati si spandono inquinanti anche a molte miglia e si creano torbide che soffocano ogni forma di vita presente in acqua. Poi più o meno matematicamente si bloccano i lavori determinando al danno la beffa di vedere un porto inquinato dai dragaggi e paralizzato nella sua attività.Quello che andiamo chiedendo da tempo è che le autorità obblighino tutti i soggetti a bandire gare aperte a tutte le tecnologie per poi sottoporle alle opportune valutazioni ma che si prosegua a escludere una tecnologia avanzata solo perché semplicemente non la si elenca tra quelle ammesse a gara è davvero una vergogna e un danno gravissimo al sistema portuale e dei bacini in cui chi decide di dragare specie nei SIN è davvero temerario.Nel mio sito www.ecquologia.com può trovare molti pezzi sulla questione, come sul sito www.gigageotermia.comNon mi interessa nè comparire, nè dichiarare, ma se le posso essere utile anche in questo senso veda lei. Spero davvero che l’episodio di La Spezia sia l’ultimo di un vezzo che ritiene le nuove tecnologie un tabù solo perché mettono in discussione interessi consolidati. Anche perché così il paese non crescerà mai.Scarica Articolo allegato de “La Nazione” – “Dragaggio e Moria di Mitilli, La magistratura ipotizza reati”

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