Detrazioni per il fotovoltaico? Si può eccome.
Risparmiare complessivamente un miliardo di euro in bolletta, grazie al fotovoltaico e alle altre fonti di energia pulita: fantascienza? Non necessariamente. Sempre che il dato venga considerato su scala nazionale…
Ci vuole anzitutto la buona volontà di parlamentari e governanti. Durante l’audizione della Decima Commissione, al Senato, il Coordinamento FREE (Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica), che accorpa ben 24 associazioni appartenenti al settore, ha presentato la sua ricetta, incentrata sull’idea di smarcarsi dalle vincolanti e sempre più complicate logiche degli incentivi per passare a un sistema di detrazioni.
Il meccanismo dovrebbe essere attentamente studiato, in modo che dalla sostanziosa produzione degli impianti lo Stato ricavi quel che serve per andare come minimo in pari sul piano fiscale.
La teoria è stata esposta dal portavoce del coordinamento, Giambattista Zorzoli. Per ottenere il risultato desiderato, bisogna intervenire su vari punti. Le detrazioni occorrerebbero per la realizzazione di nuovi impianti, i quali per il bilancio pubblico non avrebbero oneri; contemporaneamente, sarebbe opportuno bloccare i sussidi per quelle strutture che funzionano con oli combustibili.
La tariffa bioraria, inoltre, andrebbe a sua volta modificata, e anche il regime CIP 6 dovrebbe essere soppresso il prima possibile. Le imprese che forniscono energia senza inquinare andrebbero contestualmente premiate con la possibilità di ricevere sostegni di altro tipo. In ultimo, ma non certo per importanza, pure i consumatori abbisognerebbero di qualche vantaggio, di qualche incoraggiamento in più: un “ammorbidimento” delle tasse dedicate li aiuterebbe non poco a propendere verso delle soluzioni che rispettano l’ambiente.
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