Cambiamenti climatici: ecco le città del mondo più a rischio

L’attualità di questo mese di novembre nel nostro paese, con un lungo periodo di abbondanti precipitazioni dopo un ottobre piuttosto secco, ha fatto del rischio inondazioni il tema principale delle cronache, in diverse declinazioni, vista anche la specificità della nostra Venezia. Proprio nelle scorse settimane su questo specifico tema è uscito un report a livello planetario del CDP (Carbon Disclouse Project) dal titolo “City at risk” sulla vulnerabilità di ben 620 città del mondo per rischio di inondazioni, ondate di calore e siccità, legate al cambiamento climatico in corso, cercando di quantificare l’esposizione di ciascuna di esse ai rischi e indicando anche le azioni da intraprendere per contrastare tali rischi, destinati a crescere nei prossimi anni (foto di testata: arrivo di un grande fortunale che ha colpito la città di Padova durante Ecofuturo Festival – Luglio 2018).

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Un report davvero approfondito che, analizzando la grande complessità del tema cambiamento climatico, cerca di addentrarsi anche nell’arduo campo delle soluzioni efficaci, cercando di valutare i rischi connessi con i cambiamenti climatici, anche a fronte dell’impatto delle condizioni meteorologiche sulle nostre aree antropizzate.

Come sappiamo da molti anni la popolazione mondiale che vive nelle grandi aree urbane ha abbondantemente superato il 50%, con stime che indicano che in pochi anni queste arriveranno a circa due terzi.

Come noto, la gestione del rischio richiede propedeuticamente la sua quantizzazione, per consentire di adottare azioni proporzionate alla diversa situazione da affrontare. Nel report i principali rischi analizzati in area urbana, amplificati dal cambiamento climatico, sono alluvioni, ondate di calore, piogge intense, temperature elevate, siccità.

Come dicevamo un report davvero completo che illustra la mappa di rischio delle singole aree urbane che hanno disposizione i loro dati, con gli indici globali restituiti attraverso una mappa interattiva elaborata dal Cdp e disponibile a questo link della quale riportiamo di seguito la mappa statica.

Rischi ambientali globali

Da una analisi dell’indice di rischio generale elaborato da rapporto si rilevano città a rischio come Rio de Janeiro con indice 35, Barcellona 30, Parigi 24, la nostra Venezia messa a dura prova proprio in questi giorni a 21, Cape Town 20, Kinshasa 17, Calcutta 16, Buenos Aires a 15, New York a 10, etc. Una lista lunghissima di numeri, tanto più alti quanto maggiori sono i rischi ambientali potenziali cui le città del mondo sono sottoposte per i cambiamenti climatici.

Come accennavamo in premessa, a guidare la classifica delle città abbiamo Rio de Janeiro, Barcellona, TorréonCalgary e Sydney (tutte con indici superiori a 27), con il nostro paese, martoriato in questi giorni da continui nubifragi ed esondazioni, rappresentato nel ranking da Roma, Venezia, Torino e Bologna, con le prime che presentano rischi medio-alti, rispettivamente 13 e 21, legati a fenomeni meteorici violenti, ondate di calore, inondazioni, alluvioni, frane e fenomeni di subsidenza, ai quali possono aggiungersi in funzione della localizzazione delle città anche danni causati dai tempeste di vento, cicloni, incendi, malattie trasmesse attraverso vettori o infestazioni.

Una realtà di fondo perentoria che emerge dal nuovo elaborato è il dato di fatto che nessuna delle città considerate può ritenersi al sicuro dagli effetti dei cambiamenti climatici. Nel report Cities at risk” , sono assemblati oltre alla mappa globale delle città a rischio a causa di eventi estremi anche i dati relativi agli impatti anche sociali che danno origine anche al fenomeno dei profughi ambientali e legati ai servizi all’igiene ed alla salute.

Come ha commentato Kyra Appleby, global director, Cities, States and Regions del Cdp “I cambiamenti climatici, se lasciati senza controllo, annulleranno molti dei benefici economici e sociali guadagnati dalle città negli ultimi anni. E’ fondamentale che le città sviluppino resilienza e proteggano i loro cittadini dagli impatti dei cambiamenti climatici che si stanno intensificando. Solo misurando la loro vulnerabilità, le città potranno essere pronte ad affrontare la sfida dei cambiamenti climatici”.

I rischi sociali

Un’ampia parte del rapporto è dedicata ad approfondire le ripercussioni sociali connesse agli sconvolgimenti climatici ed all’intensificarsi degli eventi estremi, che hanno su aspetti basilari della vita delle persone come lavoro, salute, migrazioni e conflitti. Questi finiranno per colpire maggiormente le fasce già più deboli e vulnerabili, determinando un incremento di richieste per i servizi pubblici, oltre ad un incremento delle migrazioni di popolazioni già in atto, con un’ascesa di criminalità e conflitti oltre che malattie (vedi figura seguente tratta dal report).

Ad essere più temuti, anche a fronte dell’incremento delle temperature, l’incremento e la diffusione in aree sempre più vaste di virus, batteri, vettori veicolo di patogeni, con tutte le malattie correlate, come ad esempio l’ebola. E solo pochi mesi fa, in materia di conflitti, uno studio pubblicato su Nature, mostrava come un aumento, nel peggiore degli scenari possibili, di 4°C potrebbe far impennare del 26% la probabilità di rischio di un conflitto. Gli impatti sulla salute sono quelli più temuti nel breve termine a causa dei cambiamenti climatici (vedi figura seguente tratta dal report).

Un aspetto fondamentale che il rapporto fa emergere è la grande esigenza di disporre, oltre che di una percezione di rischio riferita all’immediato o al breve termine, anche di una chiara conoscenza dei rischi a lungo termine, l’unica che può permettere alle città una corretta pianificazione adeguata di infrastrutture e servizi. Dall’attuale fotografia fatta dal rapporto CDP nel quadro della azioni già implementate per la protezione da eventi avversi, le città evidenziano di essere maggiormente preparate a far fronte a fenomeni estremi come le inondazioni, palesando invece maggiori carenza rispetto agli effetti di fenomeni come ondate di calore estremo e siccità (vedi figura seguente tratta dal report).

Link Report “City at risk” di CDP

Sauro Secci

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