Biocarburanti da fanghi di depurazione: una nuova tecnologia

Un processo di reforming termo-catalitico che rende possibile la conversione di una vasta gamma di biomasse in gas di sintesi ricco di idrogeno, biochar e bio-olio liquido: questo l’obiettivo del progetto TO-SYN-FUEL, finanziato dalla UE, che sta procedendo a grandi passi nella trasformazione di una gamma  di diverse tipologie di residui organici in biocarburanti.

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Ammonta a ben 80 miliardi di euro la cifra stanziata dal 2014 al 2020 di Horizon 2020, il più grande programma di innovazione e ricerca dell’Unione Europea, finalizzato alla innovazione in ambito comunitario. Tra i vari progetti sostenuti rientra anche TO-SYN-FUEL, iniziativa orientata allo sviluppo di una nuova tecnologia per la conversione di sottoprodotti da acque reflue in biocarburanti. Un progetto che ha raggruppato conoscenze e competenze diverse provenienti dall’industria, della ricerca e dello sviluppo tecnologico, delle utility e dei servizi, della distribuzione del carburante, del governo e delle ONG in una partnershipTO-SYN-FUEL, che cerca di trasformare numerose tipologie di residui di biomasse in carburante a emissioni zero di CO2.

Si tratta di un ambito di intervento di grande importanza, dal momento che la maggior parte dei rifiuti organici prodotti dai settori industriali finisce in discariche o inceneritori, contribuendo all’incremento delle emissioni climalteranti, all’inquinamento del suolo ed alla contaminazione delle acque.

Il progetto si pone come obiettivo principale la produzione di carburanti sintetici e idrogeno verde partendo dai fanghi di depurazione.

Come si legge in un comunicato stampa sul sito web del progetto, “per convertire i residui biogenici in biocarburanti sostenibili di ultima generazione, l’Istituto UMSICHT Fraunhofer ha sviluppato e realizzato una nuova tecnologia, chiamata Thermo-Catalytic Reforming (TCR)” di cui è attualmente in fase di sviluppo un dimostratore tecnico.

Allo stato attuale sono stati effettuati test su un’unità in scala di laboratorio e successivamente la “tecnologia TCR è stata poi scalata su un impianto da 300 kg all’ora, per convertire i fanghi di depurazione a un ritmo industriale […]. La capacità operativa è progettata per gestire 500 kg all’ora di fanghi di depurazione secchi”. Lo sviluppo di questa nuova tecnologia ha evidenziato “un alto potenziale nell’impiego di biomasse residue”. Infatti la tecnologia TCR è in grado di convertire una vasta gamma di biomasse in tre principali prodotti:

  • gas di sintesi ricco di H2;
  • biochar;
  • bio-olio liquido che può essere purificato.

Attraverso l’idrodeossigenazione ad alta pressione e i processi di raffinazione convenzionali, nella fase di distillazione viene prodotto un prodotto  equivalente al diesel o alla benzina, direttamente utilizzabile nei motori a combustione interna.

Robert Daschner, ingegnere presso l’Istituto per la tecnologia per l’ambiente, la sicurezza e l’energia (UMSICHT) Fraunhofer, ha precisato che in questa fase l’impianto è in via di costruzione e quando sarà operativo dovrebbe produrre oltre 200.000 litri di bio-olio e fino a 30.000 kg di idrogeno, con un utilizzo annuale massimo di 2100 tonnellate di fanghi di depurazione secchi. TO-SYN-FUEL, che segna il primo utilizzo su scala pre-commerciale di questo tipo di tecnologia, avrà una estensione temporale di sviluppo fino ad aprile 2021. 

A detta dei promotori del progetto lo sviluppo in Europa di cento impianti di questa tipologia, sarebbe sufficiente a convertire ogni anno fino a 32 milioni di tonnellate di rifiuti organici in biocarburanti sostenibili, contribuendo al risparmio di 35 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra e sottraendo tali quantitativi di rifiuti organici dalle discariche

 A seguire un breve video che ci accompagna nelle finalità del progetto TO-SYN-FUEL 

Sauro Secci

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