Vietato definitivamente l’uso dei pesticidi lungo strade e ferrovie, piccolo focus sul nuovo PAN
E’ definitivamente approvato il PAN, piano di azione nazionale sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Vi illustriamo tutte in breve le novità.
La versione definitiva, che è la stessa che il Comitato Tecnico Scientifico produsse nel novembre dello scorso anno, è stata approvata il 19 dicembre u.s. dalla Conferenza Stato/Regioni.
Il documento definitivo si compone di 50 pagine dedicate al piano e di altre 40 che compongono gli allegati e disegna fin dall’anno in corso un’agricoltura con tre volti distinti: quella con la difesa integrata obbligatoria, l’altra con la difesa integrata volontaria e l’agricoltura biologica.
Dopo la Premessa, il Piano indica i seguenti obiettivi generali che si propone di raggiungere:
a. ridurre i rischi e gli impatti dei prodotti fitosanitari sulla salute umana, sull’ambiente e sulla biodiversità;
b. promuovere l’applicazione della difesa integrata, dell’agricoltura biologica e di altri approcci alternativi;
c. proteggere gli utilizzatori dei prodotti fitosanitari e la popolazione interessata;
d. tutelare i consumatori;
e. salvaguardare l’ambiente acquatico e le acque potabili;
f. conservare la biodiversità e tutelare gli ecosistemi.
Dopodiché il Piano passa ad indicare il percorso necessario per conseguire gli obiettivi, che si sviluppa in:
A. – Azioni, in numero di 7, a loro volta così definite:
A.1 – Formazione e prescrizioni per gli utilizzatori, i distributori e i consulenti;
A.2 – Informazione e sensibilizzazione;
A.3 – Controllo delle attrezzature utilizzate per l’applicazione dei prodotti fitosanitari;
A.4 – Irrorazione aerea: è vietata ma può essere autorizzata, in deroga, per la difesa ordinaria e per contrastare un’emergenza fitosanitaria, solo nei casi in cui non siano praticabili modalità di applicazione alternative dei prodotti fitosanitari oppure quando l’irrorazione aerea presenti evidenti vantaggi in termini di riduzione dell’impatto sulla salute umana e sull’ambiente;
A.5 – Misure specifiche per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile e per la riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari in aeree specifiche (rete ferroviaria e stradale, aree frequentate dalla popolazione, aree naturali protette);
A.6 – Manipolazione e stoccaggio dei prodotti fitosanitari e trattamenti dei relativi imballaggi e delle rimanenze;
A.7 – Difesa sanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari (strategie fitosanitarie sostenibili).
B – Indicatori – Strumenti per la verifica del raggiungimento degli obiettivi
C – Monitoraggio delle sostanze attive fitosanitarie nelle acque superficiali e sotterranee e dei prodotti fitosanitari e dei relativi residui negli alimenti
D – Ricerca e sperimentazione a supporto del Piano, e alta formazione
E – Modalità di coordinamento per le attività di controllo
F – Misure di coordinamento per l’attuazione e l’aggiornamento del Piano
G – Manuali di riferimento esistenti o in corso di elborazione
H – Risorse finanziarie
I sette allegati che accompagnano il documento, trattano i seguenti argomenti:
Allegato I – Obiettivi formativi specifici per le diverse tipologie di corso (di base e di aggiornamento)
Allegato II – Componenti delle attezzature utilizzate per la distribuzione dei prodotti fitosanitari oggetto del controllo funzionale, modalità di esecuzione dello stesso e requisiti di funzionalità che devono essere raggiunti
Allegato III – Requisiti minimi delle attrezzature utilizzate per l’esecuzione dei controlli funzionali
Allegato IV – Contenuti del corso di formazione per l’autorizzazione dei tecnici che svolgono i controlli funzionali delle macchine irroratrici e requisiti dei Centri di prova
Allegato V – Specie ed habitat di interesse comunitario legate agli ambienti acquatici
Allegato VI – Manipolazione e stoccaggio dei prodotti fitosanitari, trattamenti dei relativi imballaggi e delle rimanenze
Allegato VII – Indicatori
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Oggi la giustizia russa ha accusato di teppismo/vandalismo (o meglio di hooliganismo, nemmeno fossero ultras della Dinamo Mosca) 26 membri dell’equipaggio su 30 della nave di Greenpeace Arctic Sunrise. Lo ha confermato a Ria Novosti Mikhail Kreindlin, l’avocato russo messo a disposizione dei suoi attivisti da Greenpeace. Ieri anche all’attivista italiano Cristian D’Alessandro è stata formalizzata l’accusa di vandalismo.
«Le accuse sono state portate contro altre 9 persone , portando a 26 il numero dei membri dell’equipaggio incolpati di questo delitto», ha spiegato Kreindlin, sottolineando che l’accusa non ha ritirato ancora le accuse di pirateria che pesano sui militanti ambientalisti, arrestati il 18 settembre dalla Guardia costiera di frontiera russa mentre tentavano di scalare una piattaforma petrolifera di Gazprom nel Mar della Pecora.
Secondo il Comitato d’inchiesta russo il comportamento dei militanti di Greenpeace ha messo in pericolo la vita di chi lavorava sulla piattaforma Gazprom. Vladimir Tchuprov, direttore del programma Artico di Greenpeace Russia, ha risposto che «Le azioni dei militanti di Greenpeace nel Mar di Pecora non possono costituire una minaccia per la vita delle persone che lavorano sulla piattaforma petrolifera Prirazlomnaia. Questa accusa che era stata formulata all’inizio. E’ evidente che le azioni dei militanti ecologisti non possono né perturbare il funzionamento della piattaforma, né costituire una minaccia per la vita del suo personale. Essendo Greenpeace un’organizzazione non violenta, i suoi militanti sono i soli a rischiare la loro salute e la loro vita durante azioni come quella. I militanti di Greenpeace seguono una formazione specializzata prima di prendere parte a manifestazioni di questo genere. Apprendono a comportarsi senza ricorrere alla violenza, ad escludere ogni minaccia ed ad evitare i rischi per gli altri. Questo è il primo principio applicato da Greenpeace durante le sue azioni. L’esperienza dimostra che I militanti ecologisti sono I soli ad esporsi al pericolo. Le operazioni di Greenpeace non hanno mai fatto una sola vittima nel mondo. Le forze dell’ordine non possono non saperlo».
Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia, sottolinea che «Le autorità russe hanno formalizzato l’accusa di vandalismo, senza ancora far decadere quella di pirateria come annunciato, ma la sostanza non cambia: la detenzione dell’equipaggio di Greenpeace e dei giornalisti e il sequestro della nave è del tutto illegittimo. Se l’accusa di pirateria si è rivelata inconsistente, quella di vandalismo oltre ad essere ugualmente assurda, mai comunque avrebbe dato il diritto di abbordare la nave di Greenpeace in acque internazionali».
Intanto l’Olanda ha deciso di portare il caso Russia-Greenpeace davanti al Tribunale internazionale del diritto del mare (Itlos), previsto dalla Convenzione Onu sul Diritto del Mare (Unclos) e la prima udienza è fissata ad Amburgo per il 6 novembre. La Russia, pur avendo sottoscritto l’Unclos, ha detto che non parteciperà al processo e non accetterà le decisioni del Tribunale.
Greenpeace fa notare che «Se la Russia dovesse davvero rifiutare la decisione del Tribunale, il risultato sarebbe una crisi generale del Diritto Internazionale ben oltre i limiti della questione tra Russia e Olanda. Il principio della libera navigazione in acque internazionali, che è alla base del diritto marittimo, sarebbe seriamente compromesso. Dal giorno dopo, infatti, chiunque può inventarsi accuse di pirateria come hanno fatto le autorità russe, abbordare e sequestrare chi vuole e poi rifiutare il giudizio del Tribunale internazionale».- See more at: http://www.greenreport.it/news/comunicazione/russia-contro-greenpeace-hooliganismo/#sthash.NnWIIQBP.dpuf