Ssn e Medicina integrata: positivi i primi dati toscani
Sono stati presentati all’ospedale di Pitigliano i primi dati sull’efficacia terapeutica delle cure integrate con omeopatia e agopuntura sui pazienti ricoverati. E i risultati dicono che la medicina integrata ha prodotto un miglioramento della qualità della vita. L’esperienza è partita 14 mesi fa in due centri del Ssr toscano
: il reparto di medicina di Pitigliano e il centro di riabilitazione ortopedica e neurologica di Manciano. «Dalla valutazione dei questionari SF12 distribuiti ai pazienti, a inizio cura e dopo follow up a 3 mesi, che hanno ricevuto in ambulatorio prestazioni di omeopatia emerge che il sintomo dolore, come causa limitante l’attività lavorativa, si è ridotto dal 47% al 2%» sottolinea Simonetta Bernardini, presidente Siomi (Società italiana di omeopatia e medicina integrata). «Analoghi i dati degli ambulatori di agopuntura. Nel Centro di riabilitazione di Manciano il recupero della funzionalità neuromotoria, dopo ictus o grandi interventi ortopedici, valutato su quattro scale in media era del 55% alla fine del ricovero nel 2010, cioè prima della attivazione del servizio di medicina integrata, mentre lo stesso è stato in media del 90% nel 2011, quando le prestazioni sanitarie sono state integrate con omeopatia e agopuntura. Il consumo dei farmaci antidolorifici nella struttura di recupero si è ridotto con l’arrivo delle cure integrate dall’82% al 13%» .
I pazienti in corsia sono per lo più anziani con riacutizzazione di patologia cronica. Il Centro ospedaliero in un anno di attività ha effettuato oltre 5.000 prestazioni sanitarie e la struttura ha, oramai, lunghe liste di attesa. «Il valore primario è la possibilità di poter usufruire delle medicine complementari da parte della popolazione meno abbiente grazie all’erogazione tramite ticket sanitario (22 Euro a visita, ndr)», conclude Bernardini. «Rispetto ai dati Istat, che identificano l’utilizzatore tipo di medicine complementari in una persona di sesso femminile, di media età e medio-alto livello culturale e socio-economico, Pitigliano registra altri dati: i maggiori fruitori delle medicine complementari sono adulti e anziani di basso livello socio-economico e culturale. A dimostrazione che tutti si avvarrebbero di queste medicine se i costi non fossero proibitivi».
FONTE : DOCTORNEWS – 25 MAGGIO 2012