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Indagine su: “Gli Europei e l’Energia”
Uno dei temi che negli ultimi anni ha interessato particolarmente il Parlamento europeo è stato quello della sicurezza energetica: la necessità di una politica comune, in grado di rispondere alle sfide ambientali e, contemporaneamente, di garantire la sicurezza energetica dell’Unione, è emersa in varie occasioni durante gli ultimi anni.
Ecco che, pertanto, è stata condotta da TNS Opinion una indagine basata su domande di carattere generale relative a proposte avanzate a più riprese dal Parlamento europeo.
Le risposte dei cittadini europei sono state molto chiare.
Tendenze.
Innanzitutto gli intervistati risultano unanimemente consapevoli del valore aggiunto che la Unione Europea rappresenta non solo per un migliore coordinamento delle politiche energetiche, ma anche per la possibilità di attivare forme di solidarietà tra gli Stati membri in caso di crisi di approvvigionamenti.
Il 60% degli europei ritiene che risposte e misure coordinante all’interno della UE saprebbero far fronte in modo più efficace ad eventuali interruzioni delle forniture. Il 32% ritiene invece che le misure di tutela debbano essere adottate dal proprio Paese.
Il 79% è a favore della solidarietà tra gli Stati membri, in caso di difficoltà nelle forniture, il 15% è invece contrario.
Priorità.
Sulla cooperazione energetica, le priorità dei cittadini europei sono fortemente influenzate dalla relativa situazione nazionale: la stabilità dei prezzi dell’energia è la prima priorità per il 29% degli intervistati.
La Repubblica Ceca ha importato nel 2005 tra il 60 e l’80% dell’energia, con sensibili aumenti dei costi tra il 2007 e il 2008. Tuttavia, in energie rinnovabili il suo obiettivo per il 2010 è stato inferiore al 10%.
Al contrario la Danimarca è l’unico esportatore di energia nel 2007. In questo Paese il prezzo del gas è diminuito di più (-28%) anche se rimane, insieme alla Svezia, il paese dove il prezzo del gas è più elevato. Nelle energie rinnovabili, la Danimarca è all’avanguardia con l’obiettivo del 30% per il 2010.
Le energie rinnovabili sono la seconda priorità degli europei per il 27% degli intervistati.
L’obiettivo della UE entro il 2020 è di raggiungere il 20% di energie rinnovabili, ma, anche in questo caso, le differenze tra gli Stati membri sono molto ampie.
I due Paesi per i quali l’energia rinnovabile è una priorità assoluta sono Danimarca (53%) e Svezia (51%), che sono anche i paesi meno dipendenti dell’estero e fra i più avanzati nel settore dell’energia rinnovabile.
Per contro in Lituania (12%) e in Repubblica ceca (13%), c’è meno interesse a sviluppare le energie rinnovabili, anche se sono i due paesi con la più alta importazione energetica e dove il prezzo del gas è aumentato in modo significativo.
La sicurezza dell’approvvigionamento energetico è la terza priorità, per il 20% degli intervistati, mentre l’efficienza energetica è la quarta priorità, per il 16% degli intervistati.
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