Illuminazione LED 3.0: quella “O” che può fare la differenza

La dimensione organica, sta divenendo una nuova frontiera per molte tecnologie emergenti, come quella fotovoltaica, o come quelle, sempre più variegate, legate alle applicazioni della tecnologia LED, che proprio nell’illuminazione, da alcuni anni, tra trovando immensi ambiti applicativi, sia in termini di qualità illuminotecnica ma anche e soprattutto in termini di efficienza energetica.


Infatti da alcuni anni, anche la tecnologia LED si sta fregiando del suffisso “O”, legato proprio allo sviluppo di sorgenti LED che fanno uso di materiali organici a basso impatto ambientale. Proprio in questi giorni si è svolta a Monaco di Baviera la 7° Conferenza internazionale dell’Elettronica Stampata LOPE-C, nel corso della quale l’ENEA ha presentato alcuni risultati delle ricerche sull’illuminazione ‘green’, riferibili proprio a dispositivi innovativi realizzati con i nuovi O-LED, che vedono ottime potenzialità nei settori dell’illuminazione e negli schermi display piatti. Si tratta di una nuova era della illuminazione ‘green’, ribattezzata anche“3.0” e si basa sui cosiddetti OLED(Organic Light Emitting Diode), nuovi prodotti sottili, leggeri, flessibili, e basati su tecnologie a basso costo, capaci di illuminare senza abbagliare e con rilascio di bassissime quantità di calore.

Questa nuova grande linea di sviluppo per sistemi di illuminazione, si studia in Italia presso il Laboratorio di Nanomateriali e Dispositivi (NANO) del Centro ENEA di Portici, struttura di avanguardia nelle ricerche in questo campo. Come spiega l’ing, Carla Minarini, si tratta di “un centro di eccellenza leader a livello nazionale e non solo, come testimoniano i numerosi progetti, sia italiani sia europei, per un valore di circa 15 milioni di euro, di cui siamo stati protagonisti e coordinatori in questi anni“. Tutto questo in un settore strategico del grande scenario della efficienza energetica come quello della illuminazione in generale e nella illuminazione pubblica in particolare, che non è potuta sfuggire anche all’ex Commissario alla Spendig Review, per il Governo italiano, Cottarelli (vedi post “Ma guarda un po’: anche il Commissario per la spending review Cottarelli scopre “indirettamente” il potenziale risparmio energetico insito nell’illuminazione LED”).

Come dicevo, a differenza dei LED, realizzati con materiali inorganici, gli OLED sono realizzati con materiali organici attivi, composti cioè a base di carbonio, che hanno insita tra le loro caratteristiche, la luminescenza. Sicuramente una grande opportunità in più per una illuminazione di qualità a costi contenuti, anche per le possibilità di utilizzo di superfici a basso costo, sia in vetro che in plastica, potenzialmente biodegradabili e quindi pienamente riciclabili o smaltibili senza difficoltà. Nel Centro NANO di Portici, i ricercatori ENEA stanno collaborando direttamente con un pool di aziende quali BTP-TECNO, FOS, SESMAT e AET, tutte interessate ad approfondire le rispettive competenze nell’ambito dell’elettronica organica; in un settore, come quello della illuminazione 3.0, considerato una autentica nuova frontiera, talmente promettente da aver attirato investimenti per circa 5 miliardi di dollari a livello mondiale.

A seguire un video tratto dalla WebTV di ENEA che ci introduce alla tecnologia OLED nell’ambito dell’illuminazione.

Sauro Secci

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